Pirateria: l’Hadopi trasmette i primi dossier alla giustizia

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Gli utenti giudicati colpevoli rischiano una multa fino a 1.500 euro e l’eventuale distacco della connessione internet per almeno un mese.

Francia


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L’Hadopi ha cominciato a trasmettere alla giustizia i dossier relativi agli utenti sospettati di downloading illegale.

L’Alta Autorità francese ha fatto sapere che i documenti vengono inviati da tutta la Francia ai tribunali di competenza, ma al momento non è ancora in grado di fornire i numero preciso delle persone coinvolte.

Il 30 dicembre l’Autorità riferiva che erano 165 gli internauti arrivati al terzo strike, l’ultima fase prima di un possibile ricorso alla giustizia, che viene deciso dalla Commissione di protezione dei diritti che esamina i casi.

 

Molto criticata sin dalla sua istituzione, accusata di inefficienza e di minacciare la libertà online, l’Hadopi è nel mirino del candidato socialista alle presidenziali.

Nel proprio programma, François Hollande ha annunciato che sostituirà la Legge Hadopi con una ‘grande legge che segni il secondo atto dell’eccezione culturale francese’ e che concili ‘la difesa dei diritti dei creatori’ e ‘un accesso alle opere online facile e sicuro’.

 

Aurélie Filippetti, che si occupa degli aspetti culturali per il candidato, ha in seguito precisato alla stampa che verrà soppresso l’invio delle mail di avvertimento agli utenti che praticano il downloading illegale.

L’Hadopi prevede infatti una risposta graduale nei confronti degli utenti accusati di pirateria: l’Autorità invia dapprima una prima raccomandazione su posta elettronica e successivamente, se l’utente persiste, una seconda raccomandata dopo sei mesi.

Infine, se il downloading illegale continua anche nei 12 mesi successivi, la Commissione di protezione dei diritti convoca gli utenti, studia i documenti caso per caso e decide se trasmettere o meno il dossier alla giustizia.

 

Le prime raccomandazioni sono partite nel ottobre del 2010. L’Hadopi ha fatto sapere che il 30 dicembre 2011 erano state inviate 822 mila primi avvertimenti e 68.343 notifiche successive.

Se la giustizia reputa gli utenti colpevoli di pirateria, si rischia una multa fino a 1.500 euro, eventualmente accompagnata dal distacco della connessione internet per almeno un mese.