Sms: operatori contro. Nuove ‘ritorsioni’ sui prezzi degli altri servizi se Mr Prezzi abbasserà quello dei mesaggini

di Alessandra Talarico |

Italia


SMS

Ad ogni tentativo di calmierare i costi dei servizi di comunicazione, gli operatori rispondono con tono vagamente ricattatorio. Ultimo esempio, la presa di posizione dell’Asstel – associazione che riunisce le maggiori imprese italiane di telecomunicazioni – in merito all’ipotesi di intervento sul prezzo degli sms.

 

Alcune settimane fa, il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Roberto Sambuco, ha incontrato i rappresentanti delle principali compagnie telefoniche per discutere, tra le altre cose, la situazione dei prezzi degli Sms al dettaglio e all’ingrosso, in particolare del loro costo massimo che in Italia è allineato per tutti i gestori a 15 centesimi, vale a dire più di quanto costa spedirlo in roaming da un altro paese della Ue.

Inviare un sms da un Paese europeo all’Italia, in base alle nuove disposizioni Ue, costa infatti 13 centesimi.

 

Bene, per tutta risposta – come avvenne anche in occasione dell’abolizione dei costi di ricarica per effetto della Legge Bersani – gli operatori fanno sapere che una simile decisione potrebbe costringere gli operatori a “recuperare le perdite aumentando il livello generale delle offerte o riducendo gli investimenti”.

 

Gli italiani, si sa, difficilmente rinunciano al telefonino – se ne contano, nel nostro Paese, 150 ogni 100 abitanti (compresi neonati e anziani) – ma continuano a essere vittima della strafottenza (ci si passi il termine) degli operatori telefonici, che preferiscono bombardare di spot con la bellona o il campione di turno, come se ci fosse davvero ancora bisogno di convincere qualcuno a usare il cellulare.

 

Secondo un’indagine congiunta Agcom-Antitrust, nel 2008, i messaggini inviati sono stati circa 60 miliardi per un mercato da 2 miliardi di euro che salgono a 4 miliardi di euro l’anno se si aggiungono anche gli mms e internet mobile.

Neanche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, infatti i consumatori rinunciano a inviare messaggini, eppure – sottolineano le due autorità – “continuano a essere sottoposti a regimi tariffari poco trasparenti e sfavorevoli”, in un mercato in cui predominano “scarsa trasparenza, condizioni sfavorevoli per i consumatori e tariffe all’ingrosso che disincentivano l’ingresso degli operatori virtuali”.

 

A giudizio di Agcom e Agcm, inoltre, gli operatori continuano a praticare tariffe eccessive per navigare su internet dal telefonino.

 

Eppure, a sbagliare sono sempre le autorità: l’intervento di Mr Prezzi, denuncia Asstel, “frenerebbe le dinamiche competitive del mercato” e potrebbe dunque scatenare nuove ritorsioni nei confronti dei clienti, dal momento che – sempre secondo l’associazione – i prezzi praticati dagli operatori italiani sono già i più bassi d’Europa e sono scesi, nell’ultimo anno, del 25%. Senza contare il fiorire di “opzioni e promozioni che garantiscono alla clientela una vasta gamma di offerte all’interno delle quali scegliere quella che meglio soddisfa le proprie esigenze”.

 

Tra gli utenti mobili, confermano anche Agcom e Agcm, risulta avvantaggiato chi opta per piani o opzioni tariffarie ‘speciali’, come i pacchetti di benvenuto, che prevedono l’invio gratuito di alcune centinaia di messaggi: questi clienti però sono una minoranza, ma inviano la stragrande maggioranza degli sms.

Se infatti il 75% degli sms inviati viene a costare in media 1 euro, rendono noto le Autorità, “il restante 25% costa alla maggioranza degli utenti (il 62%) 15 cent, a fronte dei 13 cent fissati per gli Sms internazionali a livello europeo”.

 

Ricordando anche gli effetti nefasti della legge Bersani “sulle strategie di sviluppo delle aziende”, Asstel ha auspicato infine che il Governo “condivida i timori del settore sui rischi che interventi non coerenti con il contesto di mercato, relativi a settori regolamentati, potrebbero determinare”.

 

Un nuovo incontro tra gli operatori e Mr Prezzi per discutere la questione sms è previsto per la prossima settimana.

 

Il 6 ottobre 2009, a Roma, ore 9.00 – 13.30 appuntamento per il workshop  

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