Frequenze: almeno un terzo alle Tv locali per recuperare risorse essenziali al passaggio al digitale terrestre

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Aeranti-Corallo: ‘Giusto azzerare il beauty contest per portare risorse al bilancio dello Stato e soprattutto recuperare pluralismo nel sistema televisivo’.

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Digitale terrestre

Mentre prosegue il dibattito circa l’opportunità di azzerare il beauty contest per l’assegnazione delle sei frequenze televisive del cosiddetto dividendo interno, Aeranti-Corallo ribadisce con forza che almeno due di tali sei frequenze (un terzo del totale) sono di competenza della emittenza locale. Con tali frequenze verrebbero recuperate risorse essenziali per la transizione al digitale delle tv locali nelle regioni ove le stesse operano in numero elevato.

 

E’ quindi giusto azzerare il beauty contest, ma l’obiettivo che deve essere perseguito con tale azzeramento non deve essere solo quello di recuperare risorse per il bilancio dello Stato, ma anche quello di recuperare pluralismo al sistema televisivo, destinando una parte delle frequenze del beauty contest al comparto locale.

 

“Non sarebbe infatti accettabile – si legge in una nota – l’assegnazione di frequenze a nuovi soggetti, laddove alcune tv locali (quelle non utilmente collocate nelle graduatorie) fossero costrette a svolgere soltanto l’attività di fornitore di servizi di media audiovisivi“.

 

Nei giorni scorsi il Ministero dello Sviluppo Economico ha svolto una consultazione pubblica, conclusasi il 28 dicembre, per acquisire commenti e osservazioni ai fini di una modifica del Codice delle Comunicazioni Elettroniche di cui al Decreto legislativo 1° agosto 2003, n.259, finalizzata al recepimento delle nuove direttive europee in materia.

Aeranti-Corallo ha inviato al riguardo alcune note e osservazioni chiedendo di modificare lo schema ministeriale con riferimento, in particolare, a tre specifiche questioni. In particolare, l’associazione chiede che il mantenimento della possibilità di trasferire i diritti di uso delle frequenze che invece lo schema di provvedimento prevede di escludere, con riferimento ai diritti di uso ottenuti a titolo gratuito; chiede di chiarire che in materia di contributi per l’attività televisiva digitale terrestre si applicano l’art. 17 bis del Testo Unico di Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici e l’art. 21 della delibera n.353/11/CONS della Agcom e non le tariffe dell’allegato n.10 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche; infine, chiede di prevedere la riduzione a 1/10 delle sanzioni previste dall’art. 98 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche per gli operatori di rete locali.