Vodafone: ricavi in crescita a 19,9 mld di sterline. In Italia per Bertoluzzo ancora troppi ostacoli alla concorrenza nel fisso

di Alessandra Talarico |

Italia


Vodafone

Vodafone ha chiuso i primi sei mesi del 2008 con ricavi in crescita del 17,1% a 19,9 miliardi di sterline (circa 24 miliardi di euro) e un Ebitda di 7,2 miliardi di sterline (8,8 miliardi di euro), cresciuto del 10,3% rispetto ai 6,6 miliardi dello stesso periodo del 2007, ma lievemente al di sotto delle previsioni degli analisti di 7,28 miliardi di sterline.

 

L’utile operativo ha registrato un calo del 21,8% a 4,07 miliardi di sterline, mentre l’utile netto si è attestato a 2,17 miliardi dai 3,32 miliardi dei primi sei mesi del 2007. L’utile operativo rettificato si attesta a 5,8 miliardi di sterline, in crescita del 10,5%, mentre l’utile utile netto rettificato, al netto di voci straordinarie, è pari a 3,9 miliardi di sterline, in crescita del 17,3% rispetto ai primi sei mesi 2007. L ‘utile per azione ammonta a 7,52 pence, in crescita del 17,1%.

L’acconto sui dividendi è aumentato del 3,2% a 2,57 pence.

 

In Europa, il gruppo ha registrato ricavi in crescita del 14,3% a 14,5 miliardi di sterline, mentre nell’area EMAPA sono aumentati del 25,7% a 5,4 miliardi grazie all’acquisizione di Hutchison Essar. La crescita organica è stata dell’8,8% con una crescita di Vodacom in Egitto, controbilanciata da una performance più debole in Turchia.

 

I profitti legati alla trasmissione dati sono cresciuti del 48% a 1,4 miliardi di sterline.

 

Per il 2008 Vodafone prevede ricavi compresi tra 38,8 e 39,7 miliardi di sterline, al ribasso rispetto alle stime rilasciate in precedenza di una forchetta tra 39,8 e 40,7 miliardi di sterline. L’utile operativo rettificato dovrebbe attestarsi tra 11 e 11,5 miliardi di sterline e il flusso di cassa tra 5,2 e 5,7 miliardi di sterline.

Il gruppo ha quindi annunciato un programma di riduzione dei costi per 1 miliardo all’anno a partire dal 2011 per mitigare gli effetti delle crisi finanziaria.

 

“Vodafone ha di nuovo espresso una forte generazione di cassa e abbiamo alzato l’orientamento sul flusso di cassa libero nonostante la riduzione delle aspettative di vendita. La nostra strategia aggiornata rispecchia l’evoluzione economica e le condizioni di mercato, con una continua attenzione sul flusso di cassa libero”, ha commentato l’ad del gruppo, Vittorio Colao.

 

“Perseguiremo – ha aggiunto – le opportunità di crescita nelle comunicazioni totali, in particolare nella trasmissione dati mobile, nei servizi a banda larga e per le imprese. Nei mercati emergenti, la priorità sarà l’esecuzione e abbiamo intenzione di rafforzare ulteriormente la disciplina di capitale”.

 

“Vodafone – ha concluso Colao – ha gli asset e le strategie giusti per mantenere la leadership del settore e per offrire interessanti ritorni agli azionisti”.

 

La divisione italiana, guidata da Paolo Bertoluzzo ha chiuso il semestre a quota 30,18 milioni di clienti mobili (+3,5% rispetto al 30 settembre 2007) e una crescita degli abbonamenti del 34%. L’Ebitda nel semestre si attesta a 1,9 miliardi di euro, in calo dell’1,7% (-2,6% su base organica).

 

I ricavi da servizi sono cresciuti dell’8,2% a 4,1 miliardi di euro, grazie al continuo aumento della base clienti sia a livello consumer che imprese e alla forte crescita dei ricavi dati dovuta a una maggiore penetrazione delle connessioni da rete fissa dei e dispositivi di eMail.

 

Su base organica,  ricavi legati ai servizi sono cresciuti dello 0,9%, mentre nei servizi voce, i volumi di traffico sono aumentati dell’11,8% grazie anche alle nuove offerte e al focus sui clienti ad alto valore.

Nonostante la crescita dei volumi di traffico, i ricavi da servizi voce sono scesi del 3,1% a 2,8 miliardi di euro, a causa della discesa dei prezzi e del taglio alle tariffe di terminazione.

 

Durante il periodo, Vodafone ha lanciato una serie di iniziative commerciali per stimolare l’utilizzo dei servizi dati e di messaggistica di sulla propria rete: i ricavi del comparto sono in effetti cresciuti del 14,1%, raggiungendo un’incidenza sul totale dei servizi del 22,4%.

 

Sono cresciuti invece del 36,8% i ricavi legati ai servizi multimediali e alla banda larga mobile, grazie al lancio della Vodafone Key e alla maggiore diffusione di terminali Umts, che al 30 settembre erano 8,7 milioni, il 42,9% in più rispetto all’anno precedente.

 

A giugno, Vodafone ha lanciato in Italia l’offerta Vodafone Station che offre servizi di telefonia e banda larga fissa che affiancano l’offerta di Tele2: i clienti complessivi sono pari a 656 mila in crescita del 45,7% su base organica rispetto a settembre dello scorso anno.

 

“I risultati del semestre, ottenuti in un contesto economico non facile, confermano la validità del nostro percorso basato sulla centralità del Cliente e sulla innovazione nella telefonia mobile e fissa”, ha commentato Paolo Bertoluzzo.

“La crescita nella banda larga mobile e nei servizi di rete fissa – ha aggiunto – ha bilanciato il calo dei ricavi nel mobile tradizionale, dovuto ad una competizione sempre piu’ serrata. Vodafone in Italia conferma l’impegno a investire per lo sviluppo della propria rete di nuova generazione, sia mobile che fissa”.

 

“E’ indispensabile – ha però sottolineato Bertoluzzo – rimuovere i numerosi ostacoli alla concorrenza nel fisso, creando condizioni di vera parità di accesso e reale contendibilità dei clienti, tuttora non garantite”.

 

Inadeguati in questo senso gli impegni presentati all’Agcom da Telecom Italia: secondo Bertoluzzo, “solo una separazione funzionale può assicurare pari condizioni competitive. In questo contesto desta preoccupazione che l’operatore dominante possa presentare una richiesta di aumento del canone dei servizi in unbundling, che ridurrebbe ancor di più la competitività nel mercato”.