Unbundling, da Neelie Kroes nuovo richiamo all’Italia: ‘Preoccupata per l’indipendenza di Agcom. La Ue attende risposte’

di Alessandra Talarico |

Perplessità e dubbi sulla norma contenuta nella legge Semplificazioni sono stati espressi nuovamente anche da ETNO, secondo cui le misure sull’unbundling previste dalla legge italiana sulle semplificazioni violano le direttive comunitarie.

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Il Commissario Ue per l’Agenda Digitale Neelie Kroes, oggi in Italia, ha mostrato apprezzamento per l’operato complessivo del governo per quanto riguarda l’Agenda Digitale (Leggi articolo Key4biz) ma è tornata anche sul tema dell’unbundling, sottolineando la necessità di garantire la piena indipendenza del regolatore italiano.

 

“Ricordate – ha detto – che una parte fondamentale del quadro giuridico comunitario è che i regolatori nazionali siano indipendenti e abbiano i poteri e la facoltà di prendere decisioni efficaci. Questo è il motivo per sono preoccupata dell’impatto che il recente emendamento approvato dal Parlamento potrebbe avere sul margine di discrezionalità dei poteri del regolatore, come previsto nel quadro normativo”.

Nel suo discorso ‘ufficiale’, la Kroes ha quindi ribadito che i servizi della Commissione “hanno già scritto due volte alle autorità italiane, sollevando dubbi sulle bozze esaminate dalla Camera e dal Senato”, auspicando che si possa “trovare un modo rapido per risolvere questi problemi in modo da evitare ambiguità”.

 

A margine del convegno, quindi, il Commissario ha ribadito che l’esecutivo europeo sta aspettando “risposte dall’Italia” per valutare se la norma sull’accesso disaggregato contenuta nella legge sulle semplificazioni metta a rischio l’indipendenza dell’Agcom, pur sottolineando di avere piena fiducia nel premier Mario Monti “la persona migliore che c’è per sostenere la concorrenza”.

 

Le ambiguità della misura sono state riconosciute anche dal presidente Agcom Corrado Calabrò, che a margine del Convegno ‘Italian Digital Agenda Annual Forum’ ha affermato che “…sulla norma c’è un margine di ambiguità che confido possa essere risolto”, sottolineando che “l’indipendenza dell’Agcom non può essere messa in discussione”.

 

Perplessità e dubbi sulla norma sono stati espressi nuovamente anche da ETNO, l’associazione degli ex monopolisti delle tlc europee, secondo cui le misure sull’unbundling previste dalla legge italiana sulle semplificazioni violano le direttive comunitarie.

In una lettera indirizzata a Neelie Kroes, il presidente ETNO Luigi Gambardella si è detto “preoccupato per gli effetti negativi e per l’alto livello di incertezza che deriva da un improvviso intervento del legislatore in un settore regolamentato”.

La norma, così come previsto dal testo formulato dal Governo, affida all’Agcom il compito di stabilire “le misure atte ad assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi relativi all’accesso all’ingrosso alla rete fissa e ai servizi accessori, in modo che, in particolare, il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso alla rete fissa indichi separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea e il costo delle attività accessorie, quali il servizio di attivazione della linea stessa e il servizio di manutenzione correttiva”.

 

Secondo ETNO il fatto che il governo detti al regolatore “le misure da adottare sulla disaggregazione dei servizi di unbundling” minaccia “l’indipendenza dell’Autorità, principio cardine delle Direttive europee sulle comunicazioni elettroniche”.

La misura, dunque, contraddice il quadro normativo Ue “poiché, indicando già ad Agcom quale misure adottare in materia di accesso ai servizi di unbundling, oltre a non rispettare l’Autonomia dell’Autorità, sfugge anche al controllo comunitario sulle misure dei regolatori nazionali che la normativa assegna precisamente alla Commissione europea e al BEREC”, l’organismo che riunisce i 27 regolatori europei.