Roaming: esorbitanti i rincari per le chiamate extra-Ue. Così gli operatori recuperano i tagli dopo l’eurotariffa

di Alessandra Talarico |

Europa


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Per compensare i mancati introiti dopo l’entrata in vigore, a giugno dello scorso anno, del nuovo regolamento comunitario sul roaming, gli operatori mobili europei hanno aumentato i costi delle chiamate al di fuori dalla Ue di circa il 163%.

Lo sostiene la società Informa Telecoms & Media, che sottolinea come i regolatori europei  non hanno gli strumenti per regolare i costi del roaming al di fuori dei loro territori, anche se essi ammettono di essere a conoscenza del problema e di essere a lavoro per rimediare.

 

L’analisi di Informa Telecoms & Media si basa sulle variazioni percentuali dei prezzi aggregati del roaming paese per paese tra il 2006 e il 2008.

I risultati dimostrano che, ad esempio, per chiamare l’Italia dalla Russia, nel 2006 si spendevano in media 3,67 euro (Iva esclusa) al minuto. Nel 2008 il prezzo per la stessa chiamata è schizzato a 4,58 euro, in crescita, dunque, del 25%.

Il rialzo maggiore è quello accusato dagli utenti tedeschi, per i quali il prezzo per chiamare in Africa è aumentato dal 2006 del 163%.

 

L’eurotariffa per le chiamate vocali – una tariffa non superiore a 49 centesimi al minuto per le chiamate effettuate all’estero e a 24 centesimi per le chiamate ricevute all’estero, IVA esclusa – è entrata in vigore il 30 giugno del 2007 e, secondo i calcoli della Ue, ha generato risparmi del 60%, che aumenteranno nei prossimi mesi grazie alla riduzione progressiva dei costi introdotta dalla nuova normativa.

 

Le tariffe per le chiamate in uscita e in entrata scenderanno, rispettivamente, a 46 centesimi di euro e 22 centesimi il 30 agosto 2008 e a 43 centesimi  e 19 centesimi  il 30 agosto 2009.

 

Per l’autrice del rapporto Informa Telecoms & Media, Angela Stainthorpe, l’entrata in vigore dell’eurotariffa ha generato una contrazione dei profitti degli operatori mobili di diverse centinaia di milioni di euro.

 

“Dal momento che la crescita del traffico roaming non è riuscito a compensare il taglio delle tariffe, gli operatori stanno cercando altrove per recuperare i mancati introiti”, ha spiegato la Stainthorpe, sottolineando come anche se “soltanto il 15% dei ‘roamer’ viaggiano al di fuori della Ue, le alte tariffe al minuto che pagano per il privilegio hanno un impatto significativo sulle strategie degli operatori”.

 

“In alcuni casi – ha aggiunto – paesi che prima rivestivano una scarsa importanza per gli operatori Ue si trovano ora in una posizione di primo piano solo come risultato del loro contributo ai profitti del roaming”.

 

La Commissione europea – che sta pensando di estendere l’eurotariffa anche ai servizi dati (Internet mobile, mms, sms) – si dice ‘preoccupata’ dall’aumento di queste tariffe ma non ha strumenti legali per intervenire.

L’Authority britannica per le tlc (Ofcom) sta collaborando con l’ERG (European Regulator Group) al ‘monitoraggio della situazione’.

Il gruppo di regolatori europei si è occupato di raccogliere i dati sui prezzi del roaming al dettaglio e all’ingrosso al di fuori della Ue in un rapporto che verrà pubblicato nelle prossime settimane.