Il social network non è un gioco da ragazzi. Gli adulti sempre più numerosi e non per motivi ‘professionali’

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Social network

Più che attirare schiere di ragazzini, i siti di social networking si stanno rivelando una vera e propria attrazione per il pubblico adulto.

Secondo uno studio di Pew Internet & American Life Project, la percentuale di adulti con un profilo su un sito di social networking è più che quadruplicata negli ultimi 4 anni, passando dall’8% del 2005 al 35% alla fine del 2008.

 

Anche se i media descrivono il fenomeno social network come prettamente adolescenziale e associano l’interesse dei più grandi a esigenze ‘professionali’, i fatti sembrano smentirli dal momento che lo studio rivela come l’uso ‘personale’ di questi siti prevalga su quello lavorativo, per quanto riguarda sia l’orientamento dei network scelti, sia le ragioni addotte per motivare l’uso delle applicazioni.

Anche gli adulti, insomma, si giustificano dicendo che essere su un social network consente di mantenere i contatti con amici e parenti (89%) e di stabilire nuove amicizie (49%).

 

Non per niente, i siti preferiti dagli adulti sono MySpace e Facebook, utilizzati dal 72% del campione, mentre solo il 6% scegli LinkedIn, dedicato al networking professionale.

 

Pew nota quindi come vi siano differenze nei gruppi che tendono a usare i tre siti di social networking più popolari: in genere, tra gli utenti di MySpace si trovano più donne, ispanici o neri, con un’educazione medio-alta. L’età media dell’utente-tipo è di 27 anni.

I frequentatori di Facebook sono invece per la maggior parte uomini con un livello di istruzione alto e di età media pari a 26 anni. Più alta infine, l’età media degli utenti LinkedIn, che si attesta a 40 anni.

 

Quando gli utenti usano i siti di social network per ragioni sia professionale che personali, mantengono spesso profili multipli su siti diversi: due adulti su 5 hanno un solo profilo, il 25% ne ha due, il 12% ne ha tre e il 13% ne ha 4.

Mettendo insieme questi dati, si evince che almeno il 50% degli utenti ha due o più profili online. Una tendenza diffusa più tra gli uomini (54%) che tra le donne (47%).

 

Sul versante della privacy, spiega invece Pew, molti adulti, ma non tutti, sono consapevoli dei problemi legati alla riservatezza delle informazioni postate su questi siti: il 60% degli utenti adulti restringe l’accesso al proprio profilo così che possa essere visualizzato solo dagli amici e il 58% restringe l’accesso a determinati contenuti della pagina.

 

Non doveva essere consapevole della scarsa protezione della privacy di questi siti il giovane internauta francese che ha ritrovato tutti i dettagli della sua privata – compresi numeri di telefono e nomi delle sue ex ragazze e degli amici, posti frequentati e mete vacanziere – su un giornale che aveva semplicemente attinto alle tracce lasciate dal giovane sul web.

 

Niente di illegale, naturalmente: alle proteste del ragazzo, il giornale si è infatti difeso sostenendo che il lavoro è stato effettuato utilizzando ‘fonti pubbliche’ presenti sul web.