Ragazzi e nuove tecnologie. Istat: cresce l’uso di cellulari e internet, diminuisce il tempo dedicato alla Tv

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Telefonia mobile

Cresce in Italia l’uso del cellulare tra bambini e ragazzi: lo possiede il 92% degli 11-17enni, rispetto al 55,6% del 2000.

Lo rivela l’ultima indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana”, condotta a febbraio 2008 su un campione di 20 mila famiglie per un totale di circa 49 mila individui.

 

La crescita maggiore, dice l’Istat, si è verificata tra i più piccoli. La quota di ragazzi tra gli 11 e i 13 anni che utilizza il cellulare è passata, infatti, dal 35,2% al 83,7%, mentre tra i 14 e i 17 anni dal 70,4% al 97,8%.

 

Nel 2008 il 68,9% dei bambini e ragazzi di 6-17 anni utilizza il cellulare. Chi utilizza il cellulare nella gran parte dei casi lo possiede. Il 59,4% dei bambini e i ragazzi da 6 a 17 anni, infatti, possiede un cellulare (era il 49,6% nel 2005), la quota di femmine è leggermente superiore a quella dei maschi (60% contro il 58,8%).

 

Il cellulare non si usa solo per telefonare. Era già così nel 2000, ma lo è ancora di più nel 2008. Tra il 2000 e il 2008 diminuisce, infatti, la quota di bambini e ragazzi tra gli 11 e i 17 anni che utilizza il cellulare solo per telefonare, passando dal 20,3% al 3,8%.

 

Tra le funzioni utilizzate del cellulare al primo posto si colloca il telefonare (93,6%), a brevissima distanza l’invio/ricezione messaggini (81,3%).

Oltre la metà dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni gioca con il cellulare, il 47,3% fa squilletti, il 46,9% cambia suonerie e il 42,7% fa uso della rubrica telefonica.

Al settimo posto tra le funzioni utilizzate si colloca il fare/ricevere foto (38,8%), seguito dall’ascolto della musica (33,3%). Con percentuali più basse ma comunque di interesse emergono: fare, inviare e ricevere filmati (15,2%), registrare conversazioni (10,3%), utilizzare l’agenda diario (11,2%) e collegarsi ad internet (4,2%).

Nel 2008 il numero medio di funzioni utilizzate è 4,8. Emergono differenze, però, rispetto all’età: i bambini di 6-10 anni usano in media meno funzioni (3,4), mentre tra gli 11 e i 13 anni sale a 5 e si attesta a 5,3 tra i 14 e i 17 anni.

 

Dal 2000 al 2008 aumenta inoltre la quota di bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni che usa il Pc (dal 41,7% al 59,8%).

Anche l’uso di Internet è cresciuto. Considerando, per esigenze di confronto con il 2000, i ragazzi tra 11 e 17 anni, Internet è passato dal 28,5% del 2000 al 66,9% del 2008.

 

Nel 2008 sono 5 milioni e 135 mila i bambini e i ragazzi tra i 3 e i 17 anni che usano il Pc a casa o in altro luogo.

Tra i 6 e i 17 anni i bambini e ragazzi che si collegano ad Internet sono 3 milioni e 386 mila (il 49,2% della popolazione di questa età).

L’uso del pc aumenta al crescere dell’età: tra i bambini di 3-5 anni solo il 15,6% usa il pc, tra i 6 e i 10 anni oltre la metà dei bambini (57,4%), tra gli 11 e i 13 anni il 75,8% e tra i 14 e i 17 anni l’82,0%.

 

Non emergono differenze significative dal punto di vista del genere, ad eccezione della fascia di età tra 6-10 anni e 14- 17, in cui la quota di bambini e ragazzi che usano il Pc è superiore di circa 5 punti percentuali a quella delle loro coetanee. Questa relativa omogeneità è una caratteristica specifica delle fasce di età considerate, in quanto per le classi di età successive l’uso del pc risulta essere un’attività prevalentemente maschile. Considerando tutte le persone di 18 anni e oltre, infatti, i maschi che usano il pc sono il 48,3% mentre le femmine sono il 36,6%.

 

Lo sviluppo dell’uso delle nuove tecnologie fa diminuire il tempo dedicato alla Tv: bambini e i ragazzi che usano Tv, radio e Pc leggono di più nel tempo libero, vanno più frequentemente al cinema, praticano di più sport. Insomma, fanno tutto di più rispetto a chi vede solo la Tv.

 

Rispetto al rapporto con la Tv diminuisce il tempo che i ragazzi vi dedicano. Ciò accade, in particolare, per i bambini e ragazzi multimediali: infatti, tra chi usa Tv, radio e Pc la quota di coloro che guardano la Tv 3 ore o più nei giorni non festivi passa dal 42,7% del 2005 al 34,9% del 2008, mentre tra i ragazzi che guardano solo la tv la quota passa dal 44,3% al 41,1%.

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