Pirateria: la Germania fa dietrofront? Si fa strada la ‘risposta graduale’ contro il download illegale

di Alessandra Talarico |

La proposta è del ministro della Cultura e si rifà al modello francese, anche se una 'Hadopi' tedesca andrebbe contro tutte le dichiarazioni pubbliche rese dal governo sulla questione del contrasto alla pirateria.

Germania


Hadopi

Anche la Germania vuole maggiori responsabilità in capo agli ISP contro il download illegale di contenuti dalla rete. Il ministro della Cultura, Bernd Neumann prevede di importare il modello francese della ‘risposta graduale’, anche se una ‘Hadopi’ tedesca andrebbe contro tutte le dichiarazioni pubbliche rese dal governo sulla questione del contrasto alla pirateria.

A margine di una convention organizzata dalla CDU, il ministro ha sottolineato che i fornitori di accesso a internet dovranno “assumersi le loro responsabilità” e si è detto favorevole alla messa in atto di un sistema di ‘avvertimento’ prima di eventuali sanzioni agli utenti.

In sostanza, come avviene in Francia, l’utente sospettato di scaricare illegalmente contenuti dalla rete riceve un primo avvertimento via email, poi un secondo per raccomandata, prima dell’eventuale trasmissione del suo dossier alle autorità giudiziarie, che potranno comminare un’ammenda o decidere di sospendere la connessione internet.

Secondo il quotidiano francese Le Monde, che riporta la notizia, il ministro avrebbe rifiutato la proposta dei Verdi, che avrebbero preferito, per tentare di risolvere il problema del download illegale, la creazione di un ‘contributo creativo’ o di una ‘licenza globale’, così come avevano proposto in Francia i partiti dell’opposizione durante il dibattito sulla legge Hadopi. La proposta verte sul pagamento, da parte degli internauti, di un ‘supplemento’ all’abbonamento internet che sarebbe ridistribuito agli aventi diritto, in cambio di una depenalizzazione del download per uso personale e non-commerciale.

Un sistema che però il ministro Neumann giudica ‘inapplicabile’ e ‘anticostituzionale’.

 

Non è comunque la prima volta che in Germania si pensa di introdurre un sistema di ‘risposta graduale’: lo scorso anno, il ministro della giustizia Sabine Leutheusser-Schnarrenberger aveva tuttavia respinto l’ipotesi, ritenendo che non si possano “applicare i meccanismi dell’analogico al mondo digitale” e sottolineando che non si può “creare un ospedale per i business model” inadeguati alla modernità.

 

Anche esprimendosi in merito all’ACTA, il contestato accordo internazionale contro la contraffazione e il downloading illegale di contenuti audiovisivi, il governo tedesco aveva respinto l’idea di sospendere l’accesso a internet per reprimere l’abitudine sempre più radicata di scaricare illegalmente contenuti dalla rete.

“Il governo federale rifiuta l’idea del blocco di internet in caso di violazione del diritto d’autore, considerando quest’approccio sbagliato nella lotta contro la pirateria”, spiegava l’esecutivo tedesco nel 2009 e anche la coalizione dei cristiano-democratici e dei liberali aveva giudicato questa misura ‘sproporzionata’.

Non è tuttavia ancora chiaro se l’idea del ministro Neumann sia condivisa da tutto il governo.

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