Ofcom: stop alle pubblicità ingannevoli sulle velocità delle connessioni a banda larga

di Alessandra Talarico |

Il regolatore britannico chiede un nuovo codice di autoregolamentazione per porre fine alle discrepanze tra le velocità pubblicizzate e quelle reali.

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Le compagnie telefoniche britanniche sono state diffidate dal proporre pubblicità ingannevoli circa le velocità di download delle connessioni a banda larga. L’Ofcom – l’Autorità per le tlc – ha infatti richiesto di apportare dei cambiamenti al codice di autoregolamentazione pubblicitaria dopo aver riscontrato un enorme divario tra le velocità di download pubblicizzate da diversi Isp e le velocità reali delle connessioni.

I dati pubblicati dall’Ofcom sulla base dell’analisi delle offerte dei 7 maggiori Isp (inclusi BT, TalkTalk, Virgin Media e British Sky Broadcasting) parlano chiaro: la velocità media di download pubblicizzata è infatti di 13,8 Mbps, mentre la velocità reale non va oltre i 6,2 Mbps.

 

La disparità tra velocità pubblicizzata e reale, che sarebbe tra l’altro aumentata nel corso degli ultimi due anni, deriva dal fatto che la maggior parte delle offerte broadband pubblicizzate si riferiscono alla velocità di download ‘teorica’ che può essere fornita dai provider, mentre in realtà le connessioni che arrivano nelle case sono molto più lente.

La maggior parte delle connessioni a banda larga si basano sulle reti in rame e – sottolinea l’Ofcom – più è lunga la distanza tra le centrali telefoniche e le abitazioni, più le connessioni saranno lente.

Il Ceo Ofcom, Ed Richards, ha affermato che le pratiche di marketing degli operatori non forniscono agli utenti “informazioni abbastanza chiare da permettere loro di effettuare scelte efficaci”.

 

La discrepanza è più evidente per le connessioni su tecnologia ADSL2+, che dovrebbe garantire velocità di download tra 20 e 24 Mbps. Solo il 3% delle abitazioni coperte da questa tecnologia usufruisce però di velocità tra 16 e 20 Mbps, mentre per più dei due terzi delle case la velocità risulta inferiore a 8 Mbps. Il gap è invece minore sulle nuove reti in fibra ottica di BT e sulla rete via cavo di Virgin Media.

Le nuove guidelines saranno redatte dalla Committee of Advertising Practice e dalla Broadcasting Committee of Advertising Practice, che hanno avviato delle consultazioni per la messa a punto di un nuovo codice di autoregolamentazione.
L’Ofcom ha indicato che le pubblicità degli Isp potranno includere la velocità teorica solo se almeno il 5% dei clienti potrà usufruirne realmente.

Gli Isp, da canto loro, non hanno tardato a esprimere la loro ‘preoccupazione’ per questa presa di posizione: per BT, ad esempio, la proposta dell’Ofcom è “pericolosa” perché parte dal presupposto che le velocità pubblicizzate siano “fortemente fuorvianti”.

Ieri, intanto, Ofcom ha imposto a Talk Talk e Tiscali di restituire ai clienti una cifra pari a 2,5 milioni di sterline incassati per aver appioppato ai clienti servizi inesistenti o già annullati.