Dividendo digitale, Corrado Passera: ‘Alle Tv locali 174 milioni di euro per la cessione delle frequenze’

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Il ministro ha così risposto al question time a un’interrogazione dell’Idv sulle iniziative per destinare una quota del 10% degli introiti derivanti dall’asta 4G a favore dell’emittenza locale.

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Corrado Passera

Le tv locali che hanno liberato frequenze per l’asta 4G riceveranno come compensazione 174 milioni di euro. E’ quanto affermato dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, rispondendo al question time a un’interrogazione dell’Idv sulle iniziative per destinare una quota pari al 10% degli introiti derivanti dall’asta a favore dell’emittenza locale e per la piena attuazione della legge n. 422 del 1993 in materia di pluralismo dell’informazione e sviluppo delle piccole e medie aziende.

“Il Ministero – ha dichiarato Passera – sta procedendo alla redazione del decreto ministeriale con un importo complessivo disponibile per l’attribuzione alle emittenti locali delle misure economiche di natura compensativa pari a 174.684.709 euro per la liberazione delle frequenze dal canale 61 al canale 69“.

Nell’interrogazioni i parlamentari di Idv sottolineavano che la sopravvivenza delle emittenti locali nel passaggio al digitale terrestre rappresenta un’esigenza cruciale per il nostro Paese. Ricordando che da tempo le associazioni di categoria denunciano ‘l’esproprio‘, subito con modalità di dubbia legittimità e, soprattutto, a fronte di un indennizzo gravemente irrisorio, dei canali dal 61 al 69. Le frequenze in questione, come è noto, sono state assegnate, attraverso la procedura dell’asta pubblica, agli operatori tlc per i servizi di banda larga mobile, che ha portato nelle casse dello Stato 3,9 miliardi di euro.  

Secondo le associazioni di categoria è inammissibile che tale operazione sia avvenuta ad esclusivo carico delle emittenti locali. “Sotto tale profilo, particolarmente criticabile appare, inoltre, come, attraverso un diverso tipo di procedura, ovvero un bando in modalità beauty contest, sei frequenze siano state, di fatto, assegnate praticamente a costo zero, quando invece l’applicazione dell’asta pubblica per l’assegnazione di tali frequenze avrebbe potuto produrre un introito stimato circa in 3 miliardi di euro, qualora le condizioni di gara avessero mirato realmente ad assicurare la massima valorizzazione economica delle frequenze da assegnare”.

Per i parlamentari di Idv, “la problematica descritta rischia di infliggere, con tutta evidenza, l’ennesimo colpo sia al pluralismo televisivo nel nuovo scenario tecnologico digitale, sia all’informazione territoriale“.

Aggiungendo che per quanto risulta agli interroganti, dei 3,9 miliardi di euro, incassati dallo Stato dalla vendita delle frequenze mediante la procedura di asta pubblica, non è stata destinata alcuna risorsa a titolo di indennizzo nei confronti delle Tv locali che risultano, peraltro, già fortemente penalizzate dalla mancata attuazione della legge n. 422 del 1993, tesa a garantire il pluralismo dell’informazione e lo sviluppo delle piccole e medie aziende in Italia, che rappresentano il 70,8% del PIL nazionale.

Passera ha replicato che riguardo agli indennizzi alle Tv locali, l’articolo 1, comma 9, della legge di stabilità 2011 ha previsto che con decreto del MISE siano definiti i criteri e le modalità per l’attribuzione di misure economiche di natura compensativa in favore degli operatori abilitati alla diffusione di Tv locali, a valere sugli introiti della gara per gli operatori tlc.

La misure in esame, ha sottolineato Passera, è prevista per una percentuale pari al 10% degli introiti della gara e, comunque, per un importo non eccedente i 240 milioni di euro, finalizzato al volontario rilascio di porzioni di spettro funzionali alla liberazione delle frequenze della banda 800 megahertz.

L’articolo 1, comma 61, della citata legge di stabilità ha previsto che l’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 10 del decreto-legge n. 323 del 1993 sia incrementata di 45 milioni di euro per l’anno 2011 e di 15 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2012 e 2013.

Pertanto, ha indicato il Ministro dello Sviluppo economico, in base alle previsioni della legge di stabilità e alle successive modifiche e integrazioni, il Ministero sta procedendo alla redazione del suddetto decreto ministeriale con l’importo complessivo disponibile per l’attribuzione alle emittenti locali delle menzionate misure economiche di natura compensativa pari ad euro 174.684.709 per la liberazione delle frequenze dal canale 61 al canale 69.

Pronta la replica del leader di Idv, Antonio Di Pietro, che a Passera ha detto di non aver risposto alla sua domanda. E ha incalzato: “E’ mai possibile che anche il vostro Governo, come il precedente, toglie via sei frequenze – di quelle che si potevano mettere in gara – e queste sei frequenze le regala in parte a Mediaset ed in parte alla Rai?”.

Di Pietro ha quindi ricordato quanto su questo argomento ha detto ieri il Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, Gianfranco Polillo: “Non possiamo mettere a gara queste sei frequenze televisive, perché nella maggioranza che sorregge il Governo c’è anche il Pdl”.

“Che vuol dire questo? – ha chiesto Di Pietro al Ministro Passera  – Vuol dire che voi state facendo un voto di scambio”.