Internet e minori: aumenta numero di giovani che manifesta sintomi legati a un uso eccessivo del web

di Alessandra Talarico |

Secondo un sondaggio sull'uso che i bambini fanno di Internet, solo un bambino su tre fra i 9 e i 12 anni pensa che on-line ci siano abbastanza 'cose buone per i bambini', e la Ue lancia un concorso per contenuti online di alta qualità.

Unione Europea


Internet per i minori

I bambini cominciano a collegarsi a internet a un’età sempre più giovane: se gli adolescenti di oggi hanno navigato il web per la prima volta a 11 anni, i bambini fra 9-10 anni hanno iniziato ad andare in rete già a 7 anni. E’ quanto emerge da uno studio Ue, che mette anche in luce come molti dei bambini usano internet senza avere la giusta competenza e sicurezza.

 

Il sondaggio – EUKidsOnline – è stato condotto su più di 23.000 giovani e su uno dei rispettivi genitori nei seguenti paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito.

Dallo studio emerge che un bambino su due passa in media su internet un’ora e mezza al giorno, mentre ancora più attivi in termini di utilizzo sono i ragazzi compresi tra i 15 ei 16 anni.

La gran parte dei giovani intervistati (84%) usa internet per fare i compiti. l’83% va in rete per guardare video, il 74% per giocare e il 61% per chattare tramite servizi di messaggeria istantanea.

La maggior parte (85%) si connette da casa, molti (63%) da scuola e più della metà dei ragazzi compresi tra i 13 e i 16 anni naviga dalla propria cameretta, mentre aumenta anche la percentuale di ragazzi (uno su tre) che naviga il web dal cellulare o da un altro dispositivo portatile.

 

Nonostante, quindi, questa generazione di ragazzi sia definita come quella dei ‘nativi digitali’ e siano anche diminuiti i rischi legati al cyberbullismo e alla presenza in rete di contenuti inappropriati, emerge dallo studio che sono in molti i giovanissimi che ignorano i rudimenti in fatto di sicurezza (configurazioni delle impostazioni sulla privacy, blocco di contatti indesiderati). Preoccupante, inoltre, il dato secondo cui circa il 30% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 16 anni ha già presentato sintomi legati ad un uso eccessivo di Internet, navigano, cioè, senza una vera motivazione, passano meno tempo con gli amici, la famiglia o a fare i compiti a causa delle ore spese online, o ancora si innervosiscono quando non possono collegarsi.

 

Sulla base del fatto che solo un bambino su tre fra i 9 e i 12 anni pensa che on-line ci siano abbastanza “cose buone per i bambini” della sua età e con l’obiettivo di stimolare la produzione e la diffusione di contenuti online di alta qualità adatti ai bambini e ai giovani, la Commissione europea ha deciso di lanciare un concorso per lo “European Award for Best Children’s Online Content” (premio europeo per il miglior contenuto on-line per ragazzi), aperto ai produttori di contenuti on-line e suddiviso in due categorie: per giovani compresi tra i 12 e i 17 anni e per adulti.

Il concorso si svolgerà in 14 paesi: Belgio, Repubblica ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia e Spagna. I vincitori dei concorsi nazionali di entrambe le categorie si contenderanno il premio europeo, che verrà assegnato nel giugno 2011.

Secondo Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e commissario Ue per l’Agenda digitale, alla luce del fatto che i bambini cominciano ad andare su Internet ad un’età sempre più giovane, “bisogna assicurare che si sentano al sicuro quando navigano in rete e che vi trovino contenuti interessanti, sicuri, educativi e adatti alla loro età”.

Un contesto, questo, in cui la Commissione è molto attiva: oltre ad aver siglato accordi di autoregolamentazione con alcuni tra i principali fornitori di servizi online più popolari tra le giovani generazioni (reti sociali, operatori di telefonia mobile), la Ue  ha finanziato una campagna contro il bullismo on-line in tutti gli Stati membri e nel 2011 co-finanzierà un progetto volto ad acquisire una migliore comprensione del fenomeno della ‘dipendenza da iternet’.

 

Consulta la relazione completa sul sito EUKidsOnline.