Fibra ottica. Neelie Kroes: ‘Condividere i condotti e snellire le procedure burocratiche per accelerare gli investimenti’

di Alessandra Talarico |

L’80% dei costi per realizzare le nuove reti sono legati agli scavi e ai lunghi processi di autorizzazione. Il ri-utilizzo dei condotti e l’accelerazione delle procedure di approvazione potrebbe ridurre i costi del 30%. Entro fine anno intervento Ue.

Europa


Neelie Kroes

Anche ieri, nel suo discorso all’Italian Digital Agenda Forum, Neelie Kroes ha ribadito la necessità che ogni Paese europeo abbia il suo ‘campione digitale’, ossia una persona con la tenacia e il giusto profilo per lavorare con l’industria, il governo e la società civile per garantire che tutti i cittadini del suo paese abbiano accesso a internet e che nessuno sia escluso dai vantaggi sociali ed economici del digitale.

È essenziale, infatti, e la Kroes si sta battendo come nessuno prima perchè questo accada, che tutti comprendano l’importanza dell’economia digitale, considerata come ‘la luce all’uscita del tunnel’ di questa crisi che sta fiaccando le speranze dei giovani di essere inclusi nel mondo del lavoro, degli anziani di vivere una vecchiaia serena, delle famiglie di continuare a condurre una quotidianità dignitosa.

 

Internet può diventare la spina dorsale di una nuova economia, inclusiva, ecocompatibile, portatrice di più democrazia.

Un’economia che già esiste e vale centinaia di milioni di euro e che nel 2016 potrebbe raggiungere il 5,7% del nostro PIL, aprendo la strada a una nuova occupazione fondata sulle conoscenze informatiche.

E’ stato inoltre dimostrato che internet crea 5 posti di lavoro ogni due che ne fa perdere (pensiamo ad esempio all’industria musicale) e aiuta le piccole aziende a crescere e ad aumentare le esportazioni. Senza contare il sostegno alla competitività: dove c’è disponibilità di banda larga si può ottenere una crescita dell’1,5% del PIL.

 

Il settore emergente del cloud computing ha già creato in Europa 1 milione di posti di lavoro, mentre se le pubbliche amministrazioni trasferissero i loro servizi sul web potrebbero ottenere notevoli risparmi da destinare alla riduzione delle tasse o al rafforzamento dei servizi sociali.

 

Certo, di questi dati si è ormai discusso in lungo e in largo nei dibattiti pubblici. Ma a quanto pare, è la politica a essere rimasta un po’ indietro ed è per questo che la Kroes chiede “azioni digitali a tutti i livelli di governo”.

“A livello globale – ha affermato la Kroes – il traffico internet raddoppia ogni due-tre anni e la banda larga mobile cresce a una velocità anche maggiore, trainata da contenuti sempre più popolari quali i giochi, la musica, i video. In tale contesto, non possiamo affidarci a infrastrutture vecchie di decenni”.

Ecco, perchè, quindi, servono azioni che stimolino gli investimenti nelle nuove reti veloci, per far sì che cittadini e imprese di tutti i settori, dal turismo ai trasporti non vedano sfumare le opportunità di crescita solo perchè non dispongono di connessioni a banda larga.

 

E sono le azioni semplici che spesso fanno la differenza: l’80% dei costi degli investimenti sulla banda larga sono legati agli scavi e ai lunghi processi di autorizzazione. Cose semplici come il ri-utilizzo dei condotti e l’accelerazione delle procedure di approvazione dei lavori potrebbero ridurre i costi del 30%. E su questo la Ue interverrà entro la fine dell’anno.

 

Allo stesso modo, come avviene nella Silicon Valley – dove gli imprenditori hanno accesso a un enorme mercato senza barriere – bisogna rimuovere ogni ostacolo alla realizzazione del mercato unico digitale per evitare che chi vuole innovare e affermarsi a livello europeo debba scontrarsi con 27 sistemi legislativi diversi.

Da una standardizzazione delle comunicazioni elettroniche si otterrebbe un ‘jackpot’ di 110 miliardi di euro, pari allo 0,8% del PIL.

 

“Internet non deve fare paura, né si deve credere che sia un problema di qualcun altro – è parte del futuro di noi tutti”, ha detto la Kroes ribadendo ancora una volta che internet “è un potente stimolante per un’economia stanca e una reale opportunità per capovolgere in positivo la situazione economica europea”.