eCommerce: troppi ostacoli frenano le vendite online tra i paesi Ue. Fallisce il 60% degli acquisti transfrontalieri

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


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Il 60% degli acquisti online tra diversi paesi Ue non può essere completato dai consumatori poiché il commerciante non effettua consegne oltre i confini nazionali o non offre un mezzo adeguato di pagamento transfrontaliero.

È quanto emerge da uno studio sul commercio elettronico transfrontaliero condotto per conto della Commissione europea tramite “clienti civetta” che hanno tentato di acquistare una gamma di 100 prodotti popolari – ad esempio apparecchi fotografici, CD, libri, indumenti – da un negozio online di un altro paese Ue.

 

La Commissione ha quindi adottato una comunicazione con una serie di misure volte a semplificare il contesto normativo che scoraggia le imprese che pure vorrebbero vendere i loro prodotti anche ai consumatori in un altro Stato membro. Inoltre, per accrescere la fiducia nel commercio online, la Ue esaminerà con le parti interessate “i problemi relativi alla raccolta di dati commerciali e al loro uso per elaborare un profilo dei clienti e indirizzare loro offerte”.

 

Lettonia, Belgio, Romania e Bulgaria i paesi in cui i consumatori hanno maggiori difficoltà a fare acquisti. Ma in tutti i paesi, tranne due, le probabilità che un acquisto transfrontaliero abbia successo sono inferiori al 50%.

 

Risultati “sorprendenti” secondo il Commissario europeo per la tutela dei consumatori Meglena Kuneva, che confermano con fatti e cifre concreti come non esista ancora un mercato unico europeo per gli acquisti su internet che, a dispetto della mancanza di confini propria di internet, risultano quindi ancora isolati entro le frontiere nazionali con la conseguenza, ha aggiunto il Commissario Kuneva, che “i consumatori europei si vedono negare la possibilità di scegliere meglio e di trovare prezzi più convenienti”.

 

Secondo i dati dello studio, infatti, in 13 paesi su 27 e per almeno la metà dei prodotti cercati il consumatore poteva risparmiare il 10% (comprese le spese di trasporto) ricorrendo a un sito web di un altro paese. Inoltre il 50% dei prodotti cercati non era reperibile sui siti nazionali ed era offerto soltanto dal commerciante di un altro Stato membro.

 

Il mercato europeo del commercio elettronico era stimato a 106 miliardi di euro nel 2006. Nel 2008 il 51% dei commercianti al dettaglio effettuava vendite online.

Le potenzialità di crescita del settore sono notevoli – basti pensare che solo il 6-7% dei consumatori ha tentato di acquistare online qualche prodotto da un altro paese europeo e che solo il 21% dei commercianti vende a distanza in una dimensione transfrontaliera – ma a causa dei troppi ostacoli agli scambi online, il mercato è fermo.

 

Se l’abbattimento delle barriere che si oppongono alle transazioni online non avrà “priorità massima nell’ambito di tutte le iniziative politiche volte a rilanciare il progetto del mercato unico”, per il Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding l’Europa non avrà mai “un’effettiva economia digitale”.

   

Testo integrale della comunicazione:

http://ec.europa.eu/consumers/strategy/facts_en.htm#E-commerce

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