Seminario Bordoni: domani a Sasso Marconi esperti a confronto sulla transizione al digitale terrestre

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Al centro della tavola rotonda organizzata da Fub e in collaborazione con Lepida, il coinvolgimento delle diverse realtà territoriali e la conversione degli impianti.

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Digitale Terrestre - antenna

“La transizione al digitale terrestre: il quadro istituzionale e il coinvolgimento del territorio”. E’ questo il titolo scelto per l’incontro promosso dalla Fondazione Ugo Bordoni e che si terrà, in collaborazione con Lepida, domattina presso l’Aula Magna di Villa Griffone a Pontevecchio Marconi.

 

Un seminario per parlare della radicale trasformazione che sta vivendo il sistema analogico in questi ultimi anni, e dell’avvento dei sistemi digitali (DVB). Al centro della tavola rotonda alla quale prenderanno parte, tra gli altri, Mario Frullone e Doriana Guiducci della Fondazione Ugo Bordoni; Gabriele Falciasecca della Fondazione Marconi-Lepida; il primo cittadino di Sasso Marconi Stefano Mazzetti; Maria Luisa Sangiorgio del Corecom Lombardia; Giuseppe Bettini del Corecom Emilia-Romagna; Vincenzo Lobianco dell’Agcom; Francesco Troisi del Ministero dello Sviluppo economico; Fabrizio Berrini di Aeranti-Corallo; Paolo Dalla Chiara di Eutelsat; Rosario Alfredo Donato di FRT; Michele Frosi della Rai; Gianluca Mazzini in rappresentanza della Task Force Emilia-Romagna (Lepida); Marco Mezzetti di Mediaset; Bianca Papini di Telecom Italia Media e Silvia Violanti dell’ARPA Emilia-Romagna, i vantaggi che il passaggio alla nuova tecnologia porteranno all’intero sistema televisivo.

 

Tra questi, un uso più efficiente delle risorse dello spettro elettromagnetico; l’utilizzo di potenze di trasmissione più ridotte e conseguente risparmio energetico; l’impiego delle tecnologie informatiche per il trattamento, l’archiviazione e la distribuzione del segnale televisivo; la moltiplicazione dei contenuti televisivi e guide elettroniche dei programmi; il passaggio progressivo verso l’alta definizione; l’apertura a piattaforme di servizi interattivi che arricchiscono i paradigmi di fruizione dei contenuti; in prospettiva, integrazione della radiodiffusione via etere e della distribuzione via Internet.

 

In Italia la trasformazione digitale della televisione terrestre è stata avviata nel 2008, con l’obiettivo di avere, entro la fine del 2012, un’Italia “tutta digitale”: le trasmissioni televisive potranno essere ricevute solo se l’utente si sarà dotato di un decoder o di un televisore con decoder integrato. Nel complesso e articolato panorama delle reti televisive italiane, il passaggio al digitale è stato pianificato attraverso l’individuazione di sedici Aree Tecniche, che rappresentano zone regionali o interregionali, per quanto possibile, radioelettricamente separate.

 

A partire dal 23 novembre questa migrazione interesserà l’Emilia-Romagna, in un processo che coinvolge, più in generale, gran parte del Nord Italia.
L’esperienza maturata in occasione della transizione nelle Aree Tecniche già digitalizzate ha messo in luce gli indubbi vantaggi tecnico-economici della migrazione, ma ha anche evidenziato le problematiche connesse a questa rivoluzione epocale, di fronte alla quale gli utenti della televisione non possono essere lasciati soli, ma devono poter ricevere supporto dagli Enti locali, in primis le Regioni ed i Comuni.
Nel corso della mattina, il quadro della transizione al digitale terrestre sarà delineato da eminenti relatori dei due principali organismi istituzionali coinvolti nella migrazione dalla televisione analogica a quella digitale: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) e il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni.

La tavola rotonda del pomeriggio fornirà invece, il punto di vista dei diversi attori coinvolti nel processo di transizione e discuterà il coinvolgimento delle diverse realtà territoriali: le istituzioni preposte al controllo e alle attività sul territorio, le emittenti che devono operare la conversione degli impianti, la centralità degli utenti e le iniziative di informazione e comunicazione per agevolare quanto più possibile – per tutti gli utenti ma specialmente per le fasce più deboli – questo importante passaggio tecnologico. (a.b.)