Mediaset: l’Agcom apre seconda istruttoria. Nel mirino i contenuti pay-per-view di Premium

di Raffaella Natale |

Italia


Mediaset

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha aperto un’istruttoria su Mediaset (RTI) per accertare le caratteristiche dei contenuti dei diversi canali. E’ quanto dichiarato dai rappresentanti dell’Agcom dopo la conclusione del consiglio, che si è riunito mercoledì.

 

L’Authority ha però chiuso l’indagine aperta nei mesi scorsi sul calcolo dei canali televisivi digitali, sostenendo che Mediaset non supera il tetto del 20% di capacità trasmissiva in digitale, limite stabilito dalla legge Gasparri.

 

S’è però ottenuto di aprire un secondo fascicolo per verificare l’eventuale sforamento nel numero complessivo di programmi nazionali editi e diffusi su frequenze terrestri analogiche e digitali, al di là delle formali autorizzazioni concesse.

La nuova analisi dovrebbe valutare se nel conteggio dei canali Mediaset rientrano anche i pay-per-view e i cosiddetti canali +1, trasmessi in differita di un’ora.

 

Altroconsumo considera questi canali parte integrante dell’offerta di contenuti e su questa base aveva presentato un esposto lo scorso 18 marzo.

Oggi RTI secondo i calcoli dell’associazione detiene il 29,7% del totale dei programmi televisivi, essendo titolare di almeno quattordici palinsesti tv, in violazione della legge.

 

La soglia del 20% è indicata nel Testo Unico della radiotelevisione, proprio a tutela del pluralismo e della concorrenza nel sistema integrato delle comunicazioni (SIC).

 

I contenuti pay dell’azienda di Cologno Monzese sono, infatti, stati determinati per la semestrale del gruppo.

I ricavi di questo comparto sono cresciuti arrivando a 269 milioni di euro con una diminuita perdita per 20 milioni di euro, contro i 35 dell’anno precedente.

 

Secondo le previsioni di Pier Silvio Berlusconi, la prima pay tv con tessera prepagata, Premium, raggiungerà il break-even nel 2010 con un fatturato che nel 2009 dovrebbe aggirarsi intorno ai “500 milioni di euro“. Frutto di ricavi che nei primi sei mesi del 2009 hanno fatto registrare un “+85% rispetto all’anno scorso per quanto riguarda le attività caratteristiche (vendita prepagate e abbonamenti in easypay), e un +70% se si considera anche la vendita di contenuti comunque legati a Premium”.

 

Il vicepresidente di Mediaset ritiene che è soprattutto la formula Premium a essere vincente: “Il nostro è un pacchetto di 14 canali con il meglio del meglio dell’offerta televisiva. Altre pay tv propongono centinaia di canali che costano tanto ma che interessano poco. Siamo convinti che in uno scenario più frammentato dia più valore alle grandi reti generaliste, che sono le uniche ad attrarre grandi ascolti, e il caso Usa ce lo dimostra”.

 

L’esposto di Altroconsumo era stato inviato anche all’Antitrust e alla DG Concorrenza della Commissione europea. Proprio sul tavolo della Commissione è ancora aperto il fascicolo di procedura di infrazione contro il Governo italiano, in seguito all’esposto del 2005 per evidente duopolio televisivo e mancanza di concorrenza nel passaggio dall’analogico al digitale.

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