Blog: grande risorsa ma anche controverso mezzo di informazione. Che fare? Il Parlamento Ue apre il dibattito  

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Blogger

Bloggers e democrazia, dov’è il confine? Chiarificare la posizione dei bloggers nel mondo dei media è una delle preoccupazioni della Commissione parlamentare cultura. Riflessione che parte da una relazione dell’europarlamentare estone Marianne Mikko del gruppo socialista (PSE), lei stessa giornalista.

 

I bloggers sono una realtà innovativa e irrompente, ma rappresentano potenzialmente anche una minaccia?

 

La relazione di Mikko “Guida politica per la tutela della democrazia, ribadisce l’importanza della trasparenza dei mezzi mediatici per assicurare la democrazia. Giornalisti ed editori sono spesso sottopagati, e anche su questo punto insiste la deputata quando parla di “garantire loro uno stipendio adeguato”. L’eurodeputata è inoltre preoccupata che il profitto accechi molti media e ciò vada a scapito del pluralismo dell’informazione.

 

Vi è un “notevole rischio” che il perseguimento di obiettivi di profitto da parte dei media privati possa compromettere la loro capacità di agire come “sentinelle” della democrazia, poiché “…l’esperienza dimostra come la concentrazione della proprietà compromette il pluralismo e la diversità culturale“.

I meccanismi di mercato non sono sufficienti a garantire il pluralismo dei media, sottolinea la relazione di Mikko.

I deputati Ue caldeggiano quindi l’adozione di una “Carta dell’editoria” per evitare che i proprietari, gli azionisti o i governi possano interferire con i contenuti editoriali, e incoraggiano i difensori civici a proteggere la libertà dei media.

 

Il presidente della Commissione, Katarina Batzeli (PSE, EL), ha dichiarato che “…I casi di concentrazione senza restrizioni della proprietà o di scarsa apertura al pluralismo nei mezzi di informazione mettono in pericolo la diversità culturale e la libertà di espressione non solo a livello di mercati nazionali, ma anche a livello europeo. Dobbiamo quindi lanciare un forte impegno europeo a superare queste sfide soprattutto in vista delle nuove tecnologie e servizi nel settore dei media”.

 

Mlikko descrive la sua relazione come una “…guida politica per salvaguardare la democrazia, un modo per garantire il pluralismo dei mezzi, vale a dire un equilibrio tra quantità e qualità nel mercato dei media”.

 

I deputati ritengono inoltre importante garantire che il servizio pubblico dei media svolga la funzione a lui affidata da parte degli Stati membri in modo trasparente e responsabile, in maniera da impedire l’abuso dei finanziamenti pubblici per la politica o a fini di lucro.

 

La relazione della Mikko affronta anche l’universo dei weblog, un fenomeno che coinvolge professionisti del settore e cittadini. La posizione ambigua dei bloggers e le loro non chiarificate responsabilità li porta ad essere molto spesso una fonte poco credibile, ricca di considerazioni imparziali. Si incoraggia quindi un’etichettatura volontaria di questa risorsa d’espressione personale, in accordo con una responsabilità professionale, finanziaria e legale rivolta agli autori e agli editori. 

 

I blog e i new media pongono nuove sfide, hanno evidenziato i membri del Parlamento Ue, aggiungendo che la crescita commerciale di piattaforme per user-generated content, come foto e video, solleva problemi di etica e privacy, e mette giornalisti e altri professionisti dei media sotto pressione.

Per questa ragione, la Commissione reputa necessaria l’adozione di misure legali per proteggere la vita privata dei cittadini e autorità dall’uso crescente di dispositivi tecnologici che consentono di realizzare video e foto anywhere e anytime.

“…Visto che i blog rappresentano un importante e nuovo contributo al pluralismo”, è necessario quindi chiarire il loro status e adottare norme cautelative come la previsione, per esempio, del diritto di replica.

 

Minaccia o contributo alla democrazia?

 

Il deputato belga Ivo Belet del gruppo del partito popolare europeo e dei democratici europei (PPE-DE), membro della Commissione parlamentare per la ricerca, l’industria e l’economia, sostiene che “i contenuti dei blog sono un contributo fresco e brioso nel panorama dell’informazione e non dovrebbero essere controllati”. Per quanto riguarda le questioni legali, (soprattutto relative alla privacy o al diritto di replica) “si dovrebbe approdare ad una soluzione opportuna”.

 

Jorgo Chatzimarkakis, deputato del gruppo dell’alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (ALDE) e membro della Commissione parlamentare per i problemi economici e monetari, afferma che i bloggers “non possono esser considerati automaticamente una minaccia, ma é facilmente immaginabile che gruppi di pressione possano servirsi dei blog per trasmettere i loro messaggi”.

 

Fra i vari suggerimenti di Mikko, la creazione di un difensore civico indipendente per i media.

Uno status ufficiale basato su un controllo affidabile e imparziale che difenda la libertà di parola e controlli gli aspetti mediatici garantendo il pluralismo“.

 

“Bisogna tutelare – ha aggiunto – i blogger onesti da quelli scorretti. Alcuni blog sono semplicemente dei diari aperti al pubblico, altri invece promuovono campagne politiche, come é successo in USA per i candidati alla presidenza“. Comunque c’è ancora molta confusione, ma “considerando che la maggior parte dei blogger opera con sincerità, si dovrebbe tutelare questo intento e per questo creare un marchio di qualità di garanzia”.

 

E i bloggers cosa ne pensano?

 

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