Dividendo digitale: la Spagna stanzia 800 mln di euro per rimborsare i broadcaster

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L’asta dovrebbe chiudersi nei prossimi giorni. Il contributo verrà preso direttamente dall’incasso della gara, da cui il Governo stima di raccogliere circa 1,5-2 miliardi di euro.

Spagna


Jorge Luis Zapatero

Il governo spagnolo ha reso noto che si incaricherà di finanziare, con un esborso complessivo di circa 800 milioni di euro, i costi associati alla transizione della Tv digitale terrestre, conseguenti all’assegnazione del dividendo digitale.
Attualmente, infatti, la gran parte dei canali della Dtt spagnola trasmette sulla banda 800 MHz (790-862 MHz) che verrà destinata agli operatori di telefonia mobile per il lancio di servizi a banda larga. Ciò implica per i broadcaster la necessità di spostare le trasmissioni dei propri programmi verso altre frequenze, dopo un primo periodo di simulcast.
Il contributo verrà preso direttamente dall’incasso dell’asta per il dividendo digitale, da cui il Governo stima di raccogliere circa 1,5-2 miliardi di euro. L’asta è attualmente in corso e dovrebbe concludersi entro pochi giorni. In totale, è oggetto dell’asta un totale di 270 MHz, divisi in 58 lotti, nelle bande 800 MHz, 900 MHz e 2,6 GHz. Sono 11 gli operatori che stanno partecipando all’asta.

In Italia, invece, l’introito dell’asta viene stimato in 2,4 miliardi di euro (Il Ministro Paolo Romani ha ipotizzato anche 3,1 mld se si dovessero vendere tutti i blocchi a base d’asta), da far entrare nel bilancio statale entro il 30 settembre 2011. Le frequenze saranno assegnate agli operatori a settembre e potranno essere impiegate da gennaio 2013.

 

Per le Tv locali che dovranno cedere le frequenze per la banda larga mobile (canali 61-69 della banda UHF) la legge di stabilità ha fissato un indennizzo pari al 10% dell’introito dell’asta e che il decreto sulla manovra finanziaria ha rimpinguato, ma in modo non significativo.

Le emittenti chiedono il triplo delle risorse stanziate, ritenendo il risarcimento previsto talmente irrisorio che in molti casi non riuscirebbe nemmeno a coprire gli investimenti effettuali per lo switch-off.

Nel dettaglio, ci sono 6 blocchi da 5 Mhz per le frequenze a 800; 3 lotti per quelle a 1800; 3 lotti per le frequenze a 2000 Mhz e 18 lotti a 2600.

Con l’attivazione della procedura di gara l’Italia sarà tra le prime nazioni europee ad assegnare le suddette frequenze all’industria della telefonia mobile, aprendo di fatto la strada all’era del 4G e riaffermando il primato italiano nel panorama mondiale di questo settore.

Si tratta della più importante asta di frequenze mai attuata nel nostro Paese, data l’ampiezza dello spettro che sarà assegnata, pari a 255 Mhz.

 

Con la procedura di gara, il governo attua uno dei pilastri fondamentali del piano Italia Digitale, dopo aver dimezzato il digital divide e aver messo in campo un innovativo progetto di sviluppo per le reti Ngn.