Italia

Se l’elettronica ha accompagnato l’evoluzione delle tecnologie nell’ultimo quarto del secolo scorso, sarà la fotonica, cioè la tecnologia basata sullo spostamento dei fotoni, i “quanti di luce”, a guidare i nuovi sviluppi dell’ICT nel primo quarto del 21° secolo. Le tecnologie fotoniche, sconosciute ai più, riguardano molti aspetti della nostra vita di tutti i giorni e comparti che vanno dall’energia all’elettronica di consumo, dall’informatica alle telecomunicazioni.
Il termine Fotonica è stato coniato nel 1967 da Pierre Aigrain, uno scienziato francese, che ha dato la seguente definizione: “La fotonica è la scienza dello sfruttamento della luce e abbraccia la generazione di luce, la rilevazione della luce, la gestione della luce attraverso l’orientamento, la manipolazione e l’amplificazione, e, soprattutto, la sua utilizzazione per il bene dell’umanità”.
Si  basano sulla fotonica applicazioni che vanno dal lettore DVD allo schermo piatto  del televisore o del computer, dal pannello fotovoltaico alle più avanzate reti  di computer, fino a segmenti crescenti delle reti di comunicazione, per non  parlare poi delle applicazioni in ambito industriale e professionale, come  strumenti di misurazione, test, analisi, medicina.
  
Nel corso della sessione di apertura del Meeting annuale Photonics21 a Bruxelles, il Commissario europeo per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, ha sottolineato il ruolo della fotonica nella crescita europea e ha indicato come la Ue si sta muovendo per accelerare la ricerca e lo sviluppo in questo importante ambito (leggi articolo), puntando innanzitutto sui più giovani, che saranno poi gli imprenditori di domani e sulle PMI, driver della crescita e dell’innovazione in Europa.
“Il ruolo dei ragazzi nel campo dell’innovazione è qualcosa in cui credo fermamente e nei prossimi mesi intensificherò il mio impegno personale con i giovani ricercatori e imprenditori”, ha affermato.
 Sono molte le aree in cui la fotonica può svolgere un ruolo primario anche in  vista del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale. L’Internet del  futuro è uno di quelli in cui le comunicazioni fotoniche potranno creare nuovi  mercati e nuovi ambiti di business, supportando l’enorme crescita del traffico e  i servizi più sofisticati.
 Anche nel settore sanitario, la fotonica consentirà di diagnosticare in maniera  precoce e accurata malattie come il cancro anche prima che insorgano i primi  sintomi, permettendo di intervenire in maniera tempestiva ed efficace e meno  invasiva.
L’Europa, però, deve apportare urgenti cambiamenti alle sue policy, perché “deve crescere e deve farlo in maniera intelligente”.
Senza un immediato cambio di rotta, la crescita media annuale della Ue a 27 tra il 2011 e il 2020 sarà di appena l’1,5%.
La Commissione ha cercato di indirizzare il cambiamento con una serie di iniziative come l’Agenda Digitale, l’Innovation Union, l’Integrated Industrial Policy e l’iniziativa Key Enabling Technologies.
L’ambizione di tutte queste iniziative, ha ribadito la Kroes, è una sola: “creare le condizioni per una crescita intelligente attraverso la ricerca e l’innovazione, che saranno i fattori più importanti per traghettare l’Europa fuori dalla crisi, per creare nuovi posti di lavoro e per migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini”.
Per accelerare questi cambiamenti, la Ue ha aumentato i fondi del Settimo Programma quadro (7°FP) e pubblicato il Libro Verde ‘Trasformare le sfide in opportunità: verso un quadro strategico comune per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione dell’Unione europea’, da poco disponibile online.
Per gli anni a venire, dunque, la Ue si concentrerà innanzitutto su quell’insieme di tecnologie in grado di trainare la competitività dell’Europa e poi sulla soluzione di problematiche quali l’efficienza energetica, l’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti climatici e la sicurezza.
 Per stimolare la capacità imprenditoriale e innovativa delle PMI, ha aggiunto la  Kroes, è tuttavia essenziale puntare sulla “semplificazione”: in poche parole,  meno burocrazia e più risorse finanziarie per la ricerca, le infrastrutture e le  capacità produttive e commerciali.
  
Per la Kroes, tuttavia, “non è sufficiente fare ricerca eccellente”, come ha dimostrato il caso degli schermi piatti, settore in cui la Ue era all’avanguardia nella ricerca, salvo poi cedere il passo all’Asia nel campo della produzione e della commercializzazione.
 Ora, dice la Kroes, “stiamo correndo lo stesso pericolo con l’illuminazione  allo stato solido”, cioè i LED: le previsioni internazionali riguardanti la  penetrazione nel mercato dell’illuminazione delle sorgenti a stato solido  prevedono un potenziale di risparmio energetico del 50% nel 2025 rispetto a  quello che si avrebbe utilizzando le tecnologie, sia pur migliorate, in uso nel  2005.
  
 Bisogna, dunque, creare un mercato ‘amico dell’innovazione’ e il ruolo della Ue,  oltre che di finanziare la ricerca, sarà quello di creare le giuste condizioni  per accelerare il percorso dal laboratorio al mercato.
 Tra le altre cose, la Commissione sta valutando la realizzazione di uno schema  europeo per il venture capital, per accelerare la definizione di standard  interoperabili e lo sviluppo commerciale e pre-commerciale di appalti pubblici,  così da accelerare l’innovazione.
In conclusione, ha affermato la Kroes, “sono convinta che la ricerca e l’innovazione debbano essere il cuore della nuova crescita dell’Europa e la fotonica è un’opportunità enorme, ma bisogna agire insieme ed essere ambiziosi”.



 
  
  
  
  
  
  
  
  
 