Deals: riuscirà Facebook a far decollare i servizi di geolocalizzazione?

di Alessandra Talarico |

Ma soprattutto, riuscirà a convincerci a far sapere a tutti la nostra posizione fisica? E la privacy? Vabbeh, in cambio di uno sconto...

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Facebook places

Nessun facebookfonino in vista, ma il gruppo di Mark Zuckerberg punta lo stesso, e con nuove applicazioni ‘commerciali’, al settore della telefonia mobile.

Del fatto che il più usato dei social network stia ormai spopolando anche sui cellulari si è già ampiamente discusso e i dati lo confermano: su oltre 500 milioni di utenti, sono circa 200 milioni (dai 65 milioni dello scorso anno) quelli che si connettono dal telefonino. La società, in cerca di strumenti efficaci per monetizzare questo incontestabile successo, ha quindi deciso di tentare la via ‘trasversale’, cominciando ad allargare i suoi orizzonti verso le applicazioni e sui servizi per gli smartphone, come l’iPhone di Apple e i dispositivi Android, che integreranno il servizio di localizzazione geografica ‘Places‘, ampliata con nuove funzioni di ricerca e di notifica, la funzione ‘Groups’ e anche la nuova ‘Deals‘, estesa a tutti gli utenti, che consentirà di creare offerte commerciali collegate ai servizi di localizzazione geografica.

La nuova funzione ‘Deals’ rappresenta in effetti una ‘estensione’ di Places – la funzione lanciata ad agosto e che permette di sapere dove si trovano i propri amici, di scrivere, commentare e fare ricerche, dette ‘check in’ sulla posizione propria e altrui – e consentirà a negozianti e commercianti di offrire sconti, promozioni e ‘coupon’ agli utenti di Facebook che si trovano nelle vicinanze dei loro esercizi commerciali.

Per il lancio sperimentale di Deals, Facebook ha arruolato 22 grandi aziende, da Macy’s a Gap, Starbucks e McDonald’s. La Gap, in particolare, regalerà 10 mila paia di jeans agli utenti che venerdì faranno ‘check in’ su Places.

Altra novità per gli utenti mobili, la possibilità di accedere ‘con un solo click’, ossia di effettuare il ‘login’ al sito da una qualsiasi applicazione mobile semplicemente premendo un tasto, senza ogni volta dover inserire i propri dati personali.

Alla presentazione delle novità che caratterizzeranno la nuova offerta Facebook, il Ceo Mark Zuckerberg ha affermato che la società non ha ancora le idee ben chiare su come far fruttare il nuovo servizio di marketing ‘di prossimità’, che però sicuramente procurerà nuovi guai sul versante della privacy, viste le implicazioni e i rischi legati alla possibilità di far conoscere a tutti la propria posizione fisica.

Rischi di cui gli utenti americani sembrano però coscienti, visto che – secondo una ricerca condotta dal Pew Research Center’s internet & American Life Project – solo il il 6% degli utenti di social network e il 7% di coloro che navigano online col proprio cellulare permettono di condividere la propria posizione. In media, spiegano i ricercatori, solo l’1% degli internauti americani usa servizi di geo-localizzazione.

Secondo gli autori dello studio, tuttavia, è possibile che l’avvento di questi nuovi servizi Facebook contribuisca a invertire la tendenza: “E’ possibile – ha spiegato al NYT l’analista Kathryn Zickuhr che la funzione Places di Facebook riesca a portare a portare la geo-localizzazione sul mercato di massa e non sarebbe affatto sorprendente che proprio il social network abitui le persone a condividere anche la posizione geografica”.

Come dire, chissenefrega della privacy se in cambio ho un bel paio di jeans nuovi o un panino?