Cinema del futuro: The Space Cinema firma accordo con Arts Alliance Media per la diffusione di sale digitali e sistemi satellitari

di Raffaella Natale |

Italia


Cinema 3D

A poche settimane dal suo arrivo sul mercato, The Space Cinema sigla con Arts Alliance Media (AAM), leader europeo nella fornitura di tecnologia e distribuzione di contenuti per la visione cinematografica digitale, un accordo in esclusiva basato sul modello del Virtual Print Fee (VPF) per fornire e integrare i sistemi di proiezione digitale in tutte le 24 location in cui la nuova azienda è presente in Italia.

 

Inoltre, AAM fornirà un sistema satellitare – non su base esclusiva – a ognuna delle 24 strutture cinematografiche, in collaborazione con il suo partner Arqiva Satellite & Media.

 

Le prime sale digitali saranno operative prima di Natale, in tempo per le festività, così da avere almeno un impianto installato in ciascun cinema del circuito. Entro il primo trimestre 2010 è prevista una seconda fase di installazione di altri 50 impianti.

 

The Space Cinema installerà per quella data i sistemi 3D in tutte le sue sale digitali, così da poter programmare i titoli più attesi in tre dimensioni come “Avatar” di James Cameron dalla Twentieth Century Fox, in uscita in Italia a gennaio.

 

I sistemi satellitari – inoltre – permetteranno a The Space Cinema di mostrare in diretta “contenuti alternativi” come eventi sportivi e concerti e di ricevere contributi e trailer via satellite, invece che attraverso copie distribuite fisicamente su hard disk nei diversi cinema.

 

In aggiunta ai proiettori e ai server digitali, AAM installerà nei cinema di The Space il proprio Digital Cinema Network Software, con incluso il Theatre Management System (TMS), un sistema che consentirà la gestione centralizzata e un controllo totale sugli impianti e sui contenuti dell’intero circuito.

 

Giuseppe Corrado, Presidente e Amministratore Delegato di The Space Cinema ha commentato: “Siamo entusiasti delle opportunità che questo accordo offre al nostro circuito e all’intero settore in Italia. Il digitale porterà un’abbondanza di nuovi contenuti e di nuove occasioni di intrattenimento per il nostro pubblico.”

 

Soddisfazione di Giovanni Canepa, Direttore Generale di The Space Cinema, che lo ha definito “un passo importante“.

“Questo accordo – ha aggiunto – ci permetterà di utilizzare questa nuova tecnologia mantenendo un approccio finanziario equilibrato, e di dare un importante segnale circa l’avvento definitivo dell’era digitale nel settore dell’esercizio e della distribuzione cinematografica in Italia.”

 

Giovanni Dolci, Responsabile Strategia e Business Development di AAM ed artefice dell’accordo con The Space, ha sottolineato: “E’ un onore essere stati scelti da The Space Cinema per portare il digitale nel loro innovativo circuito cinematografico. La decisione di questo nuovo leader di mercato di abbracciare le potenzialità del digitale, del 3D e dei sistemi per la distribuzione satellitare, rappresenta un forte indicatore della vitalità del settore cinematografico in Italia. Questo accordo offre inoltre a tutto il mercato italiano nuove opportunità per passare al cinema digitale.”

 

Secondo Howard Kiedaisch, Amministratore Delegato di AAM, “Siamo felici di annunciare questo importante accordo con The Space Cinema, nuovo entusiasmante circuito e nostro primo partner nell’esercizio cinematografico in Italia. Ogni esercente italiano interessato sarà ora in grado di avviare un rapporto con noi, sapendo che gli accordi con cinque delle maggiori case cinematografiche hollywoodiane sono già attivi a tutti gli effetti sul territorio italiano. In seguito a questo accordo, AAM acquisisce una presenza in 6 paesi europei – Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Spagna, Olanda e Italia.”

 

The Space Cinema è un progetto congiunto di 21 Partner, società di private equity guidata da Alessandro Benetton (51%) e dal gruppo televisivo della famiglia Berlusconi (49%).

A circa cinque mesi dall’annuncio dell’operazione finanziaria, che ha visto unire in una nuova società le attività di Medusa Multicinema con gli asset di Warner Village Cinema, The Space Cinema si presenta al mercato italiano come primo operatore, con un market share del 15,5%, che sale al 30% considerando solo i multisala, le 24 strutture dislocate sul territorio italiano, un totale di 242 sale cinematografiche, un potenziale al box office di 15-16 milioni di biglietti l’anno e un fatturato aggregato di circa 125 milioni di euro.

 

Non si tratta di una semplice fusione e di un re-branding ma di un’operazione innovativa, che vuole esprimere chiaramente una posizione di equidistanza dalla distribuzione e focalizzarsi esclusivamente sul business, seguendo i gusti e le attese del pubblico.

Si cambia il tradizionale modo di proporre cinema e avvicinare un segmento ancora più importante di popolazione che normalmente non lo frequenta o lo fa raramente.

 

Il piano industriale di The Space Cinema ha l’ambizione di raggiungere una quota di mercato del 25%, un fatturato di oltre 200 milioni con un obiettivo di spettatori superiore ai 25 milioni.

 

Ma la vera rivoluzione di questo circuito, destinato sicuramente a investire e ampliarsi, è quella di ribaltare un po’ il rapporto tra esercente e distributore: un film che fa oltre venti milioni di incasso non può costare come un altro film che potenzialmente ne fa solo due.

 

“Noi siamo pronti ad accettare e condividere una scommessa con i distributori pagando percentuali a seconda del risultato al box office”, ha detto in Corrado in occasione della presentazione del progetto.

Ovvero ci sarà una sorta di “obbiettivo di quota” per cui il circuito potrà essere premiato sulla base del contributo del successo in sala. Un successo, che non nasconde Giuseppe Corrado, sarà sicuramente determinato dal valore aggiunto dei servizi garantiti. Servizi che vanno da “sale adibite ai trailer, luoghi ludici in cui si potrà consumare uno snack”, a spazi dedicati ai bimbi, a proiezioni domenicali solo per gli adolescenti (in questo senso c’è già un accordo con la Disney), a film in lingua originale e, ancora, parcheggi gratuiti e ogni tipo di servizio ancora da immaginare pur di “fornire un valore aggiunto alle pellicole”.

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