Privacy: si celebra oggi in Europa la seconda giornata dedicata alla protezione dei dati personali

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Incontri nelle scuole per stimolare l’attenzione dei giovani sui diritti fondamentali.

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Si celebra oggi in Europa la seconda giornata dedicata alla protezione dei dati personali.

L’iniziativa, promossa dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione europea e di tutte le Autorità europee per la protezione dei dati personali, si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini sulle tematiche riguardanti la tutela dei diritti fondamentali nel cui ambito si colloca il diritto alla protezione delle informazioni che riguardano la vita personale e di relazione di ciascun individuo.

 

L’iniziativa si terrà, per la prima volta, anche negli Usa presso la Duke University , dove si celebrerà il Data Privacy Day 2008 al quale parteciperà anche Giovanni Buttarelli, Segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali.

 

Una celebrazione particolarmente sentita dall’Authority italiana, che è intervenuta anche recentemente sulla questione della protezione dei dati personali, intimando ai gestori mobili di cancellare dai loro database tutte le informazioni relative alla navigazione internet degli utenti illecitamente rccolte in questi anni.

 

Per sensibilizzare i cittadini, in particolar modo gli studenti, sull’importanza della protezione della privacy, e sulle trappole insite in molti dei siti internet e delle tecnologie più gettonati del momento – dai videofonini a YouTube – l’Autorità italiana ha organizzato, in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione, un incontro con le scuole superiori presso tre Uffici scolastici regionali. In ognuna delle sedi sarà presente uno dei componenti del Collegio dell’Autorità – Francesco Pizzetti a Torino, Giuseppe Chiaravalloti a Catanzaro, Mauro Paissan a Roma – che tratterà le tematiche della protezione dei dati personali legate al mondo giovanile. Agli incontri parteciperanno presidi, insegnanti, dirigenti scolastici e rappresentanti degli studenti. Un quarto incontro verrà successivamente organizzato a Napoli con Giuseppe Fortunato.

 

L’Autorità  prosegue in questo modo il cammino intrapreso lo scorso anno ritenendo che sia  sempre più urgente e necessario stimolare l’attenzione dei giovani sui diritti fondamentali che garantiscono una piena e completa tutela della vita privata.

 

In occasione di questo secondo appuntamento dedicato alla protezione dei dati personali il gruppo di lavoro Articolo 29 ha adottato lo scorso 5 dicembre una risoluzione nella quale si sottolinea che “…Il diritto fondamentale alla privacy, e in particolare il diritto all’autodeterminazione informativa,  rimane la linfa vitale delle nostre moderne società dell’informazione, anche in momenti in cui la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata rende più difficile tracciare il giusto bilanciamento fra le esigenze della sicurezza e la protezione dei diritti individuali. Il cittadino di vetro non potrà mai essere compatibile con la dignità umana”.

 

“Alla luce degli attuali sviluppi – sottolinea il gruppo di lavoro – il mondo della protezione dati deve rimanere vigile al fine di impedire la realizzazione di una società della sorveglianza che attualmente sembra investire tutti gli ambiti della vita privata”.

 

È dunque “necessario e giustificato lottare contro il terrorismo e la criminalità organizzata”, ma non è altrettanto lecito considerare le informazioni personali come una panacea “in grado di vincere le sfide derivanti dal terrorismo e dalla criminalità internazionale”.

 

Servono piuttosto, a giudizio di Articolo 29, misure “proporzionate ed efficaci” che siano “…meno invasive e meglio in grado di favorire la privacy”. Queste soluzioni già esistono e consentono “un corretto bilanciamento fra esigenze di sicurezza e diritto alla privacy”.

Tra queste il gruppo di lavoro indica le PETs (Privacy Enhancing Technologies) “che mitigano l’impatto di misure invasive della privacy” e i sistemi di pseudonimizzazione dei dati personali.

 

“In una società democratica nessuno dovrebbe sentirsi costantemente spiato o controllato dovunque si trovi”, conclude il gruppo di lavoro, sottolineando che è “indiscutibile ed essenziale” garantire l’assoluta indipendenza delle Authority per la privacy, il cui ruolo e contributo “è più che mai necessario in un mondo globalizzato in cui lo scambio di dati personali diventa ogni giorno più facile”. (a.t.)