Congresso Fitce: a Palermo focus sulle priorità per non perdere la sfida dell’innovazione nell’ICT

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All’evento Fitce anche FUB, Agcom, IEEE, ETNO e Robert Madelin, Direttore Generale Information Society and Media (INFSO) della Commissione Ue.

Italia


Andrea Penza

Oltre 100 ingegneri di telecomunicazioni dell’Unione Europea stanno discutendo della futura qualità delle nostre vite, di tecnologia applicata ai servizi, delle prospettive per la telemedicina, l’occupazione, la crescita economica e l’educazione.
Sono i membri della Fitce, federazione degli ingegneri delle telecomunicazioni dell’Ue. Da ieri sera, infatti, a Palazzo Chiaramonte Steri di Piazza della Marina di Palermo, ha preso il via il cinquantesimo congresso annuale della Ficte, dedicato al tema del digital divide: “ICT: Bridging an ever shifting digital divide”. Come colmare ildivario tecnologico esistente fra le diverse popolazioni e lo stato dello sviluppo digitale nelle varie aree geografiche?

Alla cerimonia d’apertura hanno portato il loro saluto EnnioCardona, Prorettore dell’Università degli Studi diPalermo, e l’europarlamentare siciliano Salvatore Iacolino.

Il meeting internazionale è ospitato a Palazzo Steri che, oltre ad essere la sede del Rettorato dell’Università di Palermo, è uno dei simboli della città, un luogo che racconta ben sette secoli di storia e di arte siciliana dal 1300 ad oggi, nonché aneddoti e chicche preziose, tra cui il soffitto dipinto della Sala Magna, i loggiati, i graffiti dei prigionieri dell’Inquisizione (nei carceri sotterranei del Palazzo si praticavano le torture), la Sala delle Capriate e lo splendido olio “Vucciria” di Renato Guttuso.

Nelle intenzioni di Andrea Penza, presidente italiano della Fitce, e di Maurizio Mayer, Presidente di Aict, il ramo italiano di Fitce, l’evento “ICT: Bridging an ever shifting digital divide” vuole essere un summary dei temi più scottanti delle telecomunicazioni europee: Agenda digitale, digital divide, l’utilizzo delle frequenze radio in particolare quelle liberate dal digitale terrestre per avere una banda più consistente per il mobile broad band, ma anche net neutrality, new generation network, l’internet delle cose, e il ruolo del satellite.

Come ha sottolineato Andrea Penza, “dal momento che l’Ict è ormai permeata dentro il tessuto sociale della nostra vita, credo che oramai non si potrà più fare a meno di una banda sempre più larga e di un accesso a informazioni online sempre più allargato. Il futuro è la digitalizzazione di tutte le nostre attività quotidiane, creando un’autostrada che è quella della rete Internet. Dal punto di vista delle tecnologie e del futuro sociale questa è la realtà”. Ma non ci siamo ancora. “Bisognerebbe considerare la capacità basilare di accesso alla rete Internet per la trasmissione dati ad almeno a 5-6 megabit al secondo”, ha sottolineato ancora Penza.

Maurizio Mayer ha evidenziato che il congresso di Palermo ospita più di 100 delegati dai paesi europei e non solo – provenendo gli ospiti anche da Stati Uniti e Arabia Saudita. “In occasione del cinquantesimo anniversario – ha detto – abbiamo voluto organizzare l’evento con la Communications Society IEEE e il suo branch italiano e questo ha allargato notevolmente l’audience”.

Durante la cerimonia inaugurare, dunque, è intervenuto anche il professor Francesco Vatalaro, in qualità di presidente dellaIEEE Italy Section, l’assemblea della Sezione Italiana dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici). Vatalaro, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della sinergia appena avviata con la Federazione Fitce e la sua personale soddisfazione. Vatalaro, che è anche professore ordinario di Telecomunicazioni alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata, nonché presidente del “Comitato NGN Italia”dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha espresso il suo augurio per l’evento Fitce che toccherà temi cruciali per le telecomunicazioni europee e produrrà risultati significativi grazie alle sessioni di confronto tra esperti con diversi background e contesti di appartenenza. La stessa IEEE, ha spiegato, ha l’obiettivo di cercare nuove applicazioni e teorie nella scienzaelettrotecnica,elettronica,informatica, ebiomedica, e a questo scopo organizza conferenze e dibattiti tecnici in tutto il mondo, pubblica testi tecnici e sostiene programmi educativi.

