Frequenze: gli USA mettono all’asta quelle televisive per finanziare il debito. Operazione da 25 mld di dollari

di Raffaella Natale |

Mentre l’Italia è ancora incerta sulle sorti del beauty contest, Obama pensa di usare le frequenze Tv per far cassa.

Stati Uniti


Barack Obama

Mentre in Italia il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, non ha ancora preso una decisione definitiva sul beauty contest, gli Stati Uniti hanno pensato bene di usare le frequenze radio pubbliche, utilizzate adesso per canali televisivi, per far cassa.

Washington ha, infatti, deciso di metterle all’asta per creare reti wireless.

Operazione con la quale il Congresso punta a raccogliere 25 miliardi di dollari per finanziare il piano da 150 miliardi di dollari volto a estendere gli sgravi fiscali e i benefit ai disoccupati, che sarà probabilmente approvato entro la fine della settimana.

 

Secondo il New York Times, le reti wireless serviranno a velocizzare le connessioni di smartphone, tablet e altri dispositivi mobile. Non solo. Sarà anche un passo avanti per il progetto, ideato da Barack Obama dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, finalizzato a creare una rete nazionale per facilitare la comunicazione tra polizia, pompieri e altri funzionari di sicurezza in caso di emergenza.

 

Ieri Antonio Di Pietro è andato su tutte le furie, accusando il governo Monti di essere “prigioniero di Berlusconi e dei suoi sodali”, dopo la bocciatura dell’emendamento dell’Italia dei Valori, che imponeva di mettere subito all’asta le frequenze televisive.

 

Intanto proseguono i contatti, soprattutto a livello tecnico, tra l’Agcom e il MiSE che, lo scorso 20 gennaio, ha deciso di sospendere per 90 giorni il beauty contest. Dopo il congelamento della competizione diversi operatori in gara hanno chiesto al Ministero accesso agli atti per valutare un ricorso.

Secondo alcune indiscrezioni pare che la questione sia adesso sul tavolo dell’Autorità e ai consiglieri sia stata fornita un’informativa sulla sospensiva della gara.