Caro sms: l’Antitrust vuole vederci chiaro. Parte nuova indagine conoscitiva

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L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Agcm) ha avviato un’indagine conoscitiva riguardante i servizi SMS (Short Message Service), MMS (Multimedia Messaging Service) e i servizi di traffico dati in mobilità offerti in Italia.

 

Il valore complessivo del mercato dei servizi sms si è attestato nel 2007 a 2,49 miliardi di euro, mentre quello degli mms e dei servizi dati in mobilità è stato pari a 1,61 miliardi di euro.

Le due tipologie di servizi prese in esame rappresentano quindi, a giudizio dell’Antitrust, “un segmento rilevante e di crescente importanza con riferimento sia al valore complessivo dei mercati dei servizi mobili sia alla spesa dell’utenza finale”.

 

In Italia, hanno sottolineato più volte le associazioni dei consumatori, prezzi finali di questi servizi sono più alti che nel resto d’Europa e si mantengono sui medesimi livelli a prescindere dall’operatore che li offre, facendo presumere l’esistenza di un vero e proprio cartello.

 

Anche secondo l’Authority francese delle comunicazioni (Arcep) inviare un messaggino col cellulare in Italia costa 5 volte di più che in Europa (13 centesimi contro i 7,5 centesimi di media Ue e i 3 centesimi della Danimarca).

 

L’indagine, avviata insieme all’Agcom, intende analizzare “le modalità di offerta dei servizi di SMS, MMS e di traffico dati in mobilità, i prezzi praticati, ed i comportamenti tenuti dagli operatori, al fine di verificarne gli effetti sul mercato, sui consumatori e sulle dinamiche concorrenziali”, anche alla luce dell’ingresso nel mercato degli operatori virtuali e della “crescente domanda di servizi dati in mobilità legata all’innovazione tecnologica”.

 

Nel corso dell’estate, inoltre, l’Autorità è intervenuta per imporre ai 2 maggiori operatori mobili italiani una multa complessiva di 660 mila euro per pratiche commerciali scorrette.

 

Tim e Vodafone dovranno pagare rispettivamente 300 mila euro e 360 mila euro, la prima per aver inviato ai propri clienti prepagati un sms con su scritto “Attivato Flat Day fino alle 24″ senza chiederne il consenso preventivo e senza dare informazioni adeguate sulle condizioni economiche dell’offerta; la seconda a causa dello spot televisivo relativo al dispositivo per la connessione ad Internet denominato “Internet Key”.(a.t.)