Sony: l’azienda nipponica supera la crisi e chiude in positivo il primo trimestre dell’anno

di Antonietta Bruno |

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Sony - sede

Il piano di risanamento operato da Sony comincia a dare i suoi frutti e oggi il colosso giapponese può decisamente tirare un sospiro di sollievo. Torna ad essere attivo il primo trimestre dell’esercizio 2010-11 e questo anche grazie alle buone vendite di tv, console della PlayStation 3 e Pc.

 

I profitti si attestano a 25,7 miliardi di yen (293 milioni di dollari), contro una perdita di 37,1 miliardi di yen di appena un anno fa.

 

Per arrivare a questi risultati però, il lavoro non è stato da poco e anche le decisioni prese non proprio facili. L’amministratore delegato e presidente Howard Stringer, infatti, per salvare l’azienda dal sicuro fallimento, ha dovuto operare tagli drastici.

 

Circa 8.000 i dipendenti che hanno perso il lavoro e chiusi persino alcuni centri produttivi e questo, al fine di ridurre gli elevati costi del materiale elettronico e cercare di salvare il salvabile.

All’origine dei problemi oltre che gli effetti di una crisi globale senza tempo, ha contribuito il deprezzamento dello yen e il conseguente aumento dei prezzi dei prodotti esportati in tutto il mondo.

 

Da recuperare, circa un miliardo di dollari. Un’impresa di non poco conto ma che ha rispettato i termini fissati dalla dirigenza della Sony che già a suo tempo aveva annunciato una possibile ripresa economica entro il mese di marzo di quest’anno.

Parola mantenuta dal colosso nipponico, dunque, che oltre a dare la bella notizia, ha anche annunciato una revisione al rialzo per gli utili dell’anno fiscale in corso, che passano da 50 a 60 miliardi di yen per i profitti netti, e da 160 a 180 miliardi di yen per i profitti operativi.

 

In tutto questo, un ruolo decisivo lo ha giocato nella produzione e nell’innovazione. L’esperienza di Sony  in campo professionale e la posizione di leader nel cinema digitale e nelle apparecchiature professionali compatibili con il 3D, utilizzate per la produzione e la post-produzione.

Non ultimo, anche l’accordo che Sony Professional ha siglato appena un mese fa con la National Amusement per la fornitura di sistemi di proiezione Digital Cinema 4K.

 

E ancora, la sfida che la società di Masaru Ibuka ha lanciato sul mercato, giocando d’astuzia, annunciando al mondo intero l’uscita del sistema Move per PlayStation 3. Un sistema di gioco con sensori di movimento in vendita in Europa dal prossimo dal 15 settembre  per poi approdare pochi giorni dopo sui mercati americani e ad ottobre in Giappone, con qualche settimana di anticipo rispetto a Kinect di Microsoft. La versione base, rappresentata da una sorta di bacchetta a forma di cono gelato, costerà a partire da 50 dollari per il telecomando e da 40 dollari per la telecamera.

 

Tutti elementi importanti, insomma, che hanno segnato la ripresa della Sony e che dovrà ora cercare di mantenere, se non migliorare, i risultati faticosamente raggiunti.