Digitale terrestre: switch-off per Torino e Cuneo. DGTVi, ‘Evento unico nel panorama europeo per l’alto numero di cittadini coinvolti’

di Raffaella Natale |

Italia


Antenne Tv

Torino e Cuneo sono passate stamani al digitale terrestre. Spenti, quindi, i segnali analogici per 2,4 milioni di abitanti delle due città e parte della provincia di Asti.

Un evento unico nel panorama europeo, sottolinea DGTVi, considerato l’alto numero di cittadini interessati (il 70% della popolazione del Piemonte Occidentale) e il coinvolgimento del capoluogo piemontese (il quarto comune italiano per popolazione).

 

La zona interessata dalla transizione in Piemonte è stata suddivisa in cinque aree tecniche: 1) provincia di Cuneo orientale, dal Roero orientale al Monregalese (24-26 settembre); 2) provincia di Cuneo occidentale dalla Valle Gesso a Valle Po (28-30 settembre); 3) Val Chisone, Val Pellice, Val di Susa (1-2 ottobre); 4) provincia di Torino occidentale dalle Valli di Lanzo al Canavese Occidentale (3-6 ottobre); 5) Torino e pianura torinese, Cuneo e pianura cuneese (7-9 ottobre).

 

Per le transizioni è stato previsto un periodo di 16 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi.

Per rispondere a tutti i dubbi e le domande dei telespettatori sul passaggio al digitale terrestre, a Torino, resta aperto lo sportello informativo della Rai, allestito presso il Palazzo della Radio in via Verdi 31, con orario dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.

 

In base a un monitoraggio dell’istituto Makno, effettuato a due settimane dall’inizio dello switch-off (periodo 8-14 settembre), la penetrazione complessiva della tv digitale (almeno una piattaforma fra satellite, terrestre e IPTV, su almeno un televisore) nel Piemonte Occidentale era stimata all’89,4% nella provincia di Torino e all’86,4% nella provincia di Cuneo.

 

Il digitale terrestre svolge un ruolo trainante nella digitalizzazione delle famiglie piemontesi: la sua penetrazione era stimata al 77% in provincia di Torino e al 70% in provincia di Cuneo. Si tratta di un aumento del 10% circa rispetto al dato rilevato subito dopo lo switch-over (spegnimento del segnale analogico di Rai Due e Retequattro) del 20 maggio scorso: era rispettivamente al 68% e al 56%.

 

Il digitale terrestre è la piattaforma maggioritaria anche sul totale del parco televisori (1,8 la media dei televisori presenti nelle case delle famiglie nel Piemonte Occidentale). La percentuale di televisori in grado di ricevere il segnale digitale terrestre era del 63% nella provincia di Torino (52% a maggio) e del 58% nella provincia di Cuneo (43% a maggio).

 

Molto alto il livello di informazione sulle date dello switch-off, anche prima che partisse la massiccia campagna di comunicazione sull’evento: il 95% degli intervistati dichiarava di essere informato dell’imminenza del passaggio, il 70% di ricordare anche le date.

 

Alla vigilia dello switch-off (dati Auditel settembre 2009), il consumo di televisione attraverso la piattaforma Dtt nel Piemonte Occidentale ha superato il 41%, quasi quattro volte il livello pre-switch-over che era al 12% nell’aprile scorso. Il consumo via digitale terrestre è prossimo al superamento dell’analogico (43,4%).

 

DGTVi ricorda che per ricevere il segnale del digitale terrestre, la popolazione coinvolta, dovrà dotarsi di un decoder digitale da collegare al proprio televisore, oppure di un nuovo televisore che, dallo scorso mese di aprile, è venduto solo se provvisto di decoder integrato. Nella maggior parte dei casi non si dovrà apportare alcuna modifica all’impianto di ricezione. Il digitale terrestre, infatti, si serve della comune antenna televisiva. A tutti i cittadini residenti nelle aree interessate dallo spegnimento dei segnali analogici, si raccomanda, a switch-off avvenuto, di reinstallare i propri decoder e/o i televisori con decoder integrato, in modo che possano sintonizzare tutti i canali digitali secondo le nuove frequenze assegnate.

 

Il Ministero ha disposto il contributo statale da 50 euro per l’acquisto di un decoder digitale interattivo, rivolto ai cittadini in regola con il canone Rai, con reddito pari o inferiore a 10 mila euro e di età pari o superiore a 65 anni (entro il 31 dicembre). I potenziali aventi diritto, attestati dall’Agenzia delle Entrate, sono circa 100 mila.

E’ sufficiente che i cittadini forniscano il codice fiscale al rivenditore che provvederà, tramite accesso telematico, a verificare il possesso dei requisiti (residenza, reddito, età, abbonamento Rai). In caso positivo il rivenditore acquisirà copia di un documento di identità e provvederà a effettuare uno sconto immediato di 50 euro sul costo di un decoder. Complessivamente per il 2009 il numero dei decoder venduti con il contributo statale è stato di 13.194 unità – presso 188 rivenditori accreditati – cui bisogna sommare i bonus erogati nel biennio 2004-2005 (134.895). Ad oggi sono dunque più di 148 mila famiglie dotate di decoder grazie al contributo statale.

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