IBM e il mondo accademico collaborano per il Cloud Computing

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Stati Uniti


IBM Cloud Computing

IBM  ha annunciato l’avvio di una collaborazione con due istituzioni accademiche leader in America, il Georgia Institute of Technology e l’Ohio State University, per sviluppare una nuova tecnologia “autonomic” per il cloud computing e per formare i futuri professionisti informatici.

La collaborazione  prevede la creazione di un prototipo di computing cloud che collega i centri dati delle due istituzioni  definito Critical Enterprise Cloud Computing Services (CECCS).

 

I centri dati virtualizzati offrono alle organizzazioni la capacità di fare di più con un numero inferiore di risorse ottimizzando l’uso del software, dell’infrastruttura relativa all’hardware informatico, alla memoria e alla rete condividendole non solo attraverso i dipartimenti ma anche attraverso diverse sedi fisiche. Il cloud computing consente ai centri dati aziendali di operare in modo più simile a Internet consentendo una distribuzione dell’informatica attraverso una struttura di risorse accessibile a livello globale, anziché l’utilizzo di macchine locali o di server farm remote.

 

Il successo del cloud computing e di un centro dati virtualizzato dipende dal poter contare su una nuova tecnologia di gestione basata sulle capacità “autonomic”: soluzioni di self-managing che possono ridurre la complessità della gestione delle risorse informatiche distribuite sottostanti.

 

Il progetto si concentra sui servizi relativi al software applicativo che sono critici per la capacità di funzionamento di un’azienda, come ad esempio nel caso dei sistemi operativi informatici di grandi linee aeree. Esaminerà inoltre il modo in cui il lavoro, le attività di elaborazione e i programmi di manutenzione potranno essere svolti senza compromettere  il funzionamento dei centri dati di importanza critica. In modo analogo, il progetto intende utilizzare software “self-managing” per affrontare l’equilibrio tra la disponibilità e le prestazioni dell’infrastruttura tecnologica.

 

Questa iniziativa  favorirà l’interazione e lo scambio di idee tra i professori presso il Georgia Tech e l’Ohio State e IBM Watson e Austin Research Labs e i gruppi di sviluppo di Raleigh. Avvalendosi dei programmi Shared University Research e  Academic Initiative, IBM ha assegnato alle università il suo chassis  BladeCenter H che funziona con i server HS21, il sistema storage  DS3400, le attrezzature di networking e software che comprendono IBM Tivoli, WebSphere e Information Management. Unitamente al supporto di virtualizzazione, formeranno la base necessaria per la creazione dell’infrastruttura CECCS. Il progetto si baserà su metodologie SOA per collegare i diversi software “silos” che operano in entrambi i siti e per controllare e gestire in modo dinamico un’infrastruttura virtualizzata altamente distribuita.

 

I riconoscimenti IBM Shared University Research sono conferiti annualmente da IBM in tutto il mondo nell’ambito delle iniziative create per incentivare la conoscenza in diversi campi di ricerca nelle università. Per questo progetto IBM lavorerà in stretta collaborazione con i professori Greg Eisenhauer, Ling Liu, Calton Pu e Karsten Schwan al Georgia Tech e Rajiv Ramnath and Jay Ramanathan all’ Ohio State.

 

L’anno scorso, IBM ha  fornito soluzioni e servizi per il  cloud computing a clienti quali China Telecom, Wuxi Municipal Government of China, il Ministero della Scienza e della Tecnologia del Vietnam e altri.

IBM ha inoltre lanciato “Blue Cloud,” una serie di offerte di cloud computing e ha stipulato accordi per tali programmi con diversi partner a livello mondiale.

 

IBM ha introdotto per prima il termine “Autonomic Computing” nel 2001 e ha aperto una grande sfida nel settore per la costruzione di sistemi informatici che si regolano in un modo molto simile a quello con cui il sistema nervoso regola e protegge autonomamente il corpo umano.

 

L’Autonomic Computing è stato ideato come soluzione per combattere la complessità sempre crescente della gestione dei sistemi informatici avanzati. Da quel momento IBM ha integrato le capacità “autonomic” nelle funzioni di più di 500 prodotti in più di 100 prodotti e servizi diversi. Con l’Autonomic Computing, l’azienda si è concentrata sulla semplificazione delle operazioni dei centri dati con la virtualizzazione, la fornitura, i database, la manutenzione, la gestione dell’energia, la sicurezza e altre aree.  

 

Per ulteriori informazioni relative al cloud computing di IBM, visitare il sito www.ibm.com/developerworks/websphere/zones/hipods e per quelle relative all’Autonomic Computing, visitare il sito www.ibm.com/autonomic.