Net neutrality. Ue, apertura e neutralità della rete diventino ‘obiettivo politico’

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Luigi Gambardella (ETNO): ’evitare di adottare regolamentazioni addizionali che potrebbero limitare la capacità degli operatori di rispondere alle sfide future’.

Unione Europea


Net Neutrality

Internet deve restare aperto e neutrale. Una necessità, questa, ribadita anche dal Consiglio Ue dei ministri delle telecomunicazioni, che – dopo la comunicazione su questo tema pubblicata ad aprile 2011 dalla commissione europea – ha sottolineato la necessità di preservare il carattere aperto e neutrale di Internet e di considerare la neutralità della rete come obiettivo politico.

Il Consiglio ha altresì espresso soddisfazione per l’intenzione della Commissione di valutare la necessità di misure più severe per preservare la net neutrality e di pubblicare, se necessario, ulteriori indicazioni su questo tema.

I ministri europei delle telecomunicazioni hanno inoltre accolto con favore gli impegni della Commissione sul monitoraggio dell’attuazione del quadro normativo comunitario per le comunicazioni elettroniche e sull’emanazione  di un codice di direttive sui diritti online entro il 2012.

 

La Commissione è invitata, quindi, a valutare congiuntamente con il BEREC, la discrepanza tra le velocità di connessione pubblicizzate e quelle reali e a riferire al Consiglio e al Parlamento europeo entro il 2012, nonché a fornire ulteriori informazioni sulle migliori pratiche di gestione del traffico e su come rispondere alle esigenze dei fornitori globali di servizi riguardo la qualità e il prezzo dei servizi.

 

L’obiettivo finale è quello di fare in modo che gli interventi realizzati dai provider per assicurare la qualità della rete non finiscano per limitare l’accesso a determinate categorie di utenti, a favore di altre più remunerative, o che comportino distorsioni alla libera concorrenza.

 

ETNO, l’associazione dei principali operatori europei di telecomunicazioni, ha salutato positivamente il ruolo chiave riconosciuto al settore “nella crescita economica, l’innovazione e la creazione di posti di lavoro”. Il presidente del comitato esecutivo dell’associazione Luigi Gambardella, ha tuttavia chiesto alla Ue e agli Stati membri di “evitare di adottare regolamentazioni addizionali che potrebbero limitare la capacità degli operatori di rispondere alle sfide future”. 

 

Il Consiglio dei ministri, ha adottato anche la decisione sul programma sulle politiche dello spettro radio (Leggi articolo Key4biz) che, con l’obiettivo di incoraggiare un uso efficiente delle risorse frequenziali nella Ue, ha approvato l’istituzione di un inventario degli usi attuali dello spettro radio a fini commerciali e pubblici.

L’inventario sarà gestito dalla Commissione, che da luglio 2013 prevede di adottare importanti atti di esecuzione per lo sviluppo di modalità e formati per la raccolta e la fornitura di dati da parte degli Stati membri.

La Commissione presenterà una relazione sull’attuazione della decisione al Consiglio e al Parlamento entro due anni dalla sua entrata in vigore e condurrà una revisione del’applicazione della presente decisione entro il 31 dicembre 2015.

 

Il Consiglio ha inoltre preso atto di una relazione su un progetto di regolamento sul roaming e discusso tale proposta sulla base del questionario della presidenza. La proposta intende rivedere il regolamento vigente introducendo misure strutturali a favore della concorrenza ed estendere la sua validità fino al 30 giugno 2022. Le misure proposte mirano ad affrontare la mancanza di concorrenza e di scelta per consumatori, che causa i prezzi elevati del roaming, come spesso denunciato anche dal Commissario Neelie Kroes (leggi articolo Key4biz).

Il regolamento sul roaming scadrà il 30 giugno 2012. Obiettivo della futura presidenza danese sarà quello di raggiungere un accordo in prima lettura con il Parlamento europeo all’inizio del 2012.