Festival Internazionale del Film di Roma: Al Pacino ospite di Alemanno in Campidoglio dopo aver ricevuto il Marc’Aurelio d’Oro  

di Raffaella Natale |

Al Pacino: ‘Importante per Roma, per quel che ha dato al cinema, che abbia una manifestazione così’.  

Italia


Al Pacino

Red carpet inaugurale per Al Pacino alla III Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Alemanno ha ricevuto oggi l’attore americano in Campidoglio, dove Al Pacino era già stato a settembre scorso insieme a Robert De Niro.

 

Ad aprire il Festival, una grande festa dedicata al Brasile in una piazza Navona gremita di gente. Più di quaranta artisti, musicisti e danzatori hanno dato vita ad uno spettacolo ispirato alle tradizioni carnevalesche e alle armonie della musica popolare brasiliana. La regia era di Arto Lindsay, musicista geniale ed eclettico, e le scenografie di Ernesto Neto, tra i più significativi protagonisti della scena artistica contemporanea. Il pubblico ha cantato e ballato al ritmo della musica di due tra le orchestre attualmente più popolari in Brasile: Spok Frevo Orquestra e Ilê Ayê.

 

La festa si è conclusa con il concerto di Vanessa Da Mata, famosa anche in Italia grazie al brano “Good Luck” in duetto con Ben Harper, che ha cantato dal balcone dell’Ambasciata Brasiliana accompagnata da 3 musicisti. 

 

Al Pacino ha ritirato in Campidoglio il Marc’Aurelio d’Oro e ha promesso che l’anno prossimo porterà a Roma il suo terzo film da regista, Salomaybe?. Nel frattempo ha fatto assaporare alla stampa qualche immagine inedita.

Il film è tratto da Salomè di Oscar Wilde. La prima volta l’ho visto a teatro e mi ha sconcertato – ha affermato -. Volevo approfondire la figura di Wilde e allo stesso tempo cercare di comprendere il perché del mio choc. A quel punto ho intrapreso un viaggio durato tre anni, un viaggio che assomiglia a quello fatto con Riccardo III”.

 

Pacino è Erode in abiti moderni, la bionda e diafana Jessica Chastain è Salomè e Kevin Anderson Giovanni Battista. Con una struttura simile a quella di Looking for Richard, in cui l’attore raccontava la sua messa in scena del Riccardo III di Shakespeare, Pacino mostra il dietro le quinte della sua rappresentazione a teatro della piéce, le riprese in contemporanea del film, e la sua ricerca dei personaggi, anche visitando la casa londinese in cui ha vissuto Wilde.

 

L’attore 68 anni premio Oscar, nato in una famiglia italiana immigrata in America, è stato nominato all’Oscar diverse volte per le sue interpretazioni in film come Il padrino, Serpico e Quel pomeriggio di un giorno da cani.

 

Pacino ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per il suo ruolo in Profumo di donna, un film del 1992.

 

La star si è concessa ai giornalisti senza freni, lasciandosi andare a una lunga chiacchierata che ha toccato il passato e il presente, tra toni seri e ironici. Ha raccontato del ruolo fondamentale che l’Actors Studio ha avuto per lui e per i colleghi, poi è tornato indietro nel tempo quando ha recitato ne Il padrino – Parte II a fianco del suo maestro Lee Strasberg.

“Lavorare con lui ti mandava i nervi a pezzi – ha spiegato – fino a quando ti accorgevi che si trattava semplicemente di un attore con cui condividevi la tua performance, non mi ha mai dato indicazioni o giudicato. Solo una volta è capitato – ha ricordato – ero arrivato in ritardo sul set e avevo dimenticato le battute, mi ha rimproverato, aveva ragione. È il consiglio che rivolgo a tutti i giovani: studiate bene la parte”.

 

Ha confessato infine che il suo vero amore non è il cinema, ma il teatro: “Tutto è iniziato dal palcoscenico, per me rappresenta qualcosa di famigliare, di personale, adoro il pubblico dal vivo perché riesce a stimolarmi sempre. Ormai fa parte di me. Del cinema non sopporto le lunghe ore di riprese, sono troppo stressanti, ti esauriscono. Mi piacciono gli orari civili degli europei, con pause anche di tre ore, gli attori hanno bisogno di energie per recitare”.

 

Ha concluso tra gli applausi il suo incontro con il pubblico, augurandosi che “…la manifestazione continui a andare avanti, l’anno prossimo e quello dopo ancora e così via. E’ importante che Roma, per quanto ha dato al cinema, abbia una manifestazione così”.

 

 

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