NGN: il ruolo di Agcom e il futuro della regolamentazione nel settore delle comunicazioni elettroniche

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“Il ruolo delle Autorità nazionali di regolazione nel settore delle comunicazioni elettroniche è ancor oggi tutt’altro che esaurito, tanto che esse ora fanno parte di un organico sistema comunitario di Autorità indipendenti”, lo ha affermato il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, in occasione della presentazione dell’Indagine conoscitiva sulle Autorità indipendenti alla I Commissione della Camera dei Deputati.

Calabrò ha affermato che l’auspicio espresso dal nuovo Commissario all’Agenda digitale, Neelie Kroes – secondo cui entro alcuni anni tutti i mercati delle comunicazioni elettroniche divengano sufficientemente concorrenziali, tali cioè da non avere più bisogno di una regolamentazione ex ante – è condiviso dall’Agcom, che considera questo “…un passaggio tanto più stringente quanto più efficace risulterà il Quadro regolatorio che in Europa si è andato via via delineando dagli anni novanta ad oggi, e che sta permettendo di rimuovere quei ‘forti ostacoli non transitori all’accesso’ che rallentano il traghettamento dei mercati ad uno stadio di maturità”.

Se è vero – ha aggiunto Calabrò – che “in Europa la regolamentazione dei mercati delle comunicazioni elettroniche va progressivamente riducendosi, a testimonianza dell’efficacia delle misure regolamentari assunte nel corso dei primi due cicli di analisi di mercato”, è altrettanto necessario “tener presente che nuove regole sono necessarie per il costante adeguamento all’evoluzione tecnologica”.

Nuove norme, ad esempio, saranno necessarie nel breve-medio periodo, per le reti NGN, per il cui sviluppo le autorità nazionali sono chiamate a effettuare un attento monitoraggio, al fine di essere pronte ad intervenire, anche al di fuori da schemi passati.

“In particolare, la necessità di conversione della rete fissa alla fibra ottica per tenere il passo coi tempi richiede regole nuove che contemperino l’esigenza di una giusta rimunerazione del capitale impegnato in un investimento a bassa redditività di medio-lungo periodo, con quella, indeclinabile, della salvaguardia della concorrenza”, ha affermato ancora Calabrò.

Di fronte a questi nuovi scenari, è però fondamentale che le Autorità di regolazione “siano investite degli strumenti idonei a garantire il funzionamento della regolamentazione ancora in vigore e ad impedire agli operatori che restano comunque in posizione di dominanza di abusare di questa posizione”.