Digitale terrestre: procede lo switch-over della Valle D’Aosta. Spegnimento dell’analogico previsto tra il 14 e il 23 settembre

di Raffaella Natale |

Italia


Antenne Tv

Dopo lo switch-over dell’aprile 2007, quando nella zona di Aosta e di alcuni Comuni limitrofi sono state sospese le trasmissioni in analogico di Raidue e Retequattro, i telespettatori della Valle d’Aosta si avviano al passaggio totale alla tecnologia digitale terrestre. Lo spegnimento completo delle trasmissioni analogiche è previsto tra il 14 e il 23 settembre e, come ha confermato Severino Zampaglione, responsabile regionale di Rai Way, la società proprietaria della rete di trasmissione e diffusione del segnale dell’emittenza pubblica, avverrà con modalità simili a quelle già adottate in Sardegna, dove lo switch-off è scattato nello scorso ottobre.

 

Secondo quanto riferisce Zampaglione, il passaggio da analogico a digitale non avverrà dunque in un’unica giornata, ma sarà eseguito dividendo la regione per zone, con tempistiche differenti nell’arco dei dieci giorni a disposizione.

 

“Già da alcune settimane – ha continuato Zampaglione – sono in corso i lavori negli impianti di trasmissione per sostituire le trasmittenti analogiche con quelle digitali”. In Valle d’Aosta sono complessivamente 73 i ripetitori televisivi dislocati sul territorio, 43 dei quali di proprietà di Rai Way e i restanti 30 delle comunità montane.

“Sono in corso colloqui – ha aggiunto Zampaglione – perché le competenze di Rai Way possano essere messe a disposizione anche di questi ultimi”.

 

Parallelamente alle novità in campo tecnologico, intanto, la sede Rai della Valle d’Aosta sta muovendosi anche sul fronte dei contenuti.

 

“…La rivoluzione – ha spiegato il caporedattore del Tgr Valle d’Aosta, Giacomo Sado – non sarà solo tecnica. Siamo pronti a lanciare due format sui temi della salute e del benessere. Il primo sarà un servizio di pubblica utilità mirato per l’utenza valdostana. Il secondo proporrà invece un programma divulgativo pensato per un audience più ampia. Tutto ciò in un’ottica che pone accanto il locale con il globale”.

 

Pronto anche il Lazio che nella notte tra il 15 e il 16 giugno avvierà lo switch-over, segnando un’altra tappa nel processo che porterà al definitivo abbandono del segnale analogico che verrà completato in tutto il Paese entro il 2012.

Il trapasso del Lazio si concluderà tra il 16 e il 30 novembre 2009 e sarà quindi possibile ricevere tutta l’offerta televisiva terrestre gratuita esclusivamente in digitale.

 

Intanto la popolazione coinvolta, precisamente 4.500.000 persone, di cui 2.700.000 nella sola provincia di Roma, dovrà necessariamente dotarsi di un decoder per il digitale terrestre da collegare al proprio televisore, oppure di un nuovo televisore che, dal 3 aprile, è venduto nei negozi solo se provvisto di decoder integrato.

 

Il Corecom ha, però, messo in evidenza che nella regione operano 53 emittenti locali, suddivise tra regionali, provinciali e di piccola area. Circa il 40-45% trasmette già in digitale.

 

 

C’è, ha quindi sottolineato, “un’evidente asimmetria tra le frequenze disponibili e il numero delle emittenti stesse”. Vi sono, poi, diverse criticità per la popolazione coinvolta nello spegnimento del segnale analogico

 

Per il Corecom, la soluzione migliore sarebbe quella di confermare la data dello switch-over e di prevedere uno slittamento di cinque mesi per lo switch-off.

Della stessa posizione anche alcuni assessori e il Movimento difesa del cittadino.

 

Bene invece il Piemonte. Il viceministro delle Comunicazioni, Paolo Romani, ha commentato: “Il passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale, che coinvolge 568 comuni con un bacino di circa 3 milioni di persone, quasi il doppio della Sardegna che è stata la prima area all digital di Europa, e una città metropolitana come Torino sta andando bene e prosegue senza particolari problemi tecnici. I dati in nostro possesso indicano che la campagna di informazione è stata efficace e i piemontesi stanno partecipando attivamente a questa vera e propria rivoluzione tecnologica”.

 

“Risulta che il call center – ha informato Romani in una nota – è diventato il vero e proprio punto di riferimento dell’utenza. Il picco delle telefonate si è avuto nei giorni a cavallo dello switch-over. Tra il 18 e il 21 maggio sono state ricevute complessivamente quasi 45 mila telefonate con una percentuale alta (quasi il 37% nel giorno dello spegnimento delle due reti analogiche) di richieste di assistenza tecnica per la sintonizzazione dei decoder. Dato che dai giorni successivi è in costante flessione e si sta stabilizzando su circa 3mila telefonate al giorno”.

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