Yahoo! parte coi licenziamenti, mentre Microsoft potrebbe rilanciare a 40 dollari per azione o decidere per l’opa ostile

di Raffaella Natale |

Stati Uniti


Yahoo - sede

All’indomani della prevedibile notizia del rigetto dell’offerta di Microsoft, da 44,6 miliardi di dollari (30,8 miliardi di euro), Yahoo! potrebbe comunicare oggi i tagli al personale (1.000 licenziamenti, ndr), preannunciati alla presentazione dei dati finanziari. (Leggi articolo)

Intanto a Redmond si sta decidendo se andare al rilancio o attendere. Secondo fonti ben accreditate, Microsoft potrebbe far salire i 31 dollari per azione a 40, mettendo sul tavolo delle trattative ben 12 miliardi in più. Un’offerta più che generosa.

Anche se la società di Bill Gates non ha voluto ancora rilasciare commenti ufficiali, non ha nascosto la possibilità di rivedere al rialzo l’opa, ottenendo così l’appoggio di una parte degli azionisti, ma anche dei dipendenti di Sunnyvale.

 

“Se non arrivasse alcun offerta alternativa – secondo UBS – il contratto potrebbe chiudersi a 34-37 dollari“. Aggiungendo che però in un’opa ostile “…raramente la prima offerta è la migliore“.  

Jordan Rohan, di RBC Capital, ha sottolineato che se Yahoo! “…dovesse accettare l’offerta, è poco probabile che accetti quella iniziale”.

 

Secondo alcuni analisti il gruppo potrebbe anche decidere di lasciare il prezzo com’è e trasformare in ostile la sua offerta.

Microsoft ieri sera ha detto che potrebbe “…rivolgersi direttamente agli azionisti Yahoo!”: del resto, sottolineano gli analisti, la società di Sunnyvale non ha particolari meccanismi di protezione come “poison pill” o simili, e una scalata o una lotta per le deleghe nel Cda potrebbe essere più facile del previsto per il gruppo di Gates.

 

Per il momento resta che Yahoo! ha respinto l’opa, spiegando che “svaluta nettamente la società, il nostro marchio, l’audience mondiale, i massicci investimenti fatti nelle piattaforme pubblicitarie e nella crescita futura”.

E ha concluso asserendo che questa proposta “non soddisfa l’interesse del gruppo, né degli azionisti” e che “…sta valutando tutte le sue opzioni strategiche nel contesto di un ambiente in rapida evoluzione, e resta impegnato nel ricercare iniziative che massimizzino il valore per tutti gli azionisti”.

Eppure l’offerta di Microsoft rappresenterebbe la più grossa operazione di fusione-acquisizione mai realizzata nel settore.

Possibile anche che Yahoo! sia già in trattative con un terzo. La società è stata molto evasiva, limitandosi a dire che “sta esaminando continuamente tutte le opzioni strategiche”.

 

Quanto alla possibilità dell’arrivo di un “cavaliere bianco”, ancora nessuna notizia ufficiale è arrivata alla stampa. Ieri il quotidiano britannico Time ha parlato delle speculazioni intorno al nome di Aol (Time Warner). C’è chi ha parlato anche di un’entrata in campo di Disney e Google.

Si parla di un accordo con Google sulla pubblicità, che assieme alla possibile acquisizione del business pubblicitario di Aol renderebbe giustificabile – secondo gli analisti di Sanford Berstein – un prezzo di 40 dollari per azione. Cosa che convincerebbe molti azionisti a non vendere a Microsoft, o costringerebbe quest’ultima a rilanciare.

 

Nel frattempo in una mail inviata ai dipendenti, l’amministratore delegato Jerry Yang ha fatto sapere che Yahoo! ha le capacità per rafforzarsi e “…farà di tutto per diventare leader nel settore della pubblicità online”.

E ha difeso la possibilità del gruppo di farcela da solo nonostante la spietata concorrenza di Google, grazie a un “forte cash flow” e agli “sforzi significativi” in atto. Dopo aver studiato le carte per dieci giorni, Yang e il suo team hanno deciso di giocare la loro partita fino in fondo.

“…L’obiettivo è rafforzarsi in un mercato – ha detto – che entro il 2010 varrà 75 miliardi di dollari, contro i 45 del 2007. Yahoo! punta inoltre a crescere a doppia cifra per quanto riguarda il flusso di cassa nel 2009, in modo da avere la flessibilità finanziaria necessaria a sostenere la crescita”.

 

Ma se Microsoft si decidesse per un’opa ostile? Per salvare Yahoo! dalle nozze con il colosso dell’informatica, Yang dovrebbe convincere gli azionisti che la sua strategia nel giro di pochi mesi porterà il valore della società al di sopra di quanto offerto da Microsoft. Un’impresa non facile, se si considera che Yahoo! ha registrato un utile in calo negli ultimi otto trimestri.

Il secondo motore di ricerca del mondo ha, infatti, registrato un utile netto in ribasso del 23,5% nel 4° trimestre a 205,7 milioni di dollari e su tutto il 2007 del 12,1% a 660 milioni.  

 

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