Ricerca IT ad alto rischio: la Ue svela la propria strategia per conquistare la leadership mondiale

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Unione Europea


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Potenza computazionale illimitata, computer che imitano il cervello, sedie a rotelle guidate dal pensiero e compagni robot: queste le novità del nuovo piano europeo di ricerca sulle tecnologie del futuro, presentato dalla Commissione. Con maggiori investimenti e una cooperazione più stretta nel campo della ricerca ad alto rischio sulle future tecnologie dell’informazione l’Europa può svolgere un ruolo chiave nel tradurre idee brillanti della ricerca in tecnologia del futuro. La Commissione propone di incentivare la ricerca europea ad alto rischio nelle tecnologie del futuro raddoppiando entro il 2015 gli investimenti destinati alla ricerca a livello nazionale ed europeo. La Commissione darà l’esempio aumentando del 70% entro il 2013 l ‘attuale stanziamento annuo di 100 milioni di euro a favore della ricerca.

 

“L’Europa deve essere inventiva e coraggiosa, soprattutto in questi tempi di crisi. La ricerca feconda l’innovazione, che è cruciale per la competitività dell’Europa su scala mondiale a lungo termine. Le scoperte scientifiche rivoluzionarie offrono opportunità dal potenziale enorme: per valorizzarle al meglio dobbiamo mettere insieme i migliori cervelli di tutto il mondo”, ha affermato Viviane Reding, Commissario Ue per la società dell’informazione e i media, inaugurando a Praga la Prima Conferenza europea sulle tecnologie del futuro. “L’Europa deve assolutamente coordinare le attività di ricerca dei suoi 27 Stati membri e rafforzare la collaborazione con i partner mondiali per essere all’avanguardia delle future tecnologie dell’informazione, dalle quali possono scaturire soluzioni radicalmente nuove per i cittadini europei in settori come la salute, i cambiamenti climatici, l’invecchiamento della popolazione, lo sviluppo sostenibile e la sicurezza.”

 

Rispetto ad altre regioni del mondo gli investimenti europei a favore della ricerca nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni sono in ritardo. Anche se l’UE produce quasi un terzo della conoscenza scientifica mondiale, la ricerca in questo settore rappresenta solo un quarto delle sue attività complessive di ricerca.

 

La Commissione invita oggi gli Stati membri a mettersi al passo con Stati Uniti, Cina e Giappone raddoppiando entro il 2015 gli investimenti nella ricerca ad alto rischio sulle ICT, favorendo iniziative congiunte di ricerca a livello di programmi nazionali ed europei e dando vita a nuove iniziative faro, capaci di alimentare un vasto sforzo sostenuto di parecchie centinaia di milioni di euro.

 

Da parte sua, già nel 2010 la Commissione inizierà ad aumentare la propria dotazione annua per la ricerca sulle tecnologie dell’informazione del futuro, portandola da 100 a 170 milioni di euro entro il 2013. Sempre entro il 2013 intende avviare almeno due iniziative di ricerca di alto valore simbolico, di carattere transnazionale e multidisciplinare, allo scopo di dare attuazione concreta a conquiste scientifiche come ad esempio i biocomputer. La Commissione propone iniziative che favoriranno anche il coinvolgimento di giovani ricercatori di talento nelle attività di ricerca ad alto rischio e sosterrà le piccole e medie imprese high-tech a forte intensità di ricerca, che sono in grado di trasformare i primi risultati della ricerca in nuove opportunità commerciali.

 

Ecco alcuni esempi delle future ricerche europee presentati:

 

– una sedia a rotelle comandata dal pensiero che si muove in base ai segnali inviati dal cervello, di cui potranno servirsi 300 000 europei disabili per lesioni al midollo spinale, e altri nuovi impianti neuronali per persone disabili;

– tecnologia computazionale che copia il modo in cui il cervello elabora le informazioni così da poter continuare a funzionare anche in caso di guasto a parti dell’hardware;

– computer più sicuri, più rapidi della velocità della luce e in grado di elaborare quantità illimitate di informazioni grazie ai primi di risultati dell’informatica quantistica, un campo in cui l’Europa è già leader.

 

Negli ultimi 15 anni la Commissione ha finanziato la ricerca multidisciplinare sulle tecnologie informatiche del futuro nell’ambito del suo programma generale di ricerca (per un totale di 1 285 milioni di euro dal 1994). Ha così contribuito alla leadership europea in campi come l’informatica quantistica, la nanoelettronica, le scienze neuroinformatiche e bioinformatiche e la ricerca sui sistemi complessi; ne sono seguiti riconoscimenti come il premio Nobel per la fisica conferito nel 2007 a Albert Fert (Francia) e Peter Grünberg (Germania) e nel 2005 a Theodor Hänsch (Germania), tutti scienziati che hanno collaborato a progetti europei di ricerca ad alto rischio.

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