App Store: la vera killer application degli smartphone, per un mercato da 15 mld di dollari

di Alessandra Talarico |

Secondo le previsioni Gartner, i profitti legati alla vendita di applicazioni per i cellulari intelligenti cresceranno del 1000% tra il 2010 e il 2014.

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Saranno 17,7 miliardi le applicazioni mobili scaricate nel 2011, in aumento del 117% rispetto alle stime di 8,2 miliardi di download nel 2010. Sono i dati resi noti oggi da Gartner, secondo cui dal luglio 2008 – quando comparve il primo store di applicazioni per i telefonini – alla fine del 2014, saranno 185 miliardi le applicazioni scaricate.

Un vero boom, dunque, per profitti che alla fine di quest’anno dovrebbero superare quota 15 miliardi di dollari, provenienti sia dall’acquisto di applicazioni da parte degli utenti, sia dalla pubblicità. Un aumento del 190% dai 5,2 miliardi del 2010 e, stima sempre Gartner, tra il 2010 e il 2014 l’aumento dei profitti sarà pari al 1.000%.

 

“Molti si stanno chiedendo se quella delle app sia una moda che come molte altre è destinata a passare presto, ma io non penso sia così”, ha affermato l’analista Stephanie Baghdassarian.

“Crediamo fermamente che le opportunità per gli app store siano considerevoli in futuro. Le applicazioni, tuttavia, dovranno crescere e offrire un’esperienza superiore – più ricca e personale – rispetto a quella offerta dalle app web-based”, ha aggiunto.

La stella del mercato è, naturalmente, l’App Store di Apple, pioniere del settore, che ha costretto all’inseguimento tutti i competitor: sulla sua scia, infatti, Google ha dato vita all’Android Market, Nokia all’Ovi Store, Research In Motion ad App World, Microsoft a Marketplace e Samsung a Samsung Apps.

Dall’App Store – ha spiegato l’analista Carolina Milanesi “provengono nove applicazioni su 10 scaricate nel 2010” e lo store di Apple sarà leader anche nel 2014, anche se con una quota di mercato leggermente inferiore a quella attuale.

La parte del leone, anche nel 2011, la faranno le app gratuite, che saranno l’81% del totale. Una percentuale che sta comunque calando negli anni e continuerà a scendere anche nel 2011, per poi ricominciare a crescere dal 2012 al 2014. I consumatori, secondo Gartner, inizieranno a pagare le applicazioni quando percepiranno il loro reale valore e cominceranno a fidarsi di più dei meccanismi di pagamento.

I profitti degli App Store sono suddivisi tra i proprietari dei negozi stessi (Apple, Rim, ecc.), che generalmente trattengono il 30%, e gli sviluppatori delle applicazioni a cui va il 70%. Ci sono poi gli introiti legati all’advertising, che dal 2014 genereranno un terzo dei profitti degli store, rispetto al 16% del 2010.

A trainare la crescita nel prossimo futuro saranno certamente i tablet, che secondo la Milanesi contribuiranno all’aumento del numero medio di download per dispositivo.
“I negozi di applicazioni sono diventati la parte più visibile e potenzialmente redditizia dell’ecosistema smartphone, grazie soprattutto all’App Store di Apple. Oltre a generare profitti, gli store di applicazioni permettono ai loro proprietari di attingere alla forza innovativa di una comunità che sta al di fuori del proprio dipartimento Ricerca e Sviluppo”  ha concluso la Baghdassarian, sottolineando però che, al contrario di quanto sembra, “…creare uno store di successo è tutt’altro che semplice.  Chi vuole aprirne uno deve necessariamente attrarre gli sviluppatori, organizzare bene i contenuti e coinvolgere gli utenti per tutta la durata della vita dello store”.

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