Privacy: il Parlamento boccia i body scanner negli aeroporti. ‘Grave impatto sul diritto a riservatezza, protezione dei dati, dignità personale’

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Unione Europea


BodyScanner

Il Parlamento non è d’accordo con la proposta della Commissione di includere i ‘body scanner‘ tra i metodi consentiti per il controllo dei passeggeri negli aeroporti della Ue.

I body scanner sono dispositivi che producono immagini scannerizzate delle persone come se fossero nude, l’equivalente di una perquisizione fisica virtuale.

Viste le implicazioni sul diritto alla riservatezza e sulla dignità delle persone, gli europarlamentari chiedono misure di salvaguardia severe, nonché una valutazione, entro tre mesi, dell’impatto di tale misura sui diritti fondamentali.

 

Per il Parlamento – che ha approvato con 361 voti favorevoli, 16 contrari e 181 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti gruppi politici (eccetto IND/DEM) -infatti, tale misura, “lungi dall’essere puramente tecnica, ha un grave impatto sul diritto alla riservatezza, il diritto alla protezione dei dati e al rispetto della dignità personale”.

Pertanto deve essere accompagnata da misure di salvaguardia “severe e adeguate”.

Gli eurodeputati chiedono quindi alla Commissione di eseguire, entro tre mesi, una valutazione di impatto sui diritti fondamentali e di consultare il Garante europeo per la protezione dei dati, il gruppo di lavoro sui diritti fondamentali e l’Agenzia dei diritti fondamentali.

Necessaria, sempre a giudizio del Parlamento, una valutazione scientifica e medica del possibile impatto sulla salute di tali tecnologie, nonché una valutazione dell’impatto in termini economici, commerciali e del rapporto costi-benefici.

 

Il Parlamento reputa inoltre che tutte le misure di sicurezza aerea, incluso l’utilizzo di body scanner, debbano rispettare il principio di proporzionalità – “giustificato e necessario in una società democratica” – e chiede pertanto al Garante europeo per la sicurezza dei dati, al gruppo di lavoro e all’Agenzia dei diritti fondamentali di elaborare urgentemente un parere in materia entro l’inizio di novembre 2008.

Il Parlamento, inoltre, si riserva il diritto di verificare la compatibilità di tali misure con i diritti umani e le libertà fondamentali presso i servizi giuridici dell’Unione europea e di adottare le misure necessarie sul seguito da dare.

 

Prima di procedere al voto, Manfred Weber (PPE/DE, DE) ha proposto di rinviare l’approvazione della risoluzione a dopo lo svolgimento, a novembre, di un’audizione organizzata dalla Commissione. L’Aula ha però respinto la proposta con 198 voti favorevoli, 337 contrari e 22 astensioni.

 

Durante il dibattito in Aula, il 21 ottobre, oltre al commissario ai trasporti Antonio Tajani, sono intervenuti – in nome dei rispettivi gruppi politici – i seguenti deputati italiani: Claudio Fava (PSE, IT), Marco Cappato (ALDE/ADLE, IT) e Giusto Catania (GUE/NGL, IT).

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