Net neutrality: la Ue non introdurrà nuove leggi per impedire l’uso di sistemi di gestione del traffico

di Alessandra Talarico |

Europa


Neelie Kroes

L’Europa non introdurrà nuove norme sulla neutralità della rete: lo ha confermato il Commissario Ue per l’Agenda digitale Neelie Kroes nel suo discorso al Summit su ‘The Open Internet and Net Neutrality in Europe‘, svoltosi ieri a Bruxelles.

Come confermato anche dagli esiti di una consultazione pubblica chiusa nelle scorse settimane, autorità, operatori, associazioni e semplici cittadini considerano valide le norme contenute nel cosiddetto ‘pacchetto telecom‘ varato alla fine del 2009, la cui approvazione stava saltando proprio per le contrapposizioni sorte in merito alla net neutrality.

Il concetto di ‘neutralità’ di internet implica la possibilità di poter accedere a qualsiasi contenuto presente sul web da qualsiasi dispositivo senza restrizioni di sorta, ma si è scontrato con la necessità per i gestori delle reti, di utilizzare sistemi di gestione del traffico, in grado di bloccare o dare priorità ad alcuni contenuti rispetto ad altri per evitare congestioni nei momenti di picco del traffico, soprattutto alla luce dell’uso sempre più massiccio dei sistemi di video e file sharing, servizi estremamente voraci di banda.

La necessità di nuove leggi non si pone, ha sottolineato la Kroes, perché il mercato internet europeo è competitivo e questo consente di eliminare molti problemi alla radice evitando la creazione di monopoli che potrebbero tentare di nuocere alla neutralità della rete. “E questo – ha detto la Kroes – è uno dei motivi per cui la situazione europea è molto diversa da quella negli Usa” e per cui la Commissione vuole evitare l’imposizione di nuove leggi che potrebbero andare a discapito degli investimenti nel settore e di un uso efficiente delle risorse disponibili.

Ma, ha ammesso la stessa Kroes, la concorrenza da sola non è sufficiente ad evitare potenziali problemi: per questo è necessario “investire per evitare colli di bottiglia e per permettere lo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni ma anche di nuovi modelli di business in grado di portare a un uso efficiente delle reti e di generare nuove opportunità di business a tutti i livelli della catena di valore”.

“Quasi tutti – ha proseguito la Kroes – sono d’accordo sul fatto che la gestione del traffico è essenziale, non solo per ottimizzare l’offerta di servizi su un internet aperto, ma anche per permettere lo sviluppo di servizi quali l’eLearning o l’eHealth”.

E’ chiaro tuttavia, che le tecnologie di traffic management devono essere usate correttamente, “per aumentare la qualità dei servizi, preservare l’integrità della rete e aprire la strada a nuovi investimenti in reti efficienti”, ha aggiunto.

L’importante, però, è che i consumatori siano adeguatamente informati sui limiti posti dai loro fornitori del servizio, così da decidere eventualmente di cambiare operatore.

La Kroes ha citato l’esempio di Skype, uno dei servizi maggiormente presi di mira dagli operatori, probabilmente perchè è diventato subito molto popolare grazie ai notevoli risparmi rispetto alle telefonate tradizionali, e quindi ha contribuito a erodere i profitti delle compagnie telefoniche che gestiscono anche le reti internet.

“Quando ho chiamato a casa lo scorso weekend, c’erano altrri 21 milioni di utenti che stavano usando il servizio…è un mercato enorme e agli utenti che hanno subito il blocco del servizio, dico: cambiate subito operatore”.

Il messaggio, “è molto più chiaro quando arriva dal basso”, ha aggiunto, lasciando quindi intendere che dall’alto non arriverà nessun ‘segnale’ a quegli operatori come France Telecom o Deutsche Telekom che impongono agli utenti mobili che vogliono usare Skype un sovrapprezzo di 10-15 euro al mese.

Il pacchetto telecom richiede ai regolatori nazionali di definire pratiche ‘ragionevoli’ per l’utilizzo di sistemi di gestione del traffico, vieta agli operatori di bloccare o rallentare determinati servizi – come, appunto, i sistemi VoIP o i network P2P – e impone loro la massima trasparenza nei confronti dei consumatori circa l’utilizzo di queste tecnologie.

“Dato il potenziale di questi strumenti, faremo in modo che siano applicati in tutti gli Stati Membri in maniera coordinata e coerente”.

La Commissione monitorerà da vicino la situazione ma, ha concluso la Kroes, “se dovessimo incontrare significativi e persistenti problemi, non mi dispiacerà cambiare le leggi in futuro per dare ai consumatori la scelta e la competizione che meritano, attraverso misure generali per rafforzare la concorrenza, facilitare il cambio di operatore o anche, se tutto questo non dovesse bastare, attraverso obblighi mirati sulla differenziazione ingiustificata del traffico, applicabili a tutti gli ISP a prescindere dal loro potere di mercato”.