Cinema su internet: mercato da 4,44 mld di dollari nel 2017

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L'interesse di operatori CE e di pay Tv, di web company, telcos, società di noleggio Dvd e rivenditori, ha fornito diversi modelli economici e di consumo che consentirebbero di trovare la giusta via per monetizzare e sostanziare rilevanti margini.

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Grazie alla penetrazione costante di internet a banda larga e di sempre nuovi device di connessione portatili, il mercato dei film in rete si sta affermando ad un ritmo sostenuto, con prospettive di sviluppo decisamente promettenti. Entro il 2017, infatti, il comparto dell’online movie dovrebbe raggiungere un valore pari a 4,44 miliardi di dollari. Il crescente interesse dimostrato dagli operatori del settore consumer electronics e della pay Tv, dalle grandi web company, dalle telcos, come anche dalle società di noleggio Dvd e dai grossi rivenditori, ha inoltre fornito diversi modelli economici e di consumo che consentirebbero di trovare la giusta via per monetizzare e sostanziare rilevanti margini.

 

Nell’ultimo Rapporto di Companiesandmarkets, “Online movies“, sono riportati i dati salienti del settore che, nonostante i trend positivi, mostra ancora alcune problematiche relative al rapporto tra utente e servizio. Un film si può noleggiare e comprare, vedere in streaming e scaricare, ma per la visione sul Pc di casa o il televisore del salotto di un film da internet non mancano ancora, in via di massima, le limitazioni tecnologiche legate alla qualità dei canali di download e di visione.

 

I nuovi set-top-box (STB) in circolazione, i lettori Blu-ray, le console di videogame, probabilmente i tablet e i nuovi televisori HD, 3D e connessi in rete, dovrebbero consentire al consumatore di superare tali criticità e a Netflix, Hulu o iTunes di Apple di offrire cinema in rete senza problemi e con ottimi livelli di soddisfazione del cliente. A queste aziende il Rapporto aggiunge altri nomi molto rilevanti sul mercato, , tra cui Amazon, Microsoft, Rovi, Sony Computer Entertainment e Walmart, che vedono nel cinema in rete un’ulteriore possibilità di guadagno.

 

Questo tipo di intrattenimento ha inoltre un grande vantaggio rispetto agli altri, perché è economicamente sostenibile per l’utente e molto remunerativo per i fornitori del servizio e dei contenti, mentre i nuovi device televisivi e portatili, dotati di memorie sempre maggiori, hanno aumentato notevolmente la qualità della visione, facilitandone l’accesso in qualsiasi luogo e momento.

A guadagnarci di più, secondo Companiesandmarkets, saranno i fornitori di servizi OTT, che nel 2016 genereranno un mercato da 32 miliardi di dollari, e video rental in rete a basso costo, con Netflix a fare la parte del leone, mentre le majors di Hollywood non vedranno ancora tale business come particolarmente attraente.

 

I mercati al momento più sviluppati sono Stati Uniti d’America ed Europa, ma sarà l’Asia nei prossimi anni a rappresentare la fetta di guadagni maggiori, grazie ad un bacino di utenza incredibilmente più grande di qualsiasi altra area geografica del mondo e un modello di business più orientato agli abbonamenti ai servizi VoD rispetto al DTO, Download to own e al digital retail service in generale.