Roberto Viola, segretario generale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha voluto marcare con decisione l’importanza dell’evento: “La voce della comunità internazionale degli ingegneri – ha sostenuto – è quanto mai necessaria in questa delicata e difficile fase storica. Stiamo vivendo un momento duro sotto il profilo economico, e sappiamo che i prossimi anni saranno fondamentali per il nostro settore, per l’apporto che le telecomunicazioni potranno offrire”. Ecco perché “questo meeting arriva in un momento molto particolare e perché sono felice di essere qui”. Le telecomunicazioni, ha continuato, sono un settore prioritario per la crescita dell’Europa, per produrre cambiamenti strutturali e di sistema. “Molte sono le sfide che ci attendono, collegate al modo in cui Internet sarà accessibile a tutti ed efficientemente”. Viola ha toccato, inoltre, gli aspetti della regolamentazione in Europa e della necessità urgente di liberare molto spettro per realizzare tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Per alcune applicazioni come la telemedicina – ha spiegato Viola – bisognerebbegarantire a tutti gli utenti un collegamento stabile e certo. Inoltre, secondo Viola, che è anche presidente del Comitato Europeo per lo spettro radio, le autorità dell’Unione Europea dovrebbero razionalizzare insieme il sistema, magari fissando una data comune per la liberazione delle frequenze stesse, attraverso negoziazioni e strategie sincronizzate.

Ruben Razzante, membro del Board della Fondazione Ugo Bordoni e professore all’Università Cattolica di Milano, dopo il saluto iniziale si è concentrato sulla descrizione delle principali attività della FUB, davanti agli esperti provenienti da tutto il mondo. “Negli ultimi anni – ha detto – l’immagine della Fondazione è stata legata alle campagne informative sullo switch-off al digitale terrestre (in Sicilia previsto nel secondo semestre del 2012), ma in realtà il raggio di azione dell’attività di ricerca della FUB è molto più ampio e ha un respiro internazionale che abbraccia i molteplici aspetti dell’informazione tecnologica, con decine di ricercatori e uno stretto dialogo e una proficua collaborazione con Agcom e con i principale player del settore”. La FUB agisce da stimolo sulle aziende e sugli enti pubblici affinché l’informazione tecnologia sia al loro servizio. Razzante, che presiede dei gruppi di lavoro nella Fondazione, ha ricordato che essa organizza seminari su temi strategici per il mondo delle imprese, come il Green Ict o l’analisi della domanda dei servizi online, i mobile payments. Inoltre, la fondazione ha assunto ultimamente alcuni incarichi importanti nell’ambito telemarketing e delle NGN, fino alla tenuta del registro delle opposizioni. L’obiettivo è quello di continuare a proporsi come cerniera tra pubblico e privato, per una maggiore sinergia.

Luigi Gambardella, presidente del board esecutivo di ETNO, European Telecommunications Network Operators, l’associazione che riunisce gli operatori storici delle Tlc europee, ha innanzitutto sottolineato come colmare il digital divide, che non è solo geografico ma anche sociale, è una condizione preliminare per l’Europa per beneficiare appieno dell’economia di Internet. E questa priorità ha contraddistinto anche l’impegno di ETNO, attraverso gli investimenti in nuove reti e le iniziative di alfabetizzazione digitale. Gambardella, tra gli input importanti che ha fornito alla discussione, si è soffermato sul caso Telecom Italia: l’azienda, ha spiegato alla platea internazionale, ha siglatouna partnershipcon la Provincia Autonoma di Trentoper la realizzazionedi unaNGNchemira a fornirel’accesso in banda largain fibra otticaaoltre 150.000clienti, ovverocirca il 60% della popolazione dell’intera provincia.

L’investimentosarà realizzatoattraverso un partenariato tra ilsettore pubblico e privato e la creazione di una “Special Purpose Entity”con uncapitale di60 milioni di euro.“Questa èla prima volta in Italia – ha dichiarato Gambardella – chesi predispone una somma per realizzareuna infrastruttura NGN”.

L’idea è piaciuta molto a Robert Madelin, Direttore Generale Information Society and Media (INFSO) della Commissione Europea, che ha preso la parola subito dopo Gambardella. Madelin ha sottolineato la bontà dell’iniziativa, auspicando simili sinergie. Il DG, che lavora sulla Digital Agenda in stretto contatto con la Commissaria Neelie Kroes, si è soffermato sul triplo ruolo dell’INFSO per l’Europa: regolamentazione, ricerca e promozione di un uso più ampio dell’Information Society & Media. La missione della Direzione generale per la Società dell’Informazione e Media è quella di realizzare il mercato unico europeo, di rafforzare la competitività dell’Europa aumentando gli investimenti nella ricerca sulle Tlc e sull’innovazione, di promuovere l’accesso e l’uso delle Tlc a favore della società europea.
L’ICT, ha sostenuto Madelin, è la chiave del cambiamento. “La tecnologia che qui rappresentate è necessaria per l’Europa, per ogni settore della nostra vita”. Le organizzazioni come la federazione Fitce hanno il potere di innescare il cambiamento tra le persone. Ha quindi auspicato che le azioni degli ingegneri si intreccino strettamente a quelle dei decision makers. “Quando ho letto l’agenda di questa conferenza, ho notato con piacere che tutti i focus chiave sono temi chiave per il nostro futuro, nonché temi che stiamo discutendo a Bruxelles. Con la vostra expertise tecnologica dovete aiutare la società reale a ottenere benefici reali”.