Media e minori: il Ministro Paolo Romani adotta i criteri per classificare i programmi ‘gravemente nocivi’

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Il Comitato Media e Minori lamenta però il mantenimento della trasmissione di contenuti pornografici, anche se criptati, in orari notturni, sulla quale la Ue ha chiesto chiarimenti.

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Tv e minori

Adottati con decreto i criteri generali per la classificazione dei programmi televisivii cui contenuti possono nuocere gravemente allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori” e che potranno essere trasmessi solo nelle ore notturne ad accesso condizionato.

Come previsto dall’art. 34 del Testo Unico dei Servizi di media audiovisivi, il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha recepito, apportando alcune modifiche, i criteri proposti dal Comitato Media e Minori d’intesa con l’Agcom.

Sono stati individuati gli ambiti tematici: violenza, sessualità, tematiche sociali, relazionali e comportamentali; e le modalità rappresentative: rappresentazione esplicita, durata dell’inquadratura, intensità della rappresentazione (grado di insistenza, livello di realismo), ripetizione/frequenza di un certo contenuto all’interno di un testo, gratuità delle scene rispetto all’ economia della narrazione nel suo complesso.

Basterà una sola delle suddette modalità rappresentative che caratterizzino il programma nel suo insieme o una o più parti di esso (applicata a ciascuno degli ambiti tematici) a far scattare la classificazione di programma “gravemente nocivo“.

 

Franco Mugerli, presidente del Comitato Media e Minori, ha espresso soddisfazione per l’approvazione delle nuove disposizioni. Ha però sottolineato la necessità che l’Autorità adotti in tempi rapidi la disciplina di dettaglio relativa ai dispositivi tecnici idonei a escludere che i minori vedano tali programmi.

 

Il Comitato ha anche rilevato che, se da un lato viene vietata la trasmissione diurna di contenuti “gravemente nocivi”, resta però possibile la trasmissione in orari notturni di contenuti pornografici o di violenza gratuita, anche se criptati, che invece la Direttiva Ue, all’art. 27, comma 1, tassativamente vieta. Al riguardo risulta una richiesta di chiarimenti da parte della Commissione europea in merito al recepimento della Direttiva anche sui programmi gravemente nocivi.

 

Il Decreto chiarisce, nel suo allegato, il concetto di violenza. Intesa come “rappresentazione esplicita e/o dettagliata dell’esercizio di violenza gratuita o insistita o efferata e delle sue conseguenze (lesioni, morte), ai fini di tortura o perversione; esaltazione della violenza sia all’interno della famiglia sia in ambito politico, religioso, razziale, sessuale”. Il concetto di sessualità, “intesa come pornografia e come presenza, all’interno della rappresentazione di relazioni sessuali, di elementi perversi e/o devianti che portano alla degradazione dell’individuo”. Il concetto di tematiche sociali, relazionali e comportamentali intesi come “rappresentazione legittimante o esaltante di comportamenti di discriminazione, offensivi dei diritti fondamentali dell’individuo e della dignità della persona, l’istigazione alla commissione di reati, all’abuso di alcool e all’utilizzo di sostanze stupefacenti, rappresentazione induttiva di emulazione di atteggiamenti e comportamenti pericolosi socialmente o individualmente, esaltazione del male nelle sue forme più estreme“.

 

I giovani trascorrono molto tempo davanti alla Tv. Evidente quindi la necessità che si vigili perché non siano soggetti passivi davanti a una programmazione che possa essere nociva per l’equilibrio psico-fisico dei minori.

Un provvedimento, quello del Ministro Romani, molto atteso, viste anche le continue violazioni del Codice di autoregolamentazione Tv e minori che solo nel 2010 sono aumentate del 60% rispetto a quelle del 2009 e del 150% rispetto a quelle del 2008 (Leggi Articolo Key4biz).

Dal Consultivo 2010 dell’attività del Comitato di applicazione del Codice si rileva che i casi considerati nell’anno passato sono stati 320, contro i 264 del 2009, mentre le violazioni accertate sono state 72 nel 2010, contro le 46 del 2009. Rai ha ricevuto 19 risoluzioni (contro le 14 nel 2009), Mediaset 23 (7 nel 2009), una risoluzione per La7 (come nel 2009), 17 per Sky (nessuna nel 2009), 7 ad altre Tv satellitari (20 nel 2009) e 5 ad altre emittenti. La metà delle violazioni accertate riguardano film e telefilm trasmessi in orari non consentiti. Subito dopo vengono i programmi di infotainment, in particolare i contenitori pomeridiani di Rai e Mediaset. L’attività del comitato ha riguardato anche servizi giornalistici trasmessi in fascia protetta, cartoni animati destinati adun pubblico adulto e trasmessi in orari non consentiti, e le trasmissioni di reality, che prevedevano finestre in fascia protetta.