VOD: l’arrivo di Netflix in Europa spinge i francesi a rivedere norme e modelli di business

di |

Reale la possibilità che Netflix sbarchi in Francia che registra un tasso di crescita importante e, nel primo trimestre, ha visto le vendite aumentare di più del 20% a 43 milioni di euro.

Europa


Netflix

E’ la Francia, più di ogni altro Paese, che sta preparando la controffensiva a Netflix il cui arrivo sul mercato europeo è previsto il prossimo anno. (Leggi Articolo Key4biz)

I broadcaster si stanno organizzando per allargare la gamma dei servizi di video on demand e non essere così scavalcati dal grande competitor americano che registra cifre da capogiro. Non a caso, Facebook ha arruolato il Ceo di Netflix, Reed Hastings, per puntare maggiormente sul VOD. (Leggi Articolo Key4biz)

 

Dopo l’offerta di Videofutur, adesso tocca a Dailymotion che lancerà un servizio VOD entro Natale. Un esempio che presto potrebbe essere seguito a ruota anche da altre società francesi e soprattutto dai broadcaster.

In Francia, Canal+ e TF1 possiedono il più grosso catalogo di film e serie televisive e se, per il momento, si accontentano di proporre video singolarmente, la divisione di Bouygues sta invece riflettendo sulla possibilità di lanciare un servizio in abbonamento.

Il mercato d’oltralpe è poco competitivo in questo campo, nonostante il grosso appetito dimostrato dagli utenti, grossi consumatori di video da pc, tablet o smartphone.

 

“Netflix, in alcuni casi, arriva a usare fino al 30% della rete“, ha dichiarato recentemente Pierre Louette, segretario generale di France Télécom, parlando della società che da alcuni è stata definita ‘vampiro della rete’.

 

Con i suoi 23 milioni di abbonati, Netflix può vantarsi d’aver superato di gran lunga l’audience dei canali televisivi grazie al proprio servizio di noleggio Dvd, accoppiando l’invio postale allo streaming.

La compagnia, che nel corso degli ultimi due anni ha visto il valore del proprio titolo moltiplicarsi per nove, ha lanciato solo da alcuni mesi la propria offerta in Canada e non nasconde le proprie ambizioni verso mercati esteri.

Spagna e Regno Unito fanno parte delle ipotesi a breve termine, ma anche la Francia potrebbe rientrare nei programmi per il 2012, secondo quanto rivelato da alcune fonti.

 

“Vogliamo anticipare questo arrivo“, ha detto Marc Tessier, presidente di Videofutur. “Stiamo entrando in una nuova era. Non sappiamo ancora bene quel che succederà visto che in questo settore tutto è in continuo mutamento e le innovazioni non si fermano. Ma se aspettiamo ancora, non riusciremo più a essere presenti su questo mercato”.

 

Il presidente di Dailymotion, Cédric Tournay, ha detto di aver avviato alcune trattative, sebbene l’arrivo di Netflix in Francia sia ancora solo un’ipotesi anche se secondo gli analisti è una possibilità molto reale.

Seppure la Francia abbia un mercato ancora piccolo, il video on demand registra infatti un tasso di crescita molto importante e, nel primo trimestre, le vendite sono aumentate di più del 20% a 43 milioni di euro.

 

Secondo Citigroup, in Francia Netflix potrebbe conquistare tra i 1,5 e 5 milioni di abbonati, visto che il Paese vanta il secondo potenziale di crescita più importante del mondo, dietro alla Germania e avanti al Regno Unito.

La domanda è se Netflix riuscirà a duplicare il proprio successo anche in Francia presentando anche qui un catalogo trasversale, contrariamente alla dispersione delle offerte attuali.

 

Richard Petit, analista di Fitch Ratings, ha commentato che “in Francia c’è un mercato di nicchia per un operatore come Netflix, che deve ancora acquistare i diritti per realizzare un catalogo interessante e replicare il modello tariffario che ha fatto il suo successo negli Stati Uniti”.

Da un Paese all’altro, il gruppo dovrà, infatti, rinegoziare gran parte del proprio catalogo con gli aventi diritto.

In Francia dovrà fare anche i conti con un quadro giuridico complesso, che fissa il termine a partire dal quale un film uscito in sala può essere trasmesso per la prima volta in televisione o su internet.

Per il VOD a pagamento questo lasso di tempo è di 36 mesi, cosa che potrebbe rappresentare un grosso freno.

Ma il presidente di Videofutur è del parere che non sia una questione di regolamentazione, ma piuttosto dei modelli commerciali degli aventi diritto e ha insistito sull’opportunità di un servizio ibrido che metta insieme DVD, VOD e SVOD (Subscription Video on Demand) per aggirare i vincoli normativi.

 

Netflix ha costruito il proprio successo imponendosi come il numero uno nel noleggio di DVD grazie al proprio servizio di invio per corrispondenza, prima di lanciarsi, nel 2008, nelle offerte in streaming.

Recentemente, la società ha introdotto nuovi e importanti cambiamenti (Leggi Articolo Key4biz), arrivando a concorrere direttamente con giganti dei media del calibro di Time Warner nell’acquisto dei contenuti, come i diritti in esclusiva per la prossima serie di David Fincher “House of Cards” (Leggi Articolo Key4biz).