PA digitale e numero unico di emergenza entro il 2012. Dal palco del nuovo centro Cisco di Vimercate lanciata la nuova mission del governo

di Alessandra Talarico |

Italia


Silvio Berlusconi

Entro la fine di questa legislatura, negli uffici pubblici tutto sarà digitalizzato. Niente più spreco di carta: si potrà approfittare della crisi potrà per rilanciare una nuova pubblica amministrazione, in cui “tutto sarà di dominio pubblico, grazie a internet”, che, quasi come una novella bacchetta magica, farà sparire anche “la corruzione” che in questo modo “non potrà più esistere”.

 

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro Cisco Business Collaboration (CBC) di Vimercate, invocando la necessità di cambiare radicalmente “il modo di essere della PA”, così da stimolare le amministrazioni pubbliche a virare verso la “modernità” e la “interazione” col mondo delle imprese.

 

La PA, secondo Berlusconi, attualmente è “pletorica, burocratica, inefficiente, costosa e antiquata” e quella di arrivare a una sua completa digitalizzazione entro la fine della legislatura è una “missione” che non può essere compiuta senza l’apporto delle società specializzate in nuove tecnologie, come Cisco, definita dal premier “un’impresa straordinaria, prima nel suo settore”.

A Cisco, il Berlusconi imprenditore dice di invidiare “il suo fatturato di 40 miliardi di dollari all’anno e le sue riserve di cassa”, passando poi a lanciare consigli su come affrontare la crisi finanziaria – definita “particolarmente grave” ma non tale da creare “situazioni di miseria”, se gli italiani – in particolare i dipendenti pubblici – non modificheranno le proprie abitudini consumistiche.

 

All’inaugurazione del nuovo centro Cisco – che costituirà un polo per lo scambio di esperienze, che permetterà ad aziende ed istituzioni di sperimentare e ad applicare le soluzioni tecnologiche avanzate per guadagnare competitività nello scenario globale – ha partecipato anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che è tornato sul numero unico di emergenza europeo, introdotto nel 1991 per mettere a disposizione un numero di emergenza unico per tutti gli Stati membri, in aggiunta ai numeri di emergenza nazionali, e rendere così più accessibili i servizi di emergenza, soprattutto per i viaggiatori.

L’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea perché – oltre a non aver reso disponibile la localizzazione – non ha fornito informazioni adeguate sui tempi di risposta alle chiamate al 112 una volta ottenuta la connessione e sulla capacità dei centri di risposta nazionali di rispondere a chiamate in almeno una lingua europea diversa dalla propria lingua nazionale o ufficiale: contro il nostro paese, ma non solo, è stata avviata una procedura d’infrazione.

 

Ha spiegato Maroni che tra gli obiettivi del Governo, che della sicurezza ha fatto la sua bandiera in campagna elettorale, c’è anche quello di creare una “centrale unica delle forze dell’ordine per tutto il territorio nazionale”, con “un numero unico d’emergenza che consenta al cittadino di trovare risposta a ogni suo bisogno”.

Per raggiungere lo scopo, ha aggiunto, è però necessaria “una riorganizzazione delle centrali operative e di coordinamento” per evitare “le duplicazioni negli interventi”.

 

C’è, insomma, un forte bisogno di investire in tecnologia, anche – ha ricordato il ministro Mariastella Gelmini – nella scuola.

Dal palco del nuovo centro Cisco, il ministro dell’Istruzione ha annunciato il rinnovo di un protocollo d’intesa per la diffusione della multimedialità nella scuola e lo stanziamento di fondi per un miliardo di euro destinati alla messa in sicurezza degli istituti scolastici.

“Stiamo lavorando – ha detto la Gelmini – sul rafforzamento della dorsale tecnologica e sulla diffusione delle competenze digitali, con l’obiettivo di superare la distanza che caratterizza il sistema scolastico italiano tra le prerogative del sapere e quelle dell’occupazione”.

 

La creazione del nuovo Centro Cisco per la Business Collaboration, completa il percorso che la multinazionale americana porta avanti nel nostro Paese da 15 anni, con costanti investimenti nella ricerca e sviluppo, nella formazione e creazione di competenze per l’innovazione tecnologica, nel raccordo con il settore pubblico e con le imprese italiane. 

“Contiamo sull’aiuto che Cisco ci può dare, abbiamo già in agenda delle lezioni per tutti i membri di questo Governo e utilizzeremo le nuove eccellenze tecnologiche affinché tutti possano trarre ricchezza e vantaggi per il futuro”, ha dichiarato ancora il premier.

 

L’inaugurazione del Centro è stata anche occasione per presentare una nuova iniziativa Cisco a sostegno della ricerca, con due nuovi progetti affidati da Cisco Photonics Italy a CREATE-NET (Center for REsearch And Telecommunication Experimentation for NETworked communities) di Trento, ed al Gruppo OptCom del Dipartimento di Elettronica del Politecnico di Torino.

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