Antitrust: decisione storica in Francia. L’Autorità minaccia di annullare la fusione tra Canal+ e TPS

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La società non avrebbe rispettato gli impegni presi nel 2006 ed è stata condannata anche a una multa di 30 milioni di euro.

Francia


Canal+

Cattiva notizia per Canal+. L’Antitrust ha deciso che, in merito alla fusione con TPS, la società “non ha rispettato diversi impegni, tra cui alcuni ritenuti essenziali“.

L’Autorità ha rilevato la gravità di alcune specifiche mancanze che, per l’organo di controllo, si sarebbero tradotte “in grosse negligenze e, più in generale, incuria e cattiva volontà di Canal+”. Il broadcaster non avrebbe rispettato 10 dei 59 impegni presi per ottenere nel 2006 il via libera dell’Autorità alla fusione.

 

L’Autorità ha, quindi, deciso di ritirare la propria autorizzazione all’operazione. Provvedimento estremo che alcuni ritenevano fino a ieri improbabile e che fino a oggi non era stato mai adottato. Adesso le parti avranno un mese di tempo per presentare le loro ragioni, diversamente verrà ripristinata la situazione quo ante. L’Antitrust ha inoltre comminato a Canal+ una sanzione di 30 milioni di euro.

 

La società s’è difesa adducendo il ‘carattere inusuale’ della decisione e la ‘sproporzione rispetto alle supposte mancanze indicate’ dall’organo di controllo. Il gruppo ha anche fatto sapere che farà ricorso contro il provvedimento, poiché non ‘è pensabile poter mettere in discussione una fusione decisa cinque anni prima’.

Aggiungendo che in questa decisione intravede il ‘tentativo dell’Autorità di costringere il gruppo a sottoscrivere nuovi impegni, che andrebbero al di là dei termini previsti nel 2006″.

 

Il broadcaster s’è inoltre detto soddisfatto di avere l’opportunità, grazie a questa notifica, di avere un confronto con l’Autorità per la concorrenza sul mercato audiovisivo che oggi risulta totalmente mutato dall’arrivo degli OTT e degli operatori tlc.

 

La decisione dell’Antitrust arriva mentre si attende l’OK delle autorità all’acquisto da parte di Canal+ del 60% di Bolloré, che comprende il canale generalista Direct 8 e quello musicale Direct Star, oltre a un’agenzia pubblicitaria.

Canal+ ha segnato un grosso punto a proprio favore con questa operazione che la metta in posizione di forza sul mercato del digitale terrestre rispetto a TF1 e M6.

Se l’operazione fosse approvata, la società disporrebbe in totale di tre canali gratuiti sulla DTT. La divisione di Vivendi potrebbe però dover fare alcune concessioni, visto che la legge prevede che siano massimo 7 le frequenze che uno stesso gruppo possa avere sul digitale terrestre.

L’acquisto di Direct 8 e Direct Star porta a 8 i canali di Canal+, senza contare che sta lavorando al lancio di un nuovo canale gratuito col nome Canal20.

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