Video on demand: offerta d’acquisto per Hulu. E’ Yahoo! il misterioso compratore?

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La piattaforma statunitense comincia infatti ad avvertire la difficoltà a reggere un modello di servizi che si basa essenzialmente sull’offerta gratuita di VOD.

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Jason Kilar

Si intensifica la competizione sul mercato dei contenuti televisivi distribuiti su internet. Hulu, fornitore americano di video online, starebbe valutando un’offerta d’aquisto. E’ quanto riporta oggi il Wall Street Journal, specificando che, secondo le indiscrezioni, il potenziale acquirente non sarebbe tra gli azionisti.

Hulu è posseduta da News Corp, Walt Disney, NBC Universal (Comcast), e dal fondo di investimenti Providence Equity Partners. Al momento il gruppo non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e non si conosce il nome della compagnia interessata anche se qualcuno pensa possa essere Yahoo!.

Una fonte ha rivelato che la società sarebbe stata contattata da un compratore ‘serio’ e si sarebbe già rivolta a una banca per ottenere una consulenza sull’operazione di cessione.

La domanda, non sollecitata, d’acquisto per una azienda di successo come Hulu, ha spinto i vertici a verificare altre opzioni, sondando se ci sia l’interesse anche da parte di grandi holding o società di private equity.

Si tratta di un punto di svolta fondamentale per la strategia di una società che lo scorso anno ha valutato per sei mesi un IPO dalla quale aveva intenzione di raccogliere 200-300 milioni di dollari, stimando l’azienda a 2 miliardi.

Il progetto è stato poi abbandonato per puntare maggiormente su nuovi modelli di abbonamento.

Hulu, diventata popolare per l’accesso gratuito a programmi televisivi molto seguiti negli USA, nel luglio scorso ha lanciato un servizio a pagamento per allargare la propria offerta anche a contenuti televisivi di altri partner, come Viacom.

Tuttavia i proprietari cominciano ad avvertire la pressione dei broadcaster del satellite e cavo, perché riluttanti a pagare per quei contenuti che poi vengono offerti gratuitamente in rete.

Si considerino poi pure la difficoltà degli operatori Tv che non intendono cedere i loro programmi a una piattaforma che fornisce servizi free e con un modello di raccolta pubblicitaria che potrebbe non essere adatto all’offerta di contenuti premium.

La compagnia media sta comunque godendo di un ampio successo e si prevede che per la fine del 2011 raggiungerà il traguardo del mezzo miliardo di entrate con 1 milione di abbonati. Nel primo trimestre, infatti, i ricavi sono cresciuti del 90% rispetto allo stesso periodo 2010.

Sebbene debba fare i conti con Netflix, provider di video on demand in streaming, che registra 20 milioni di utenti paganti negli Stati Uniti.

Il mese scorso Hulu ha reso disponibili i propri servizi anche su Xbox Live per i membri con account Gold e residenti negli Stati Uniti.

L’ultima mossa è proprio quella di portare sulla console di Microsoft l’offerta Hulu Plus che garantirà agli utenti xBox accesso illimitato alla library di film e spettacoli.

Hulu Plus sarà inoltre disponibile su iPhone. Adesso è già possibile scaricare gratuitamente la versione 2.3 sull’iTunes App Store.

Secondo il Rapporto “The Battle for the American Couch Potato” di Convergence Consulting Group, nel 2010 il 18% degli statunitensi ha usato internet per guardare intere serie Tv. Una percentuale che sta aumentando di un punto l’anno.

La stima della media settimanale di spettatori USA che guardano serie Tv online è stata del 16% nel 2009 e del 18% nel 2010. Per quest’anno si prevede che sarà del 19% mentre per l’anno prossimo arriverà al 20%.

Lo streaming ha determinato la forte crescita degli abbonati a Netflix, ed è considerato dagli analisti una gateway drug verso la internet Tv. Per Convergenge, solo negli Usa le entrate del gruppo provenienti dagli abbonamenti online nel 2013 arriveranno a 578 milioni di dollari, rispetto ai 172 milioni di quest’anno.

Se a questi dati si aggiungono quelli di Hulu Plus, entrambe le compagnie potrebbero arrivare a 800 milioni in due anni.