FrequenzeTv: aumentano i cori dei dissidenti e i ricorsi al Tar del Lazio. Anche la regione Marche si mobilita

di Antonietta Bruno |

Italia


Telecomando digitale

Non si placa la bufera sull’assegnazione delle frequenze. A scendere in campo, stavolta, con una mozione sottoscritta all’unanimità, sono i capigruppo dell’Assemblea legislativa delle Marche e i componenti della prima Commissione.

L’oggetto della contesa, come diversamente non poteva essere considerati gli appelli a più voci, la volontà di difendere con tutte le armi legislative a disposizione, le tv locali e il pluralismo dell’informazione in relazione all’assegnazione delle frequenze per il passaggio al digitale terrestre.

 

La mozione che sarà discussa in Consiglio regionale in tempi, questa almeno è la speranza dei firmatari, è stata firmata da quindici rappresentanti istituzionali sulla scorta di quanto detto appena quindici giorni fa dal presidente Corecom Marche Marco Moruzzi, proprio in prima Commissione.

 

In quell’occasione, Moruzzi aveva delineato il quadro tecnico della situazione del passaggio al digitale terrestre, mettendo in rilievo tutte quelle che per lui erano le criticità del Pnaf (Piano nazionale assegnazione frequenze (Pnaf) approvato nel mese di giugno dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Tra i punti negativi evidenziati dal presidente Corecom, “le gravissime ricadute in termini occupazionali in caso di oscuramento delle tv locali”.

 

Sempre in virtù di ciò, e non vedendo garanzia alcuna sulla reale disponibilità delle frequenze digitali e sul loro effettivo utilizzo, l’emittente marchigiana ‘Tv Centro Marche’, avvertendo la forte penalizzazione del nuovo sistema e sulla scorta di quanto già fatto in precedenza dall’emittente Rete Veneta e altre spalmate su tutto il territorio regionale, ha già provveduto a presentare un ricorso al Tar del Lazio per annullare la tanto ‘odiata’, ma anche temuta, delibera Agcom.

 

Per la stessa motivata ragione, è intervenuta anche la Giunta regionale che sul  fronte della Conferenza Stato-Regioni, ha presentato un documento per chiedere un tavolo tecnico delle Regioni adriatiche e un confronto immediato con Agcom e governo centrale. E ancora, l’Aeranti-Corallo e l’Associazione Tv locali Frt che in un comunicato congiunto ribadiscono la loro posizione e sollecitano l’Agcom ad annullare al più presto l’atto giuridico. “Con delibera n. 475/10/CONS – si legge nella nota stampa – l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni ha emanato il piano di assegnazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione televisiva in tecnica digitale nell`area tecnica n. 3 .Tale piano prevede solo 27 frequenze per le cento tv locali operanti complessivamente in tale area. Tali 27 frequenze, peraltro – aggiungono – sono per lo più quelle qualitativamente meno valide sotto il profilo radioelettrico. E` evidente, quindi, la gravità della situazione per il settore televisivo locale”.