Digitale terrestre, atto di diffida delle Tv locali: ‘Impossibile rispettare i tempi degli switch-off’

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FRT ha presentato una nuova istanza al sottosegretario del MiSE, Massimo Vari, per chiedere la proroga dei termini di presentazione delle domande.

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Maurizio Giunco

“La dismissione volontaria dei canali 61-69 è sostanzialmente inattuabile nella maggior parte delle fattispecie concretamente sussistenti“. E’ quanto scrivono FRT e Aeranti-Corallo in una lettera congiunta inviata al Sottosegretario allo sviluppo economico Massimo Vari.

Le Associazioni delle Tv locali hanno dimostrato apprezzamento per la ripresa del confronto con il MiSE, avviato nei giorni scorsi, fondamentale in un momento particolarmente delicato per il settore come quello attuale

 

Il presidente di FRT, Maurizio Giunco, ha tuttavia evidenziato che molte delicate questioni non sono state trattate in maniera soddisfacente, a partire dai richiesti chiarimenti sulla dismissione volontaria delle frequenze.

 

Giunco ha, inoltre, fatto presente che alcune delle risposte ai quesiti non appaiono coerenti con il quadro legislativo e regolamentare in materia. Per questo motivo ha presentato, unitamente ad Aeranti-Corallo, istanza alla Direzione Generale Servizi di Comunicazione Elettronica e Radiodiffusione (DGSCER) per il riesame in autotutela delle risposte stesse.

Per il presidente di FRT, “l’eventuale accoglimento di tale istanza favorirebbe  certamente l’applicabilità del decreto, ma anche in tale ipotesi molto difficilmente sarà possibile pervenire alla liberazione di tutti i canali 61-69 UFH secondo le procedure di dismissione volontaria previste”.

 

Per tale motivo FRT ha presentato una nuova istanza al sottosegretario Vari per chiedere la proroga dei termini di presentazione delle domande.

Le questioni irrisolte riguardano anche il completamento del passaggio al digitale terrestre programmato per giugno 2012.

Sul punto FRT e Aeranti-Corallo hanno notificato alla DGSCER, a tutela delle imprese associate, un atto di diffida stragiudiziale.

Infatti, le due associazioni fanno presente che il ritardo nella pubblicazione dei decreti di fissazione delle date relative agli switch-off e il ritardo nell’emanazione, da parte dell’Agcom, del piano di assegnazione delle frequenze per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con conseguente ritardo nella emanazione, da parte del Ministero, dei bandi per l’assegnazione dei diritti di uso e per l’attribuzione delle numerazioni LCN, impedisce di effettuare la transizione nelle suddette regioni nei tempi calendarizzati. (r.n.)