Relazione Privacy 2008: Pizzetti al Senato, ‘Nudi come Adamo ed Eva’ e in un Far West in cui non siamo più i padroni di casa

di Alessandra Talarico |

Italia


Francesco Pizzetti

“Viviamo in un mondo nel quale siamo sottoposti a forme di controllo ogni giorno più invasive, e quasi tutto ciò che ci riguarda si trasforma in dati che le moderne tecnologie consentono di schedare, archiviare, incrociare ed utilizzare per gli scopi più diversi e da parte di una pluralità sterminata di soggetti”.

Una “nudità totale”, come quella cui solo a Adamo ed Eva furono esposti ma, loro, nel giardino terrestre, e noi in un “Far West digitale” in cui non siamo più i “padroni di casa” e perdiamo via via la possibilità di scegliere cosa mostrare e cosa nascondere.

 

È questo il monito lanciato questa mattina al Senato da Francesco Pizzetti che, presentando la relazione annuale delle attività svolte dal Garante Privacy, ha fatto il punto sugli interventi a difesa dei diritti fondamentali dei cittadini nei diversi ambiti di competenza, che spaziano dal trattamento dei dati di traffico telefonico e telematico al corretto rapporto tra diritto di cronaca e dignità delle persone; dalle esigenze di semplificazione per imprese e PA, alle problematiche legate alla crescente diffusione dei social network.

 

“Assicurare a ciascuno il controllo totale sulla propria vita e, dunque, anche sui propri dati personali appare sempre più come l’ultimo sogno dell’uomo contemporaneo”, ha dichiarato Pizzetti, sottolineando come quella del Garante sia un’attività complessa e ramificata, sospesa tra la necessità “di proteggere la libertà della rete da chi la vorrebbe soffocare” e quella di difendere chi la rete la usa – per lavoro o per svago – dai moderni banditi di questo nuovo Far West.

 

L’avvento delle nuove forme di comunicazione digitale e, in particolare, dei social network, ha spiegato Pizzetti, ha reso “più complesso e difficile padroneggiare la realtà con gli strumenti tradizionali a nostra disposizione” e deve indurre a serie riflessioni circa la stringente necessità di muoversi velocemente verso la realizzazione di nuovi sistemi e norme atti a proteggere le informazioni, sempre più sensibili, che viaggiano attraverso le nuove reti.

 

Sempre più difficile, poi, salvaguardare i cittadini dalle nuove e numerose insidie insite nell’avere a disposizione un numero sempre maggiore di canali di comunicazione, soprattutto se ciò implica l’avere a che fare con aziende non sempre pronte a rispettare la riservatezza dei nostri dati: si pensi, ad esempio, all’uso degli elenchi telefonici a fini di telemarketing, vietato dal Garante perché basato su una “violazione continua delle regole, oltre che su una intollerabile intromissione nella vita privata degli utenti e delle loro famiglie”.

Sorprendente, in questo caso, l’intervento del governo che successivamente al provvedimento del Garante ha dato facoltà alle aziende di telemarketing di attingere fino a dicembre 2009 ai vecchi elenchi telefonici fino al 2005.

 

“La modifica – ha sottolineato Pizzetti – ha reso necessario un altro nostro intervento, per precisare i limiti e le condizioni di applicabilità della nuova norma”, dimostrando che non sempre basta la buona volontà dei controllori, se le numerose disposizioni emesse in favore dei consumatori vengono puntualmente sovvertite da simili decisioni.

 

Per questo, ha aggiunto il Garante, occorre, da un lato, andare al di là del concetto di Autorità di garanzia per passare a “nuove Autorità di regolazione e di controllo, capaci di lavorare congiuntamente” e di coniugare “la dimensione nazionale, legata alla cultura, alla tradizione e all’interesse di ogni Paese, con una visione mondiale, ormai irrinunciabile, perché è questo il livello in cui si gioca la partita vera”.

 

Come affrontare dunque questa difficile sfida?

 

“È necessario – ha concluso Pizzetti – un grande accordo internazionale e la creazione di una organizzazione sovranazionale nell’ambito della quale tutte le Autorità possano cooperare, secondo principi comuni e con reciproca efficacia. È necessario un nuovo e più vasto WTO, non per regolare il commercio internazionale ma per dare disciplina e certezze all’immenso sistema di reti di telecomunicazioni, che è il cuore pulsante del mondo contemporaneo”.

 

La qualità del lavoro svolto dal Garante Privacy italiano è stata riconosciuta anche a livello internazionale, data la conferma unanime per il prossimo biennio della presidenza italiana del Gruppo dei Garanti europei (WPPJ) – istituito dalle Autorità che operano in questi settori per aumentare l’efficacia della loro presenza e della loro azione – e rafforzato anche dall’apprezzamento del ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha ringraziato il Garante per la sua “intensa collaborazione”, in particolare sui temi della sicurezza.

 

Nel 2008 i provvedimenti collegiali sono aumentati a quota 524, gli accertamenti e i controlli sono cresciuti del 10% e le violazioni amministrative contestate hanno segnato un +30%.

Rilevante l’incremento registrato nelle risposte a “segnalazioni, reclami e quesiti”, salite a quota 5.252 rispetto alle 3.078 del 2007. I provvedimenti hanno riguardato in particolare i settori della telefonia, della sanità e del credito al consumo, ma hanno toccato anche internet, il giornalismo, la videosorveglianza, la pubblicità indesiderata.

 

I proventi incassati sono passati da circa 800mila euro a oltre un milione di euro, grazie anche all’attribuzione di nuovi poteri e all’estensione sia del ventaglio di violazioni sanzionabili che delle ammende previste, il cui tetto è passato dai precedenti 60mila euro agli attuali 300 mila (1.200.000 euro nei casi più gravi).

 

Relazione 2008 – Protezione dei dati e nuove tecnologie nel mondo in trasformazione