eContent: come cambia il concetto di ‘proprietà’ in un mondo sempre più digitale?

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Dai libri, alla musica, ai film, tutto è disponibile online. Ma prendere in prestito un eBook o guardare un film in streaming non è la stessa cosa che possederli.

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Il lancio della ‘Lending library’ di Amazon, fruibile da tutti i dispositivi Kindle, segna un altro importante passo verso un mercato sempre più ‘Netflix style’, dove i contenuti saranno liquidi e fruibili grazie al noleggio o allo streaming (Leggi Articolo Key4biz).

Non sarà più quindi necessario possedere una copia fisica di libri o film e questo comporterà diversi vantaggi.

Intanto il risparmio e poi la comodità di non doversi più portare dietro pesanti libri o Cd e Dvd, perché i nuovi contenuti, essendo digitali, saranno teoricamente disponibili anywhere.

Ma ci sono anche degli aspetti negativi da considerare, che riguardano soprattutto la relazione degli utenti con questi contenuti.

J.P. Mangalindan di Fortune ha parlato delle preoccupazioni degli editori per il nuovo servizio lanciato da Amazon, che sarà disponibile solo per i dispositivi Kindle (non è quindi prevista un’app per altri device come l’iPhone o l’iPad di Apple).

Temono infatti che possa favorire la pirateria e la cannibalizzazione delle vendite tradizioni di libri cartacei o digitali.

Secondo Mangalindan, poi, la ‘Lending library’ produce una certa ansia anche nel consumatore che ‘rinuncia al possesso del contenuto’, prendendolo solo in prestito.

E’ avvenuta la stessa cosa nella musica coi servizi streaming, offerti da operatori come Spotify, Pandora o Rdio, e nei video con Netflix che ha cambiato il modo di fruire film e programmi Tv. Una trasformazione che è stata così radicale e ampia, grazie anche alla diffusione della banda larga, da spingere Blockbuster alla banca rotta.

 

Perché possedere supporti fisici se c’è lo streaming?

 

Non molto tempo fa, tanta gente pensava che un giorno avremmo avuto bisogno di server giganti nelle nostre case, per archiviare gigabyte e terabyte di film, musica, foto e altri contenuti. In tanti lo hanno fatto davvero. Ma ha un senso oggi quando invece è possibile vederli semplicemente in streaming grazie a un’ampia varietà di servizi offerti anche a buon prezzo?

 

Lo streaming di musica esiste da quando è stata inventata la radio, ma servizi come Spotify ne hanno esteso la portata del concetto. Per ascoltare la musica non bisogna più aspettare una trasmissione radiofonica o essere in macchina. Possiamo dire la stessa cosa per la Tv, ma anche in questo caso Hulu o Netflix hanno sdoganato l’esperienza televisiva da uno specifico dispositivo o set top-box.

 

Il nuovo servizio di Amazon porterà avanti questo tipo di modello anche nel business dei libri. Tutti, o quasi tutti, abbiamo preso in prestito almeno una volta nella nostra vita un libro da una biblioteca o ce lo siamo fatto prestare da un amico. La web company ha lavorato su questo e lo ha trasformato in un servizio, sebbene con alcuni limiti: si potrà prendere in prestito un solo libro al mese e non potrà essere ceduto ad altre persone. E possibile quindi che molto presto dalle case spariranno anche le vecchie e polverose librerie.

 

A prescindere dal semplice bisogno umano di possedere e collezionare oggetti fisici, c’è da considerare anche l’aspetto legale riguardante i contenuti che consumiamo. Amazon in passato ha dovuto cancellare copie di eBook dai Kindle dopo una denuncia da parte di un titolare di diritto. Si trattava tra l’altro di copie acquistate dagli utenti e non noleggiate.

Sicuramente questo nuovo tipo di servizi fornisce alle persone non il possesso dell’opera ma quanto una licenza per usarla per un breve periodo. Il prestito online di libri, così come lo streaming di contenuti, può potenzialmente produrre diversi vantaggi.

Intanto è possibile risparmiare denaro e poi ci libera dalla preoccupazione di collocare fisicamente il contenuto.

Ma allo stesso tempo ci fanno perdere alcuni diritti e abitudini. E’ un po’ come la differenza tra affittare una casa invece che possederla. Gli utenti dovrebbero in primo luogo capire questo basilare concetto per procedere in un mondo sempre più digitalizzato.