Tariffe di terminazione e number portability: il Mobile Challengers Group chiede alla Ue nuove misure pro-concorrenza

di Alessandra Talarico |

Europa


Telefonia mobile

Anche dal palco del Mobile World Congress, il Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione, Viviane Reding, ha ribadito la necessità di ridurre ulteriormente le tariffe di terminazione delle chiamate mobili nell’Unione europea in modo da  farle coincidere con quelle delle chiamate fisse, e di creare un ambiente regolamentare che favorisca una maggiore concorrenza nel settore delle telecomunicazioni.

 

Le tariffe di terminazione delle chiamate mobili sono le tariffe all’ingrosso addebitate per la connessione delle chiamate tra una rete mobile e l’altra. Attualmente in tutti i paesi dell’Unione europea le tariffe sono regolate dall’autorità nazionale di regolamentazione delle telecomunicazioni. La tariffa media dell’UE-25 è di 11,4 eurocent al minuto, ma varia dai 2,25 centesimi al minuto a Cipro ai 16,49 centesimi di euro in Polonia.

 

Sull’argomento è intervenuto anche il Mobile Challengers Group che, in una lettera aperta alla Commissione europea ha chiesto “un impegno forte per la creazione di un assetto regolamentare compatibile con lo sviluppo di una reale concorrenza tra incumbent e nuovi operatori”, che porti a vantaggi effettivi per i consumatori.

 

La Commissione europea sta attualmente valutando le prospettive future del mercato europeo delle telecomunicazioni e ritiene “che i prezzi di terminazione mobile debbano essere basati sui costi di un operatore efficiente – il metodo migliore per la definizione di limiti massimi alle tariffe di terminazione mobile – e quindi di norma simmetrici”.

Solo in alcuni casi eccezionali, la Commissione ritiene giustificabili prezzi di terminazione asimmetrici, alla luce di obiettive differenze nei costi, che non dipendono dall’operatore.

 

Secondo il Mobile Challengers Group, però, le tariffe di terminazione pagate dagli operatori europei per terminare le chiamate sulle reti degli operatori dominanti, “impediscono lo sviluppo di mercati realmente competitivi”, offrendo ingenti introiti – spesso vere e proprie sovvenzioni – agli operatori di maggiori dimensioni a discapito dei player più piccoli.

 

Queste tariffe, inoltre, “falsano la concorrenza a vantaggio degli operatori maggiori, creando un’ulteriore barriera per i nuovi operatori”.

 

Per questo motivo, il Mobile Challengers Group chiede alla Commissione europea di adottare misure urgenti per porre fine alle attuali distorsioni del mercato, che di fatto impediscono ai new entrant di portare gli auspicati benefici alla possibilità di scelta consumatori.

 

Non sono solo le tariffe di terminazione, infatti, a favorire gli ex monopolisti: sono molti, secondo l’associazione, gli aspetti regolamentari nazionali e comunitari che impediscono ai player minori di esercitare la loro funzione primaria, ossia quella di favorire la concorrenza a vantaggio dei consumatori.

Ad esempio, di fronte al trend di consolidamento che sta investendo il settore delle telecomunicazioni, si chiede il gruppo, i decisori politici intendono davvero favorire l’accorpamento dei player “con la conseguente riduzione della concorrenza a tre o quattro operatori paneuropei, oppure piuttosto intendono promuovere la concorrenza nei mercati locali e garantire la nascita di un settore dinamico e innovativo, sinonimo di scelta per i consumatori e qualità superiore dei servizi”?

 

Nuove misure si rendono inoltre necessarie per ridurre gli ostacoli che i consumatori incontrano quando vogliono cambiare operatore e le pratiche discriminatorie applicate dagli incumbent tra chiamate on-net ed off-net.

 

“La regolamentazione – spiega Mobile Challengers Group – dovrebbe servire a ridurre ed eliminare le barriere all’ingresso e gli ostacoli che limitano la libertà di scelta dei clienti. Qualsiasi misura che faciliti l’esercizio del diritto di scelta dei clienti non può che portare a un aumento della concorrenza, nell’interesse dei clienti stessi”.