Digitale terrestre: Corecom e Università La Sapienza siglano convenzione per lo switch-off del Lazio

di Raffaella Natale |

Italia


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Regione Lazio e Università la Sapienza insieme per il digitale terrestre (Dtt). Il Comitato regionale per le comunicazioni del Lazio (Corecom) e il Centro per le applicazioni della televisione e delle tecniche di istruzione a distanza (Cattid) dell’ateneo romano hanno siglato una convenzione per avviare progetti comuni sulla televisione digitale terrestre con l’obiettivo di accompagnare il pubblico nella transizione.

 

“…Nella nostra regione la tv sta per diventare digitale. Entro la fine dell’anno in tutto il territorio regionale tutti i canali verranno trasmessi su piattaforme digitali terrestri – ha dichiarato in una nota Francesco Soro, presidente Corecom Lazio -. Dobbiamo evitare che questa rivoluzione, carica di molte novità positive, si trasformi in salto nel buio per milioni di cittadini che da un giorno all’altro potrebbero essere privati della televisione”.

 

Già nelle prossime settimane il Cattid consegnerà al Corecom uno studio sui problemi legati al passaggio dalle trasmissioni televisive dal formato analogico a quello digitale e sulle soluzioni più efficaci. 

 

Intanto il Trentino Aldo Adige ha avviato il passaggio che quest’anno, coinvolgerà anche Piemonte e Campania.

Al palazzo della Provincia di Trento è attiva la task-force, guidata dagli uomini del ministero dello Sviluppo e da DGTVi che vigilerà sulla transizione dai canali analogici a quelli digitali a Trento e Rovereto e di decine di Comuni del Trentino.

Le emittenti televisive – informa una nota – hanno confermato di aver completato le operazioni di adeguamento degli impianti che permetteranno la trasmissione del nuovo segnale digitale: si è trattato di una vera e propria corsa contro il tempo, soprattutto meteo, perché le condizioni invernali (oltre due metri di neve ad alta quota) hanno reso davvero difficili i lavori di implementazione degli impianti.

 

Il 15 febbraio, è stato l’ultimo giorno di trasmissioni analogiche per Rai 2 e Rete 4 in Trentino.

 

In ogni caso, sulle frequenze digitali non correranno solo i segnali di Rai2 e Rete4 bensì tutti quelli delle reti televisive nazionali e locali (dove le emittenti hanno garantito la copertura). In altre parole, chi ha acquistato il decoder potrà già da subito ricevere in chiaro (gratuitamente) oltre 20 canali televisivi: le reti Rai (con i nuovi canali monotematici), le reti Mediaset (con altri nuovi canali), La7, BBC, e le reti locali Rttr e Tca. Alcuni di questi (Tca Trentino, ad esempio) offre già servizi interattivi, quali il meteo, mobilità e viabilità.

 

E’ stato attivato anche il numero verde per tutti è 800.022.000, garantito dal ministero dello Sviluppo Economico, dal lunedì al sabato, esclusi i giorni festivi, dalle 8 alle 20. La Provincia autonoma ha attivato il secondo numero verde per gli anziani sopra i 75 anni, abbonati alla Rai e beneficiari del contributo statale di 50 euro per l’acquisto di decoder interattivi.

 

Il servizio riguarda l’assistenza domiciliare per il collegamento del decoder al televisore: telefonando allo 800.961.924 sarà possibile prenotare.

 

Sarà svolto a casa da personale dei consorzi ConSolida e Consorzio Lavoro Ambiente. Gli operatori non si sostituiranno ai tecnici (antennisti, ad esempio) né ai rivenditori. Al contrario, in caso di problemi, saranno gli stessi operatori accreditati a segnalare all’utente il tecnico di zona, che potrà intervenire sull’impianto domiciliare.  

 

Le squadre di assistenza dei due consorzi saranno formate da personale che già in passato ha svolto servizi a favore degli anziani e che quindi ne conoscono le esigenze. La priorità di esecuzione sarà stabilita in base alle zone di spegnimento (si darà la precedenza agli anziani di Trento e Rovereto e dei comuni interessati dal passaggio già tra il 15 e 16 febbraio) e dall’ordine di chiamata.

