Telemarketing. Asstel difende il Registro delle opposizioni dopo l’allarme del Garante

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Pizzetti ha affermato di comprendere 'la giustificata irritazione degli utenti che cresce ogni giorno di più, e raggiunge il massimo dell’intollerabilità per chi, pur essendosi iscritto al registro, continua lo stesso ad essere disturbato'.

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“Essendo passati solo pochi di mesi dall’entrata in vigore del Registro delle opposizioni, avvenuta a febbraio di quest’anno, chiediamo al Garante per la protezione dei dati personali, di dare tempo al gestore del registro e alle aziende di mandare a regime il nuovo sistema, prima di esprimere un giudizio allarmato” è quanto afferma Stefano Parisi presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, in merito al discorso di presentazione della relazione annuale al Parlamento, tenuto ieri dal presidente Francesco Pizzetti.
Pizzetti aveva sottolineato che l’Autorità si era in effetti opposta alla creazione del registro. “E’ stata – ha detto – una innovazione legislativa che non ha incontrato il nostro favore ma alla quale ci siamo dovuti adeguare”, aggiungendo che da febbraio il Garante ha già ricevuto centinaia di  proteste, “più del doppio di tutto il 2010, e più del novanta per cento riguardano proprio la violazione del registro delle opposizioni”.

Le criticità, ha spiegato Pizzetti presentando la Relazione annuale alla Camera, riguardano non solo i limiti del sistema e del suo funzionamento,  ma la definizione della “catena delle responsabilità di fronte a trattamenti che vedono coinvolti una pluralità di soggetti, dalle imprese  interessate ai call center”.

Gli operatori italiani di telecomunicazioni, ha spiegato Asstel, “sono ben consapevoli del disturbo arrecato ai cittadini da una pratica di telemarketing non regolata e aggressiva. A tale fine, in vista dell’entrata in vigore anche in Italia del Registro delle Opposizioni, a dicembre 2010 Asstel ha promosso un Codice di Autoregolamentazione per le attività di telemarketing, che ha raccolto anche l’adesione di importanti soggetti del settore energetico”.

La nuova normativa, continua l’associazione, ha allineato l’Italia alle disposizioni della direttiva Ue sulla privacy e offre ai cittadini, a differenza del passato, uno strumento certo e consapevole per tutelare la propria sfera privata, consentendo loro di cancellare il proprio nome dalle liste di chiamata.
 

Pizzetti, ieri, aveva anche affermato di comprendere “la giustificata irritazione degli utenti” che “cresce ogni giorno di più, e raggiunge il massimo dell’intollerabilità per chi, pur  essendosi iscritto al registro, continua lo stesso ad essere disturbato”
Gli Operatori, continua quindi Asstel, “non vogliono compromettere la propria reputazione sul mercato con pratiche commerciali invadenti. D’altro canto ritengono che l’informazione commerciale svolga un ruolo fondamentale per accrescere la concorrenza e dare una corretta informazione sui servizi e sui prezzi offerti”.

Pur condividendo le preoccupazioni espresse dal Garante per il malcontento dichiarato da alcuni abbonati sul funzionamento della lista delle opposizioni gli Operatori, da un lato, “ricordano che il numero delle segnalazioni è comunque esiguo rispetto alle chiamate effettuate e agli abbonati in elenco e, dall’altro, sottolineano che l’industria è fortemente impegnata, anche attraverso il Comitato di Garanzia previsto dal Codice di Autoregolamentazione, a contrastare i comportamenti non conformi e a superare le criticità che un sistema complesso può inevitabilmente mostrare nella sua fase iniziale”. A tal fine – conclude Asstel –  “il Comitato sta avviando un protocollo di intesa con la Fondazione Bordoni (gestore del Registro) per realizzare un monitoraggio costante del mercato allo scopo di migliorare il telemarketing in Italia”.