 

In base al calendario – modificato di recente dal governo d’accordo con le Regioni coinvolte, come ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani – in Valle d’Aosta, dove sono state già spente Rai2 e Rete4, lo switch-off è stato fissato fra il 15 e il 22 settembre. Nel Piemonte occidentale (Torino e Cuneo) lo switch-over delle due reti avverrà il 20 maggio, lo spegnimento definitivo tra il 24 settembre e il 9 ottobre. Per il Lazio, switch-over di Rai2 e Rete4 il 16 giugno, switch-off tra il 16 e il 30 novembre; per la Campania, switch-over il 10 settembre (solo per Napoli, Salerno e piccole parti delle altre province) e switch-off tra il primo e il 16 dicembre.

 

Per agevolare i valdostani nel passaggio dal sistema televisivo analogico e quello del digitale terrestre la Regione autonoma Valle d’Aosta ha previsto un investimento di 1.250.000 euro “…per azioni di assistenza diretta presso le abitazioni degli utenti in regola con il pagamento del canone Rai”.

Lo ha comunicato il presidente della Regione, Augusto Rollandin ribadendo che è previsto per il 14-23 settembre 2009 lo switch-off sull’intero territorio della Valle d’Aosta, secondo un Master Plan definito dal Ministero che riporterà nel dettaglio le azioni previste, i tempi e le nuove frequenze che saranno utilizzate.

 

La digitalizzazione degli impianti di proprietà dei broadcaster (servizio pubblico nazionale e reti private) è a totale carico degli stessi. Per la digitalizzazione degli impianti di proprietà degli Enti Locali (20 impianti FOC e 26 fuori FOC), Rollandin ha fatto sapere che “…è in via di definizione con Rai un accordo che prevede la diffusione sul territorio di due MUX: uno composto dai programmi RAI 1, RAI 2 e RAI 3 – uno composto dagli attuali due programmi francofoni più altri eventuali (fino ad un massimo di tre) programmi televisivi individuati dalla Regione (inclusa la possibilità di trasmettere programmi radiofonici)”.

 

Lo slittamento – da giugno a settembre – , ha spiegato Rollandin, è dovuto al fatto che il Ministero ha adeguato l’iter dello switch-off per la Valle d’Aosta a quello del Piemonte, per evitare ‘interferenze’. Il Piemonte, che ha solo di recente voluto inserirsi nel progetto digitale terrestre, infatti, partirà dal 24 settembre.

 

Nel “Terzo rapporto sulla televisione digitale terrestre in Europa“, presentato a Roma in occasione della IV Conferenza nazionale sulla Tv digitale terrestre, organizzata da DGTVi (20-21 gennaio), si stima che a fine 2008 la diffusione della TDT – intesa come numero di famiglie in possesso di almeno un ricevitore per il digitale terrestre nella propria abitazione – raggiunga quota 7.6 milioni di abitazioni pari al 34% del totale. La TDT risulta così più diffusa del satellite: le famiglie dotate di almeno un ricevitore satellitare sono infatti in 6.6 milioni, il 28% del totale, di cui 4.7 milioni ricevono la tv a pagamento. Il 2008 è anche l’anno del sorpasso della televisione digitale (tutte le piattaforme, 53%) sull’analogico (47%).

Limitando l’analisi ai Paesi in cui la televisione terrestre costituisce l’infrastruttura prevalente in analogico (Francia, Italia, Regno Unito e Spagna) oggetto del presente rapporto, la Tdt ha decisamente superato il satellite quale primo canale di accesso alla tv digitale, ed è presente in circa la metà delle abitazioni digitali.

 

In Italia, al Novembre 2008, il consumo di televisione attraverso piattaforma TDT ascolti (Tdt + piattaforma non definita Auditel) è pari 7.6% del totale.

Gli ascolti TDT rappresentano il 33% degli ascolti digitali (Tdt + Sat + Iptv), che a loro volta cumulativamente rappresentano il 22,8% del totale ascolti Tv.

 

Una spinta importante alla diffusione della nuova tecnologia arriverà ancora dalla politica di incentivazione statale all’acquisto dei decoder: in attesa della definizione dell’ammontare delle risorse da parte del Cipe (il comitato interministeriale per la programmazione economica), il sottosegretario Romani ha annunciato che l’80% dei fondi sarà destinato al sostegno per le fasce deboli, il 20% alle attività accessorie (come comunicazione e call center).

Ma altro passaggio importante sarà l’obbligo, fissato per legge da aprile 2009, di vendere esclusivamente televisori con il sintonizzatore digitale integrato, che funzionano dunque senza decoder.  

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